Mirko Polisano per "Il Messaggero"
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Proseguono a ritmo serrato le indagini sulla violenza avvenuta domenica sera sulla spiaggia di Fregene ai danni di una 20enne. I carabinieri del Gruppo Ostia avrebbero già individuato il responsabile della presunta aggressione sessuale. Si tratta di un coetaneo che è stato riconosciute dalle amiche e dalla ragazza stessa attraverso alcune foto postate sui social network.
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Le immagini scattate nel locale prima che si consumasse la violenza sono state determinanti per risalire all'identità del giovane. I militari, prima di procedere, ora attendono il responso dell'esame del Dna. A dare un contributo e a portare l'inchiesta alla svolta è stata la preziosa collaborazione di due addetti alla sicurezza che prestavano servizio di vigilanza domenica sera nello stabilimento-discoteca di Fregene.
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LA TESTIMONIANZA «Non ci sono parole per descrivere quanto accaduto - dice Raffaele, responsabile dei bodyguard - sono padre di una quindicenne e mi metto nei panni di quei genitori. Poteva essere mia figlia. Nonostante avessimo finito il nostro turno di lavoro, siamo intervenuti lo stesso quando abbiamo notato uno strano via vai. Due giovani che correvano ed erano molto agitati. Quando ci siamo avvicinati abbiamo subito pensato di prestare soccorso alla ragazza».
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Mentre l'aggressore che, forse ha chiamato in aiuto un amico, si dava alla fuga. «Le abbiamo dato acqua, ghiaccio - continua l'uomo - per farla riprendere e poi l'abbiamo accompagnata in ospedale, cercando di darle tutto il nostro affetto e sostegno possibile. Ho atteso che arrivassero i genitori che erano in vacanza fuori Roma. Non l'abbiamo lasciata sola».
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I VIDEO La zona dove si sarebbe consumata l'aggressione non sarebbe coperta dall'impianto di videosorveglianza che, però - da quanto appurato - quella sera non era in funzione. «Le spiagge di notte a Fregene sono terra di nessuno - ammette Alex Bucci, consulente per l'organizzazione degli eventi sul litorale romano - domenica sera si è svolto un aperitivo soft e alle 21.30 c'è stata la chiusura, perché questo prevede l'ordinanza del sindaco di Fiumicino. Le norme sono più stringenti, a prescindere dal Covid, e noi le rispettiamo».
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GLI ESAMI Dal centro di cure primarie di Fregene, la giovane è stata trasportata all'ospedale Grassi per essere sottoposta a degli esami più approfonditi. La giovane, ancora in stato di choc, non ricorda di aver avuto rapporti sessuali quella sera.
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Un rapporto, dunque, che potrebbe esser stato forzato dall'abuso di alcol o da una sostanza nascosta nel cocktail: per questo la ragazza è stata sottoposta a esami tossicologici dei quali si saprà nei prossimi giorni. Al vaglio dei carabinieri, che hanno raccolto la denuncia della vittima, anche le liste con tutti i nominativi delle persone che hanno partecipato alla serata di domenica.
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