Estratto dell'articolo di Alessandra Ghisleri per lastampa.it
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Fratelli d’Italia, che in poco meno di dieci giorni perde quasi due punti percentuali (passando dal 29.2% al 27.4%) sembrerebbe il risultato di un automatismo razionale dettato dalla somma dei fatti accaduti e raccontati nelle ultime settimane. Sicuramente in merito alle vicende che hanno interessato diversi componenti del partito della premier conta molto l’emotività, quella scorciatoia che più facilmente di un approfondimento dovuto sui fatti, convince al di là dei perimetri dettati dall’informazione. Tuttavia in questa situazione molto si deve a quell’archivio di esperienze che fa scommettere già su colpevoli e innocenti.
Di questa défaillance nel consenso del partito sembra approfittarne la Lega di Matteo Salvini che, crescendo di un 1,4%, arriva a sfiorare il 10% (9,8%). Per il resto le intenzioni di voto fotografano una situazione più o meno immobile a eccezione del Partito democratico che con il 20,8% cresce di uno 0,6%.
GIORGIA MELONI DANIELA SANTANCHE - MEME BY GRANDE FLAGELLO
Tutto questo potrebbe far pensare a un coinvolgimento diretto nella perdita di stima anche per Giorgia Meloni, invece il suo indice di fiducia rimane saldo al 40,6% (-0,1%). Il governo è considerato ancora stabile dalla maggioranza dei cittadini (44,1%), anche se dalla fine di giugno a oggi questa certezza ha perso ben il 5,4% a favore di coloro che non sanno o non vogliono esprimersi sul quesito e crescono soprattutto tra le file degli elettori della Lega (15,7%). Quest’ultimo risultato acquisisce ancor più vigore se si osserva che, nonostante siano passate due settimane, rimane comunque stabile al 38.7% la convinzione che l’Esecutivo sia sotto l’influsso di importanti fibrillazioni che possono mettere a rischio la sua forza.
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Del resto il 39.2% crede che l’accumularsi di queste vicende rischia comunque di indebolire la tenuta del Governo. Leggendo le risposte date dal campione di elettori del centro-destra emerge un molesto senso di rimpianto per «il solito attacco politico ad orologeria» (45.9%), mentre per un elettore su due del totale campione entra in gioco la casualità del sovrapporsi degli eventi (26.2%), dettata anche dalla maggiore esposizione mediatica dei diversi personaggi della maggioranza (24.5%). L’incoraggiamento dei sostenitori dei partiti della maggioranza lo si riconosce in quel 47.9% che –ad oggi- non percepisce ancora segnali, o ne avverte solo pochi (31.3%), di indebolimento o cedimento nella tenuta del Governo. In tutto questo il silenzio di Giorgia Meloni sulle vicende che hanno coinvolto alcuni dei suoi rappresentanti politici più iconici fa molto rumore.
C’è chi lo interpreta in maniera positiva attribuendole la consapevolezza di chi conosce la situazione e ne governa gli avvenimenti futuri (30.4%), e chi invece la indica come un’assenza (32.5%) importante. Gli uni e gli altri, sebbene in evidente opposizione compongono il quadro ben definito tra le parti di centro-destra e centro-sinistra.
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Così se gli scandali feriscono Fratelli d’Italia a causa di alcuni suoi esponenti, Giorgia Meloni appare – ancora oggi – inviolabile forse perché i fatti raccontati narrano di ingiustizie che hanno violato il “corpo sociale”, mentre la Premier agli occhi dei suoi elettori non sembra lasciarsi prendere dal panico e appare al di sopra delle vicende e con un mandato ancora da soddisfare.
Certo è che con la nuova méta elettorale delle elezioni europee che si terranno tra meno di un anno, i veri competitor non si troveranno solo nell’altra metà del campo, ma soprattutto nella stessa area politica, perché pochi sono i voti che trasmigrerebbero dalla sinistra alla destra e viceversa. E allora la tattica del contrapposto dovrà essere modificata con una nuova strategia di appartenenza e messa alla prova del valore personale di ogni candidato.
GIORGIA MELONI E DANIELA SANTANCHE giorgia meloni ignazio la russa sergio mattarella parata 2 giugno giorgia meloni e ignazio la russa dopo la parata del 2 giugno 2023