Carlo Nordio per il Messaggero
HITLER
A lle ore 12,40 del 20 Luglio 1944 una bomba scoppiò a pochi metri da Hitler, nella baracca delle conferenze di Rastenburg, in Prussia orientale. Il Fuhrer rimase miracolosamente illeso,e poche ore dopo ricevette uno sbalordito Mussolini. Tra un delirio e l'altro di recriminazioni e vendette, espose al Duce i suoi progetti sui cospiratori: «Li farò appendere - urlò - come maiali».
I cospiratori in effetti erano molti. Se l'ordigno piazzato dal colonnello Klaus Schenk von Stauffenberg avesse ucciso il dittatore, una grandiosa congiura avrebbe rivoluzionato lo Stato tedesco e probabilmente posto fine alla guerra. Gli uomini erano già pronti: erano tutti politici, funzionari e alti militari, alcuni rimossi da tempo, altri ancora in servizio. Il governatore militare della Francia, Von Stulpnagel, avrebbe di lì a poco fatto arrestare a Parigi tutti i membri delle Ss, del Sd e della Gestapo.
Il comandante del fronte occidentale, Von Kluge, era tacitamente consenziente. Rommel, ricoverato in ospedale, vi aveva aderito. Ma Hitler sopravvisse, e la sua vendetta fu spietata. Alcuni congiurati, compreso Stauffenberg, furono frettolosamente fucilati la stessa sera del 20 luglio. Altri, come i generali Beck, Stulpnagel e von Treschow si suicidarono. Rommel sarebbe stato costretto a inghiottire il cianuro poche settimane dopo. I superstiti furono portati davanti al tribunale del popolo, presieduto da uno dei più famigerati giudici della Storia, il dottor Roland Freisler.
hitler dichiara guerra agli stati uniti damerica 11 dicembre 1941
CIVILIIl primo processo si aprì il 7 Agosto nella sala principale del Tribunale di Berlino. Gli imputati vi furono tradotti in abiti civili, privati delle bretelle e delle cinture, costretti così reggersi i pantaloni in un umiliante esercizio manuale. A Von Witzleben fu tolta la dentiera: il vecchio feldmaresciallo, apparve al pubblico come la grottesca e penosa caricatura dell'orgoglioso eroe di tante battaglie. Il generale Hoepner, un mito tra i carristi, era annichilito dentro un cardigan consunto. Gli altri portavano tutti i segni delle percosse e delle torture.
L'aspetto più originale (e disgustoso) di questi processi fu però il comportamento del presidente della Corte. Roland Freisler, era stato catturato dai russi durante la prima guerra mondiale, ed era diventato un fervente comunista, tanto da essere nominato commissario politico del suo campo di prigionia. Rimpatriato, aveva presto cambiato casacca ed era diventato un nazista fanatico, che alternava indifferentemente cariche politiche e giudiziarie. Alla conferenza di Wannsee, dove era stata definita la procedura per la soluzione finale, cioè lo sterminio degli ebrei in Europa e ( in prospettiva) nel mondo, aveva rappresentato il Ministero della giustizia, ed era stato uno dei protagonisti di quella macabra rappresentazione. Persino Reinhard Heydrich, che l'aveva organizzata, era rimasto infastidito dal grossolano attivismo di questo sanguinario burocrate. Freisler, da ex bolscevico, era stato inviato nel 1938 ad assistere ai processi delle purghe staliniane.
Leni Riefenstahl Hitler Goebbels
TEMPIAveva imparato a perfezione i tempi e i metodi di Andrei Vysinskij, il grande inquisitore, e mirava a superare il maestro: a riprova che il braccio alzato e il pugno chiuso, il lager e il gulag, il baffetto e il baffone, erano e saranno sempre le due facce della medesima realtà maligna. Per giudicare i membri del complotto, e spedirli al più presto sulla forca, Hitler non poteva dunque trovare uomo migliore.
Gli imputati mantennero tutti una straordinaria dignità, accentuata dal contrasto con le verbose aggressioni dello scatenato presidente. Freisler li apostrofò con gli insulti più triviali, e insinuò che trafficassero con i pantaloni - che continuavano a cadere - per incontinenze fisiche o persino per trastullarsi come vecchi porci. Non rivolse nemmeno le rituali domande se si protestassero colpevoli o innocenti: chiese soltanto come avessero osato, da «farabutti disgustosi», attentare alla vita dell'amatissimo Fuhrer. Se qualcuno rispondeva, lo interrompeva urlando, sbracciandosi come un burattino e sbavando contumelie. Mai, nemmeno nel periodo della più nera inquisizione, la Giustizia era stata così disonorata. Del resto la sua stessa statua, con la bilancia e la spada, era stata rimossa dalla lugubre aula, e sostituita da un enorme busto di Hitler e tre incombenti bandiere con la croce uncinata.
HITLER SALUTA LE CAMICIE BRUNE
L'AZIONEQuasi tutti gli avvocati si allinearono, come anni prima avevano fatto quelli sovietici, alle tesi dell'accusa: Weissmann, il difensore di von Witzleben, sostenne che il «verdetto era già stato pronunziato sotto forma della miracolosa salvezza del Fuhrer», e concluse imperterrito che «l'azione commessa dall'imputato è dimostrata, e il colpevole cadrà con essa». Gli altri si affidarono al verdetto della Corte, cioè all'inevitabile pena di morte. La sentenza fu pronunciata rapidamente, ed ancor più celermente eseguita. Due ore dopo, i corpi dei condannati pendevano dai ganci di macellaio come lo stesso Fuhrer aveva ordinato. La loro lunga agonia fu ripresa da un operatore, e proiettata nella stretta cerchia di Hitler, un po' per sadismo, un po' per monito salutare semmai qualcun altro avesse maturato simili idee. E in effetti, da quella volta, gli attentati cessarono.
ADOLF HITLER CON EVA BRAUN
Non cessò invece la frenetica attività di Roland Freisler, che continuò a macinare processi e condanne capitali. Ma evidentemente si era diffusa la voce che queste udienze fossero delle ignobili pantomime, e molti imputati ripresero coraggio. Caesar von Hofacker replicò così all'intimazione di tacere: «Taccia Lei, signor Freisler! Oggi ne va della mia testa, ma fra un anno toccherà alla sua!». Il Generale Fellgiebel fu anche più ardito: «Signor Presidente - esclamò si sbrighi a impiccarci, altrimenti rischia di esserlo prima di noi!». I cineoperatori dovettero lavorare di forbici per tagliare queste scene controproducenti e inattese.
freisler
LAVOROIl lavoro del macellaio durò fino al 3 febbraio 1945, quando un'ennesima incursione aerea alleata oscurò il cielo di Berlino. Ironia della sorte volle che il comandante della missione fosse un ebreo, il colonnello Robert Rosenthal, che poco dopo sarebbe stato nominato pubblico ministero al processo di Norimberga. L'aula del Tribunale del popolo fu fatta sgomberare, e tutti i presenti furono condotti nel sottostante rifugio. Ma il solerte magistrato si attardò per recuperare alcuni fascicoli che rischiavano di essere distrutti. Mentre scartabellava tra denuncie e testimonianze una bomba centrò il palazzo vicino, una trave gli crollò sulla testa e Freisler morì, unico nell'edificio, all'istante. Fu la prima, e forse l'ultima, bomba intelligente.
ADOLF HITLER