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    MESSICO E NUVOLE – LA “BOMBA” DI TRUMP SUL MESSICO: I DAZI COME RITORSIONE PER L’ONDATA DI MIGRANTI PUÒ VALERE DAI 17 AGLI 86 MILIARDI DI DOLLARI, MA INTANTO GLI EFFETTI SI FANNO SENTIRE SOLO SUI MERCATI, CON LE BORSE DI TUTTO IL MONDO CHE SI DEPRIMONO CHIUDENDO IN NEGATIVO – SUL CHI VA LA SOPRATTUTTO I PRODUTTORI DI AUTO CHE PRODUCONO IN MESSICO, COME FCA…


     
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    Francesco Semprini per “la Stampa”

     

    Dove non possono le barriere fisiche arrivano quelle commerciali. Donald Trump sgancia la bomba sul Messico annunciando l' imposizione di dazi progressivi sui prodotti importati dal Paese confinante sino a quando l' ondata di migranti clandestini diretti negli Stati Uniti non sarà arrestata. Una misura del valore minimo di 17 miliardi, ma che potrebbe arrivare sino a quasi 86 miliardi di dollari, e che coniuga due pilastri della dottrina «Make America Great Again». Da una parte quello della sicurezza dei confini, dall' altra il risanamento della bilancia commerciale Usa.

    donald trump mangia tacos per il cinco de mayo donald trump mangia tacos per il cinco de mayo

     

    Una bomba che ha fatto sentire i suoi effetti deflagranti in tutto il Pianeta dove si sono registrati cali generali delle Borse e del petrolio, volatilità sui mercati valutari e ribassi dei grandi operatori del comparto automobilistico con attività in Messico.

     

    Si comincia il 10 giugno

    A partire dal 10 giugno saranno quindi imposti dazi del 5% sul «Made in Mexico» importato negli Usa che «saliranno gradualmente» al 10% in luglio, al 15% in agosto, al 20% in settembre e al 25% in ottobre se il Messico non agirà per bloccare il flusso di immigrati illegali. «Il Messico si è approfittato degli Stati Uniti per decenni, h a realizzato una fortuna» sulle spalle dell' America. Il Messico deve «riprendersi il suo Paese dai re della droga e dai cartelli», avverte il presidente sottolineando che il 90% degli stupefacenti che entra negli Usa arriva dal confine con il Messico. A chiarire sulla misura è la Casa Bianca che spiega come i «dazi sull' immigrazione» sono un tema separato da quello commerciale, mentre Peter Navarro, il consigliere del presidente per il Commercio, afferma che «Trump fa sul serio».

    Donald Trump Donald Trump

     

    Di questo ne è convinta Città del Messico che, nonostante i proclami di «dignità e fermezza» del presidente di Andrés Manuel López Obrador, ha inviato d' urgenza il ministro degli Esteri Marcelo Ebrard a Washington per consultazioni.

     

    Al di là dei proclami dell' amministrazione, l' annuncio di Trump potrebbe complicare il negoziato con il Congresso sul Usmca, il nuovo accordo di libero scambio con il Canada e il Messico, meglio conosciuto come Nafta 2.0. Ma al contempo potrebbe essere una leva negoziale per riprendere in mano il progetto del muro osteggiato proprio dall' opposizione Dem e dai giudici che impedendo il trasferimento dei fondi di bilancio hanno fatto fallire l' inizio dei lavori di costruzione nelle aree di confine di El Paso, in Texas, e a Yuma, in Arizona.

    andres manuel lopez obrador andres manuel lopez obrador

     

    La bomba sganciata da Trump, prima ancora di sortire effetti sulla sicurezza e l' immigrazione, fa sentire gli effetti sul piano economico. Le Borse del Pianeta si deprimono chiudendo tutte in negativo, i contratti sul greggio Wti perdono l' 1,1% e scendono sotto la soglia dei 56 dollari mentre il peso perde sul dollaro il 2,3%. Seduta pesante per i produttori di auto «coinvolti» come Fca che cede a Milano cede il 4,76% (in calo di oltre il 5% sul Nyse) e Renault in calo del 4,55% a Parigi. La prima produce in Messico auto che esporta negli Usa a differenza di Renault, che le produce ma non le esporta. Male anche Volkswagen (-2,6%), che opera dal 1964 a Puebla.

    DONALD TRUMP CONTRO LA CNN DONALD TRUMP CONTRO LA CNN

    C' è infine chi vede implicazioni anche nella politica monetaria come Jp Morgan Chase secondo cui la bomba di Trump spingerà la Fed a tagliare i tassi di interesse due volte nel corso dell' anno, una a settembre e una a dicembre.

    Non a caso un altro degli obiettivi, quello del calo del costo del denaro, sui cui il presidente si batte da tempo non lesinando critiche ai vertici della Federal Reserve.

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