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    I CONSIGLI D’ARTE DI ANTONIO RIELLO - CI SONO DUE OTTIME RAGIONI PER AFFRETTARSI, IN QUESTI GIORNI, A VISITARE LA TATE MODERN DI LONDRA - LA PRIMA SI CHIAMA PAUL CEZANNE (1839-1906). UNA SQUADRA DI CURATORI HA MESSO ASSIEME, PROVENIENTI DA VARIE PARTI DEL MONDO, UNA IMPONENTE RACCOLTA DELLE SUE OPERE – LA SECONDA, PORTA ALLA NUOVA ALA DELLA TATE, IL BLAVATNIK BUILDING, DOVE C'È UN'ALTRA MOSTRA DA NON PERDERE: L'ANTOLOGICA SU MAGDALENA ABAKANOWICZ...


     
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    Antonio Riello per Dagospia

     

    CEZANNE

    fino al 12 Marzo 2023

    MAGDALENA ABAKANOWICZ (every tangle of thread and rope)

    fino al 21 Maggio 2023

    paul cezanne opera 4 paul cezanne opera 4

     

    TATE MODERN

    Bankside, Londra,  SE1  9TG

     

    Ci sono due ottime ragioni per affrettarsi, in questi giorni, a visitare la Tate Modern di Londra.

    La prima si chiama Paul Cezanne (1839-1906). Una squadra di curatori (Natalia Sidlina, Gloria Groom, Caitlin Haskell, Frances Comer e Michael Raymond) ha messo assieme, provenienti da varie parti del mondo, una imponente raccolta delle sue opere.

     

    La ricerca di Cezanne rappresenta, come è noto, un elemento cardinale nello sviluppo delle Avanguardie Storiche. Claude Monet lo definiva telegraficamente come "Il più Grande". E' il punto di congiunzione decisivo tra le esperienze Impressioniste/Post-Impressioniste e la rivoluzione dei primi anni del Novecento. Un momento cruciale che sposta la pittura occidentale da un ambito sostanzialmente lirico-descrittivo ad un livello sempre più formale-astratto.

    paul cezanne opera 5 paul cezanne opera 5

     

    Tutti conoscono ed acclamano il povero, instabile e sfortunato Van Gogh come il prototipo romantico dell'Arte Contemporanea, ma in realtà fu il borghese, benestante (e con una vita probabilmente anche un po' noiosetta) Cezanne quello che davvero cambiò per sempre le cose. Grande amico e sodale di Camille Pissarro e di Emile Zola, parzialmente periferico rispetto al mondo artistico parigino (ma assolutamente mai provinciale), egli appare come il vero progenitore eponimo dell'Arte del Novecento.

     

    madame cezanne madame cezanne

    Già questo è sempre un buon motivo per vedere (o ri-vedere) i suoi splendidi quadri. Alla Tate si possono ammirare anche alcune rarità degli esordi, come alcuni suoi dipinti ancora molto impressionisti (con dei fondi curiosamente molto scuri) e un iconico autoritratto. La parte del leone la fanno ovviamente le numerose e sublimi nature morte, dove non mancano mai le mele (nelle loro varie tipologie e diversi gradi di maturazione).

     

    paul cezanne opera 6 paul cezanne opera 6

    Se ai suoi tempi l'avessero conosciuto i contadini che coltivano intensivamente le mele dell'Alto Adige ne avrebbero fatto di sicuro il loro artista di riferimento. "Melari e Meleti" a parte, la progressiva geometrizzazione delle sue composizioni segna con grande evidenza il successivo percorso delle Arti visive Europee. A seguire i tanti ed  intensi ritratti del figlio Paul e della moglie, Marie-Hortense Fiquet. Cezanne non amava servirsi di modelle professioniste ma, in genere, utilizzava il proprio universo domestico. Che dire? Di sicuro Modigliani li conosceva molto bene i suoi ritratti. C'è spazio anche per i suoi taccuini e i suoi strumenti di lavoro, compresa la mitica “tavolozza". Reliquie d'Arte di alto rango.

     

    paul cezanne catalogo paul cezanne catalogo

    La passione dominante di Cezanne erano comunque i paesaggi intorno ad Aix-en-Provence (dove era nato e dove trascorse molto tempo) e in particolare la Montagna Sainte-Victoire. In mostra parecchie delle tante versioni che ritraggono quei luoghi, alcune con un sapore già decisamente quasi-astratto. Per finire si trova la serie delle "Bagnanti" che presto influenzeranno, in maniera assai diversa, sia Picasso che Matisse.

