Filippo Santelli per “la Repubblica”
poverta mestruale cina
La prima è stata una professoressa di una scuola media. Qualche settimana fa ha portato in classe una scatola di assorbenti e detto alle ragazze di servirsi ogni volta che ne hanno bisogno, magari riportandone un altro in seguito.
poverta mestruale cina 1
Quando Jiang Jinjing, attivista per i diritti delle donne, ha visto la foto della scatola girare sui social l' ha subito rilanciata. Da tempo Jiang si batte contro la "povertà mestruale", la difficoltà di accesso agli assorbenti frequente in molti Paesi in via di sviluppo, comprese alcune aree più arretrate della Cina, e contro lo stigma associato al ciclo femminile.
assorbenti nelle scuole in cina
La foto ha iniziato a circolare e spinto tante altre donne a fare lo stesso. Confezioni di assorbenti sono comparse fuori dai bagni di scuole medie, superiori e università cinesi, oltre 300 secondo il New York Times . «Basta con la vergogna delle mestruazioni », si legge su un foglietto appeso vicino a una di queste scatole.
Quella raccontata dal quotidiano americano è solo l' ultima delle sfide in tema di corpo e sessualità lanciate alla cultura patriarcale della Cina: negli ultimi giorni ha fatto discutere la storia di un assistente di volo che, dopo essere stato licenziato dalla compagnia di Stato China Southern per il video di un suo bacio omosessuale, ha fatto causa alla società. Sul tema, come su tutto ciò che riguarda la sessualità, l' atteggiamento delle autorità è ambivalente.
ex assistente di volo licenziato per un bacio gay in cina
Da un lato lasciano spazio al dibattito. Dall' altro procedono con estrema prudenza nel riconoscimento dei diritti: per l' omosessualità per esempio vige la politica dei "tre no": non approvata, non disapprovata, non promossa.
Più in generale, una nuova legge prevede che dal prossimo anno l' educazione sessuale diventi obbligatoria nella scuola dell' obbligo. È la prima volta che il governo usa ufficialmente il termine "educazione sessuale".
poverta mestruale cina 2
La battaglia sugli assorbenti in questo contesto è particolarmente significativa, proprio perchè la cultura patriarcale rende molti argomenti, soprattutto quelli che riguardano la sessualità femminile, tabù: oltre il 60% delle donne cinesi usa delle perifrasi per indicare il ciclo mestruale.
Ma non solo: di recente l' Associazione per la pianificazione familiare e l' Università Tsinghua ha proposto a quasi 50mila universitari un questionario, nove domande che spaziavano dall' efficacia del coitus interruptus come metodo contraccettivo alle malattie sessualmente trasmissibili, e oltre un terzo dei partecipanti ha risposto correttamente solo a tre quesiti o meno. Neppure un terzo ne ha azzeccati più di sei. Una mancanza di conoscenza che qualche esperto arriva a definire «analfabetismo sessuale».
CINA E SESSO
Eppure la travolgente modernizzazione sta cambiando anche la sensibilità dei cittadini, in particolare gli abitanti più istruiti delle grandi città. Ha suscitato indignazione per esempio il fatto che ai medici eroi di Wuhan non siano stati forniti assorbenti, nonostante le donne fossero la metà dei dottori e la maggioranza degli infermieri.
Il Partito comunista non permette che le rivendicazioni diventino movimenti organizzati, ma alcuni attivisti come Jiang Jinjing riescono a portarle avanti. E singoli cittadini, come l' assistente di volo, lottano per i propri diritti in tribunale.
donne e poverta mestruale in cina CINA FIERA DEL SESSO DI GUAANGZHOU