Guido Colombo per www.gazzetta.it
khabib mcgregor
Tutto ci si poteva aspettare dalla sfida di questa notte per il titolo UFC dei pesi Leggeri tranne che finisse senza sapere con certezza chi è il campione. Nell’Ottagono a vincere è stato il detentore, Khabib “the eagle” Nurmagomedov, che a 3 minuti e 3 secondi del quarto round ha costretto Connor McGregor, una superstar anche fuori dal mondo delle MMA, a dichiarare la resa a seguito di una neck crank, ovvero uno schiacciamento del collo. Un match di alto livello tecnico, nettamente a favore di Nurmagomedov che ha confermato le sue straordinarie doti tecniche nella lotta ma che lui stesso ha trasformato in quella che probabilmente ad oggi è la pagina più triste di questo sport.
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Quando l’arbitro Herb Dean ha stoppato il match il russo ha infatti in principio posto resistenza all’essere separato dall’irlandese. Poi è stato spinto via in quanto stava inveendo contro McGregor. Un brutto comportamento ma almeno in parte scusabile con l’ansia per questo match cumulata per anni. Purtroppo però il russo non si è fermato li e, sconvolgendo tutti i presenti ed il pubblico davanti alla tv in tutto il mondo, è saltato tra la folla aggredendo alcuni membri del team di Mc Gregor. Nel mentre, nell’Ottagono, i suoi secondi colpivano McGregor alle spalle.
khabib mcgregor rissa
LA RISSA — Per bloccare la situazione è dovuta intervenire la polizia presente alla T Mobile Arena di Las Vegas. L’irlandese è stato scortato fuori mentre un imbarazzatissimo Dana White, presidente di UFC, ha faticato non poco a convincere Nurmagomedov ad abbandonare per motivi di ordine pubblico la struttura senza indossare, come pretendeva, la cintura di campione. Il verdetto, per la prima volta nella storia, è stato quindi proclamato senza atleti presenti. La polizia di Las Vegas ha in seguito arrestato tre membri dell’entourage dell’atleta daghestano che sono stati però rilasciati in quanto McGregor si è rifiutato di presentare denuncia.
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Ora, sulla carta, Nurmagomedov rimane il campione, ma già White in conferenza stampa post evento ha dichiarato che, nel caso di lunga squalifica, il titolo gli verrà revocato. Tutto infatti è adesso nelle mani della Nevada State Athletic Commission, l’ente statale che per la legge americana regola gli eventi sportivi. La UFC in primis ha auspicato il pugno di ferro per sanzionare il comportamento di Nurmagomedov e compagni che già rischia di essere sanzionato dalla promotion con il mancato pagamento della borsa. Un episodio tristissimo e senza precedenti in uno sport, le MMA, improntato al grande rispetto degli avversari. Adesso invece questo match entrerà negli annali della cronaca sportiva non per il suo valore tecnico ma per il finale vergognoso.
khabib
RIVALITÀ — La rivalità tra i due atleti era di vecchia data. Khabib attendeva questa sfida da anni. Non si era mai disputata prima per una certa reticenza dell’UFC a far combattere il personaggio più mediatico di tutte le MMA con un fighter con una immagine per nulla appetibile per il pubblico mainstream; poi per l’assenza di McGregor dall’Ottagono da quasi due anni. Il russo voleva dimostrare di essere il migliore al mondo e ha preso sul personale le provocazioni di “the irish pride” e del suo team.
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