    Una visita che è, oltre che un impareggiabile piacere visivo, anche un bel ripasso di Storia dell'Arte.

     

    magdalena abakanowicz tate modern magdalena abakanowicz tate modern

    Nella nuova ala della Tate, il Blavatnik Building, c'è un'altra mostra da non perdere: Magdalena Abakanowicz (1930-2017). Per la prima vola una antologica quasi completa sulla sua ricerca, curata da Ann Coxon, Mary Jane Jacob e Dina Akhmadeeva. L'artista Polacca ha vissuto tutta l'esperienza (non certo facile) di essere artista nel blocco Sovietico della guerra fredda. Ma, a dispetto della situazione, ha saputo guadagnarsi ovunque un grande rispetto e il riconoscimento della sua ricerca a livello mondiale. Nel 1980 con una acclamata installazione, "Embryology", rappresentò la Polonia alla Biennale di Venezia. Una sua installazione, "Katarsis" (1985) è visibile in Italia alla Fattoria di Celle, in provincia di Pistoia, ospite della magnifica Collezione Gori (www.goricoll.it).

     

    magdalena abakanowicz ritratto magdalena abakanowicz ritratto

    Parte in gioventù dalla tessitura ma gli arazzi e i tappeti intrecciati, per quanto molto belli, non le bastano. Presto inizia ad intrecciare i materiali più disparati: crine di cavallo, canapa, corteccia d'albero, juta, lana, giunchi, lino. Sempre materiali grezzi e naturali. La Abakanowicz ha avuto una innata sensibilità ecologica che si è manifestata con molto anticipo rispetto ai tempi dell'Arte Contemporanea: molti suoi colleghi in quegli anni celebravano trionfalmente la plastica e la Civiltà delle Macchine.

    abakan 01 abakan 01

     

    Anche le suggestioni legate alle tradizioni popolari tessili del suo paese sono un ingrediente importante in questo processo. Crea delle forma tridimensionali, quasi organiche. Magdalena Abakanowicz tessendo dà vita a delle sculture molto speciali: mantelli, gusci, animali strani e spaventosi, forme ibride nè animali nè vegetali. Misteriose creature mutanti spesso colorate, potrebbero forse venire in mente dei mostri marini o delle gigantesche meduse. Lei le chiama "Abakans".

    abakan 02 abakan 02

     

    Nel 1969 viene prodotto un film-documentario (per la regia di Jaroslaw Brzozowski) girato sulle spiagge del Mar baltico dove questi Abakans vibrano e quasi respirano animati dal vento. L'artista organizza le sue creature in branchi/tribu' creando installazioni di grandi dimensioni che, in qualche modo, potrebbero essere considerati degli esperimenti di Land Art nell'Europa Orientale.

     

    abakan 03 abakan 03

    Nelle fasi successive, inizia ad occuparsi di alberi e di intere foreste. Un evoluzione naturale che considera il bosco stesso come una grande tessitura multistrato. Realizza imponenti progetti di questo tipo all'aperto che chiama "War Games" tra il 1987 e il 1995. Il più notevole è quello realizzato in Israele, "Negev" (1987), per l'Israel Museum di Gerusalemme.

     

    Ha sempre continuato a lavorare, fino alla scomparsa nel 2017) nella sua casa-studio di Varsavia. Tranquillamente accompagnata dalla quasi-profetica consapevolezza che l'ambiente naturale e l'attività artistica sono intrinsecamente legati.

    magdalena abakanowicz nel suo studio magdalena abakanowicz nel suo studio negev abakanowicz negev abakanowicz paul cezanne opera paul cezanne opera paul cezanne autoritratto paul cezanne autoritratto i colori di cezanne i colori di cezanne magdalena abakanowicz opera magdalena abakanowicz opera magdalena abakanowicz magdalena abakanowicz paul cezanne opera 8 paul cezanne opera 8 magdalena abakanowicz nel suo studio magdalena abakanowicz nel suo studio paul cezanne opera paul cezanne opera abakan 05 abakan 05 magdalena abakanowicz opera magdalena abakanowicz opera abakan 04 abakan 04 magdalena abakanowicz tate modern magdalena abakanowicz tate modern paul cezanne opera 3 paul cezanne opera 3 abakan 06 abakan 06 paul cezanne paul cezanne paul cezanne opera 2 paul cezanne opera 2 paul cezanne opera 7 paul cezanne opera 7

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