Alessandra Costante per “la Stampa”
QUEL CHE RESTA DEL PONTE MORANDI VISTO DAL QUARTIERE DEL CAMPASSO A GENOVA
Li definiscono per comodità tavoli tecnici, ma in realtà sono qualcosa di più. Sono i luoghi in cui, con la supervisione della Regione Liguria e del Comune di Genova, sta prendendo corpo la ricostruzione di Ponte Morandi.
Opera di ingegneria, ma soprattutto di mediazione politica. Ieri a Genova per due volte si sono riuniti tecnici e politici. Al mattino con Cdp, Autostrade e Fincantieri, per parlare degli interventi che Cassa Depositi e Prestiti dovrà fare per la città di Genova.
GIOVANNI CASTELLUCCI
Nel pomeriggio con l' amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci e tutto il suo staff per affrontare progetti, tempi e nodi della demolizione dei due monconi sospesi su un pezzo di città.
L' intervento di Fincantieri
Oltre quindici persone intorno al tavolo: il governatore e commissario per l' emergenza Toti, il sindaco Bucci, l' assessore regionale Giampedrone, i tecnici di Comune e Regione. Assente, però, Fincantieri: in questa fase, spiegano in Regione, l' azienda indicata dal governo per la ricostruzione del ponte non può ancora entrare in scena.
GIOVANNI TOTI RENZO PIANO MARCO BUCCI
Ma lo farà con ogni probabilità la settimana prossima con l' ad Giuseppe Bono che dovrebbe incontrare a Genova Castellucci, nel primo dei confronti preliminari che dovranno portare, nell' arco di un mese e mezzo, agli atti formali per la costituzione dell' Ati che Autostrade per l' Italia ha dovuto digerire come atto di buona volontà.
Ne faranno parte Fincantieri, Autostrade stessa e, da quanto trapela, anche Cimolai, gruppo friulano specializzato nella costruzione dei viadotti. E Autostrade ha dovuto incassare anche la presenza dell' archistar genovese, Renzo Piano, che regalerà a Genova il disegno del nuovo, simbolico ponte. Anche con Piano l' incontro è previsto a giorni, forse il tavolo sarà unico con i vertici di Fincantieri.
GIUSEPPE BONO
La mediazione
Digestione complessivamente non facile, ma indispensabile perché gli unici punti di contatto tra Aspi e il governo sono appunto Toti e Bucci, convinti che non si possa perdere tempo prezioso nella ricostruzione.
Castellucci che, dal 14 agosto, è rimasto in contatto stabile con il commissario per l' emergenza e con il sindaco di Genova e che nel palazzo di piazza De Ferrari è stato visto entrare anche per incontri informali, avrebbe però alcuni profondi timori.
fratelli benetton
Il primo, ribadito in Regione anche ieri, è che con l' intervento di Piano i tempi di ricostruzione possano allungarsi e che Aspi possa essere considerata responsabile di ogni eventuale contrattempo. Le parole del senatore a vita («Fare presto, non in fretta») hanno lasciato il segno.
«Rischio, però, che dovrà accollarsi», filtra dalla Regione.
Ma ci sono altri timori di Castellucci che aleggiavano in Regione. Probabilmente ciò che fa rimuginare di più l' ad di Aspi è proprio la presenza di Fincantieri. In realtà del suo ad Giuseppe Bono, uomo che piace alla Lega, ma che sta trovando sponde anche nel M5S, così apprezzato da Luigi Di Maio che il vice premier ha imposto l' azienda come fulcro per la ricostruzione.
i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova
E così il cerchio si chiuderebbe intorno ad Autostrade, compresa la parte di eventuali imprevisti sui tempi che, anche se magari legati più ai nuovi compagni di strada che a lei, rischierebbe di rimanere come un cerino in mano alla concessionaria.
Sul fronte operativo, tra due mesi, sopralluoghi e permessi permettendo, ciò che resta di Ponte Morandi potrebbe scomparire dalla vista dei genovesi. Una prima, ottimistica road map per la demolizione dei tronconi est e ovest arriva dalla bozza di piano per buttare giù le due porzioni del viadotto presentata da Autostrade.
Il programma
Si partirà dal troncone est, che verrà demolito sia attraverso mezzi meccanici che con esplosivo: un' operazione che richiederà solo un giorno per essere eseguita. Almeno venti giorni, invece, serviranno per smontare, pezzo per pezzo, il troncone ovest.
renzo piano giovanni toti progetto ponte morandi genova
«Abbiamo presentato una serie di opzioni di demolizione e di ricostruzione - ha spiegato Castellucci - I piani potranno diventare definitivi solo dopo l' accesso ai luoghi e richiederanno integrazioni e affinamenti sul piano architettonico, da condividere con le parti interessate».
L' inizio dei lavori è infatti legato ad alcune variabili: innanzitutto una serie di sopralluoghi tecnici richiesti da Autostrade nell' area del crollo, e che dovranno essere autorizzati dalla Procura di Genova, essendo una zona sottoposta a sequestro.
il ponte di genova e le case sottostanti
L' altra variabile è legata ai permessi e ai possibili accorgimenti che i vari attori - Procura, Mit, vigili del fuoco - potrebbero apportare. «Se il piano verrà approvato dai soggetti competenti, entro un mese potrebbero iniziare i lavori e in un altro mese essere completati - ha spiegato il governatore e commissario all' emergenza, Toti -. Se tutto fila liscio, la demolizione potrebbe concludersi a fine ottobre».
il crollo del ponte morandi a genova
L' eliminazione dei resti di Ponte Morandi porterà con sé l' abbattimento di almeno 150 appartamenti sui 251 abbandonati dagli sfollati. Una stima minima, perché «dobbiamo essere pronti a indennizzare tutti», aggiunge l' assessore Giampedrone.
il crollo del ponte morandi a genova
Sul versante sfollati, i tempi dovrebbero accorciarsi rispetto alle previsioni. A ieri le case assegnate sono state 75, mentre sono salite a 58 le domande di contributi presentate da quanti hanno deciso di non usufruire degli alloggi. «Con questo ritmo, daremo una casa a tutti prima di ottobre», ha aggiunto Toti.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA Crolla il ponte Morandi a Genova Crollo del ponte di Genova Crolla il ponte Morandi a Genova