Ettore Boffano, Marco Grasso per Il Fatto Quotidiano - Estratti
MARGHERITA AGNELLI JOHN ELKANN - ILLUSTRAZIONE DEL FATTO QUOTIDIANO
Una prima società offshoregià individuata, con una disponibilità di fondi per l’equivalente in euro di 500 milioni riferibili – in quota – al presidente di Stellantis, John Elkann, e di almeno altri 400 milioni che potrebbero portare – sempre con due diverse quote – ai suoi fratelli, Lapo e Ginevra.
In quelle fiduciarie, ramificate in paradisi fiscali, potrebbe esserci la prova di quanto va da tempo raccontando Margherita Agnelli, la madre degli Elkann, e cioè di essere stata ingannata nel 2004, quando ha sottoscritto un patto successorio accettando 1,3 miliardi di euro per rinunciare alla sua fetta di eredità: una parte dei capitali dei genitori, l’Avvocato e Marella Caracciolo, le sarebbe stata nascosta.
JOHN ELKANN E MARGHERITA AGNELLI
Quella provvista, secondo la Procura di Torino, potrebbe essere sarebbe stata occultata anche al Fisco, simulando la residenza in Svizzera di Marella. Se questa tesi investigativa trovasse riscontro, potrebbe portare alla contestazione di centinaia di milioni di euro di tasse arretrate agli eredi di Marella, cioè gli Elkann. E, a cascata, rimettere in discussione anche la successione.
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IN ALTRE PAROLE, gli inquirenti, in questa ipotesi ancora tutta da dimostrare, ritengono di aver trovato un filo che potrebbe collegare l’eredità sommersa degli Agnelli e lo schema di società offshore. Va ricordato che l’eredità di Marella Caracciolo, almeno la parte finora conosciuta, è tuttorabloccata per effetto di una causa civile tra Margherita Agnelli e i figli John, Lapo e Ginevra Elkann.
MARGHERITA AGNELLI E JOHN ELKANN
Le indagini penali nascono da un esposto di Margherita, secondo cui “la creazione di tale residenza fittizia (della madre Marella, ndr) sarebbe stata preordinata, da un lato, sotto il profilo ereditario, a sottrarre la successione della de cuius all ’ordinamento italiano, dall ’altro, sotto il profilo fiscale, a evitare l’assoggettamento a tassazione in Italia di ingenti cespiti patrimoniali e di redditi derivanti da tali disponibilità”.
Dopo questi primi passi – che hanno portato a indagare per frode fiscale John Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio Urs von Grünigen, esecutore testamentario di Marella – gli inquirenti dovranno adesso esaminare la grande quantità di documenti cartacei e digitali sequestrati dalla Guardia di Finanza nelle sedi di un istituto bancario e di alcune fiduciarie legate alla famiglia, per cercare gli eventuali altri “paradisi fiscali” che nelle Isole Vergini Britanniche avrebbero custodito i segreti sul patrimonio estero di Gianni Agnelli, trasferito dopo la sua morte alla moglie Marella Caracciolo.
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