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    “CE LO ASPETTAVAMO, CHE PRIMA O POI POTESSE COMBINARE QUALCOSA DI GRAVE” - I COMPAGNI DI LICEO DI FINNEGAN LEE ELDER, ACCUSATO DI AVER INFIERITO SUL CARABINIERE MARIO CERCIELLO REGA, RICORDANO IL LATO VIOLENTO DEL RAGAZZO - A 16 ANNI FU SOSPESO DA SCUOLA PER AVER PICCHIATO UN RIVALE IN AMORE - SPESSO UBRIACO, SEMPRE PRONTO A INNESCARE LA RISSA…


     
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    Nic. Pin. per “la Stampa”

     

    FINNEGAN LEE ELDER FINNEGAN LEE ELDER

    Laura vive a Roma da quasi due anni, ha 25 anni e frequenta l'università americana. Anche lei è di San Francisco e casualmente ha frequentato lo stesso liceo a cui era iscritto Finnegan Lee Elder, il ragazzo col ciuffo viola accusato di aver infierito sul vicebrigadiere di Somma Vesuviana. Da due giorni raccoglie foto e testimonianze e con gli altri ragazzi del liceo Sacro Cuore ricorda le disavventure di quel ventenne troppo incline alla rissa.

     

    «Ce lo aspettavamo, che prima o poi potesse combinare qualcosa di grave - racconta - Era particolare fin da piccolo. Anche violento: gli sono sempre piaciuti gli eccessi. E infatti si era già ritrovato nei guai». Il primo fattaccio Laura lo ricorda benissimo: risale al 2016. Finnegan ha solo 16 anni e già mostra di avere un certo caratterino. In quel periodo i genitori pensano (e sperano) che possa diventare un campione di football. Invece, abbandona lo sport e inizia con le cattive compagnie. La rissa negli Usa Una sera d' autunno, alla fine di una festa, il litigio con un compagno di scuola rischia di finire in tragedia: «Si sono picchiati, botte fortissime in mezzo alla strada, perché si contendevano una ragazza - racconta la ragazza - Una zuffa conclusa davvero molto male: uno dei due è finito in ospedale in gravi condizioni».

    FINNEGAN LEE ELDER FINNEGAN LEE ELDER

     

    In pericolo di vita, spiegavano in quei giorni i giornali locali. Il fatto sconvolge la scuola privata Sacro Cuore e per questo Finnegan viene subito sospeso. «Era minorenne e per questa ragione non è stato arrestato e il suo nome non è neanche stato pubblicato sui giornali», dice un altro ragazzo di San Francisco che dagli Stati Uniti scrive sulla chat creata dagli ex compagnia di scuola: si raccolgono informazioni e si condivide l'indignazione per il drammatico omicidio di Roma.

     

    «Anche i vicini di casa stati intervistati dalle tv locali - aggiunge Laura - raccontano che Finnegan è sempre stato un ragazzo difficile. Spesso ubriaco, sempre pronto a innescare la rissa. Ci aspettavamo che prima o poi perdesse la testa: certo non potevamo immaginare che potesse essere coinvolto in qualcosa di così grave». Nel quartiere di Stern Grove - dice la ex compagna di scuola - Finnegan Lee Elder lo conoscono in tanti: famiglia perbene, frequentazioni discutibili e troppe serate a base di alcol.

    finnegan lee elder copia finnegan lee elder copia

     

    «Tutti i nostri amici sono indignati. Questa è una brutta figura anche per noi. E anche per la nostra scuola, che negli Stati Uniti è molto conosciuta e considerata di buon livello. Sapere che uno di noi è protagonista di un fatto del genere in Italia è drammatico». Gli americani nella Capitale Il pub di piazza Campo dei fiori per gli americani è diventato una specie di rifugio. Non un nascondiglio, ma un luogo di ritrovo sicuro.

     

    Quasi un confessionale. «In questi giorni siamo rimasti in pochi, perché quasi tutti gli studenti sono tornati a casa negli Stati Uniti, oppure sono andati in vacanza. Qui ci confortiamo a vicenda, perché ciò che è successo ha sconvolto anche noi». Non hanno paura, ma se potessero fuggirebbero tutti al più presto: «Con gli italiani andiamo d' accordo - dicono Tom e Anthony, due trentenni di New York che sorseggiano una birra sotto l' insolita pioggia estiva - Siamo certi che nessuno si vendicherà con noi, ma vorremmo che tutti sapessero che siamo addolorati: ci sentiamo un po' in colpa se un nostro connazionale commette un reato così grave. Noi non abbiamo alcuna colpa e questo lo sanno tutti. Ma vogliamo scusarci a nome dei nostri connazionali».

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    «Siamo un po' preoccupati - dice la cameriera del locale - Qualcuno è venuto a fare delle foto, speriamo che non succeda niente di grave. Qui tra l' altro anche i carabinieri sono di casa: i militari della stazione vengono da quasi ogni sera». Le foto Sulle chat, intanto, arrivano altri messaggi e altre foto. Finnegan non è un grande frequentatore dei social network e il suo profilo Instagram è inaccessibile. Ma da San Francisco qualcuno fa gli screenshot e fa arrivare le immagini. In tutte il giovane accusato di aver accoltellato il vicebrigadiere ha lo smalto nero sulle unghie, la capigliatura stravagante e quasi sempre una bottiglia in mano. In una anche un coltellaccio in pugno.

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