Estratto dell'articolo di Valentina Santarpia per www.corriere.it
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«Lo aspettiamo a braccia aperte»: la preside del liceo linguistico Tacito di Roma, Daniela Pucci, parla di Edoardo, il ragazzo autistico 17enne che non ha partecipato allo stage linguistico a Siviglia con i suoi compagni di classe, una seconda.
Secondo la famiglia del ragazzo, Edoardo si sarebbe sentito escluso dal viaggio e quindi avrebbe deciso di non frequentare più le lezioni, turbato da un atteggiamento di fastidio e insofferenza da parte dei compagni. Una versione che la dirigente scolastica smentisce: «La famiglia ha ricevuto la proposta dello stage come tutti gli altri- spiega- Abbiamo detto loro che il ragazzo avrebbe avuto come supporto non solo il docente di sostegno, ma anche un Oepa, un operatore educativo per l’autonomia, che lo avrebbe aiutato per ogni passaggio.
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La famiglia però non ha aderito, forse ritenendo che l’esperienza non fosse adatta a lui. […] Mi dispiace che in qualche modo si sia creato un equivoco, ma secondo me non c’è stata alcuna discriminazione, anzi. […]».
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La madre a Repubblica riferisce della distanza di vedute: «Mi viene chiesto perché io e le persone che ci assistono avessimo scelto questo percorso così difficile per mio figlio, mi è stato detto che non riescono a far lezione e che hanno paura di stare alla lavagna di spalle quando lui è in classe, che hanno paura a rapportarcisi, che non è portato per le lingue e che è triste quando è in aula».
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