Estratto dell’articolo di Rosaria Amato per “la Repubblica”
concessioni balneari
Trecentomila lavoratori che potrebbero rimanere a casa, tariffe rincarate anche del 50%, stabilimenti chiusi: sono le possibili conseguenze prospettate da Assobalneari, all’indomani dell’ennesima sentenza del Consiglio di Stato che delegittima la proroga al 2024 della concessioni. Nonché la “mappatura” delle spiagge condotta dal governo Meloni, ritenuta poco credibile anche dalla Commissione Europea.
GIORGIA MELONI ALL HOTEL VILLA DELLE PALME A SANTA MARINELLA
Il 19 marzo ben tre sentenze avevano ribadito lo stesso orientamento della magistratura amministrativa, respingendo la tesi della mancanza di requisito della “scarsità” per le spiagge italiane. E del resto le organizzazioni imprenditoriali sono consapevoli dell’impasse: da tempo fanno pressing sul governo per ottenere una legge di riordino del settore […]
Una legge di riordino, ma che tenga conto della direttiva Bolkestein sulla concorrenza e delle sentenze della magistratura, viene chiesta anche da organizzazioni come Legacoop Romagna e da moltissimi sindaci, di centrosinistra ma non solo.
[…] Legacoop Romagna prospetta «uno scenario da incubo: una gara per ogni spiaggia, con regole diverse per ogni Comune». E in effetti i sindaci che hanno deciso di procedere comunque alle gare, si stanno muovendo tra mille difficoltà: «Avremmo voluto già partire con i bandi pluriennali, per dare certezza al settore e migliori servizi ai cittadini – spiega Tobia Zevi, l’assessore del Comune di Roma che ha la delega alle spiagge – ma, oltre alla legge nazionale, manca il nuovo Piano di utilizzo degli arenili [...]».
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L’obiettivo è arrivare entro due anni, a una situazione certa. Ma serve che il governo faccia la sua mossa: le sentenze del Consiglio di Stato non bastano, per quanto siano cristalline e coerenti nell’affermare che «bisogna dare immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale» e che «non emerge alcuna evidenza idonea a comprovare la non esiguità della risorsa naturale nel territorio che viene in rilievo; invero, sono ravvisabili elementi suscettibili di deporre nel senso esattamente opposto».
Ieri, il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha affermato che «il governo sta lavorando per cercare una soluzione in dialogo con la Ue» […]
BALNEARI - QUANTO INCASSA LO STATO DALLE SPIAGGE
L’attuale Commissione, che sta per sciogliersi, in vista delle elezioni di giugno, non sembra però finora mostrare aperture di questo tipo. E i balneari sono ormai sempre più preoccupati, anche perché diverse sentenze hanno anche escluso il diritto a una sorta di indennizzo per le spese affrontate per costruire stabilimenti e altre strutture.
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