Emanuele Bigi per Vanity Fair
MORGAN
Morgan entra nella Sala Relax del quartier generale di Amici. Sono pochi i giornalisti ad attenderlo, siamo tutti schierati dietro a un tavolo colorato. «È un interrogatorio?», ironizza. Poi toglie gli occhiali tondi, sistema il ciuffo grigio, quasi come il colore della sua squadra (i Bianchi) per cui è coach e si avvicina al tavolo: «Voglio starvi vicino», dice.
E mentre sorseggia una bibita al gusto di arancia parla del suo rapporto con il video: «Non ce l’ho proprio, il video mi toglie l’anima e fa uscire il peggio di me». E allora perché fai televisione? Gli chiede un collega. «Perché Amici parla di musica, altrimenti mi romperei», risponde mentre si tocca il ciuffo ribelle, «e poi perché ho bisogno di denaro per estinguere i debiti accumulati a causa dei miei commercialisti che per quindici anni non hanno pagato le tasse».
MORGAN
La discussione per fortuna vira in favore di Amici, «uno dei pochi programmi intelligenti della televisione: è una specie di talk show con Maria De Filippi che ne è la regina», lo descrive Morgan. «Maria è una specie di psicologa che cerca di risolvere i problemi delle persone attraverso la parola». Nell’ultima puntata lo abbiamo visto un po’ nervoso nei confronti del pubblico urlante dello studio, che è intervenuto spesso quando l’ex dei Bluvertigo prendeva la parola, quando litigava con Mike Bird, o doveva introdurre o commentare un’esibizione di Shady, Thomas, Oliviero, di Sebastian o degli avversari.
«Mi danno fastidio quei ragazzi urlanti intorno, mi sembra di essere al Colosseo», dichiara spazientito Morgan. «La musica non si può fare dove c’è rumore. Il pubblico lo rispetto, è grazie al pubblico che i musicisti scrivono musica, ma chiedo di concentrarsi un pochino. Se tutti fanno cagnara si perde quello che succede. Non possono non farmi parlare: che cosa sono qui a fare?».
DE FILIPPI MORGAN
Il coach poi si lascia andare come se fosse davanti a un tavolo di psicologi: «Io cerco di essere il più trasparente possibile, nel bene e nel male. Lo so ho pagato caro la mia trasparenza: dopo quella famosa intervista sulla tossicodipendenza (del 2010, ndr) non sono più credibile, non ho più fatto un disco e da quel momento mi hanno tolto le figlie. La mia vita si divide in due, prima e dopo quell’intervista, ora devo gridare per fami ascoltare».
Lo sfogo finisce presto e il focus diventa la squadra Bianca e Lo Strego: «Mi è dispiaciuto quando è stato eliminato, mi ha fatto molta tenerezza, avrei voluto sviluppare di più il nostro rapporto» spiega Morgan. «Ho letto delle sue dichiarazioni forse tra noi c’è stato un misunderstanding». Sugli altri ragazzi dice di aver individuato le loro qualità. «Mike Bird lo sto sballottando qua e là per capire fino a che punto può arrivare.
le sfuriate di morgan ad amici
Credo sia adatto per seguire un percorso da cantautorato pop»; Thomas «ha lo shining negli occhi, la luccicanza. Si vede già star, però il suo atteggiamento non è arrogante o da megalomane». Shady invece «è il buio, come Tenco e De Andrè, e quel buio te lo fa vedere». Infine Morgan fa un commento su Elisa che lo ha definito uno stratega: «La gara non è con la vita! Non sono uno stratega, mi piace essere estemporaneo: la strategia è calcolo e io non ho la facoltà del calcolo».
la squadra bianca di morgan
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