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    UN NUOVO COLPO DI COVID - I CONTAGI SI MANTENGONO ALTI: IERI, DOPO GIORNI DI COSTANTE ANCHE SE LENTO CALO, I CASI HANNO RIPRESO A SALIRE - WALTER RICCIARDI, CONSULENTE DEL MINISTRO SPERANZA: "E' PROBABILE CHE GUARDANDO I DATI SI DECIDA DI NON TOGLIERE LE MASCHERINE AL CHIUSO" - A SCUOLA RESTERANNO, COSI' COME NEI LUOGHI DI LAVORO, SUI MEZZI DI TRASPORTO, NEI CINEMA E NEI TEATRI


     
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    Paolo Russo per “La Stampa”

     

    terapia intensiva covid terapia intensiva covid

    I contagi si mantengono alti e il governo da un lato pensa di lasciare le mascherine al chiuso anche dopo il primo maggio, dall'altro di mandare definitivamente in soffitta il Super Green Pass rilasciato solo a chi è in regola con i vaccini.

     

    Le decisioni, ha fatto sapere il ministro della Salute, Roberto Speranza, verranno prese dopo Pasqua, probabilmente il 20 aprile, quando gli esperti del ministero, dell'Iss e il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, verranno chiamati a esprimere la loro opinione anche in base all'andamento dei contagi.

     

    tamponi tamponi

    Che per ora non è granché entusiasmante. Ieri, dopo giorni di costante anche se lento calo, i casi sia pure di poco hanno ripreso a salire, da 62.037 a 64.951. È presto per dire se ci troviamo o meno davanti a un'inversione di tendenza, ma come rileva il monitoraggio settimanale di Gimbe, dal 6 al 12 aprile la discesa è stata lenta, con un misero -6,5%, con i ricoveri stabili e i decessi giù dell'11,4% ma pur sempre su una media di circa 150 al giorno, ossia oltre quattromila al mese.

     

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    Tanto per capire, l'influenza così spesso equiparata a Omicron di morti ne fa ottomila, ma in un anno, non in meno di 60 giorni. Se le medie sono comunque precedute dal segno meno, la situazione nei territori varia, perché in 30 province si è rilevato un aumento percentuale dei contagi. Segno che il trend al ribasso non è così scontato.

     

    Non a caso il consulente di Speranza, Walter Ricciardi, non crede che il picco epidemico sia stato raggiunto e invita alla prudenza. «È probabile che guardando i dati si decida di non togliere le mascherine al chiuso, così come all'aperto in caso di assembramenti», anticipa quelle che potranno essere le prossime mosse del governo.

     

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    Che al limite potrebbe dire stop alle mascherine in bar e ristoranti quando non si è al tavolo, così come in palestre e piscine mentre non ci si allena, visto che per il resto si sta senza e, quindi, il rischio di contagiarsi con Omicron che permane sotto forma di aerosol c'è comunque.

     

    Dal canto suo il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, ha già fatto sapere che a scuola resteranno, così come dovrebbero rimanere nei luoghi di lavoro, visto che governo e parti sociali hanno concordato di lasciare per ora immutati i protocolli di sicurezza. Stesso discorso per mezzi di trasporto, cinema e teatri. Posti dove si sta in tanti e spesso per un bel po' di tempo. Anche se almeno su bus e metro si potrebbe passare dalle Ffp2 alle più economiche chirurgiche, ugualmente protettive se tutti le indossassero.

     

    mario draghi. mario draghi.

    Però Draghi vuole anche dare un messaggio al Paese e ai turisti di un sia pur graduale ritorno alla normalità. Così il primo maggio sembra destinato a finire in pensione il Super Green Pass, in possesso solo di chi ha completato il ciclo vaccinale. Che potrebbe andare così lo ha fatto capire martedì il direttore della prevenzione della Salute, Gianni Rezza, quando parlando in conferenza stampa ha detto che il Green Pass ha un po' esaurito la sua funzione, che è stata soprattutto quella di spingere le persone a vaccinarsi per non rinunciare al lavoro e alla vita sociale.

     

    Ma oggi la «stanchezza vaccinale» sembra tenere gli italiani alla larga dalle prime, così come dalle terze e quarte punture. Basta leggere i numeri del rapporto Gimbe, che sempre nella settimana dal 6 al 12 aprile vedono calare le vaccinazioni a 8.501 rispetto alle 9.668 della settimana precedente.

     

    vaccino vaccino

    Così, anziché la versione rafforzata, dalla festa dei lavoratori potrebbe essere sufficiente mostrare il Green Pass basico per entrare in palestre e piscine al chiuso, giocare a basket o a qualsiasi altro sport indoor, assistere a un evento nei palazzetti dello sport, godersi uno spettacolo al cinema o a teatro, partecipare a feste e ricevimenti, convegni e congressi sempre al coperto, recarsi in centri benessere, sale gioco e, forse, anche in discoteca. Tutti luoghi che i vaccinati potrebbero comunque liberamente frequentare senza doversi sottoporre prima al tampone, richiesto invece a chi immunizzato non lo è.

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