1. BARCA AFFONDATA, L’IPOTESI ERRORE UMANO: CHIGLIA MOBILE SOLLEVATA O PORTELLO APERTO – LA DERIVA CHE SERVE A STABILIZZARE LE IMBARCAZIONI NON ERA STATA CALATA DURANTE LA SOSTA NOTTURNA
Estratto dell’articolo di Mauro Evangelisti per “Il Messaggero”
lo yacht bayesian.
Come è possibile che uno yacht lussuoso e all’avanguardia, di 473 tonnellate di stazza lorda, sia affondato in sessanta secondi a un chilometro dalla costa siciliana all’alba di lunedì? La procura di Termini Imerese ha già acquisito alcuni video registrati dalle telecamere di sorveglianza di una villa vicina al litorale.
In una ricostruzione del Financial Times viene introdotto un tema importante: si cita il lifting keel, vale a dire quello che in italiano chiamiamo chiglia mobile o retrattile, un sistema che se abbassato porta, secondo i dati del costruttore (Perini Navi), la chiglia a una profondità totale di 10 metri.
Più nel dettaglio: il documento di Perini Navi fornisce le dimensioni della chiglia in posizione "su" - 4,05 metri - e in posizione "giù" - 9,83 metri. Se la deriva fosse stata abbassata completamente l’imbarcazione avrebbe avuto maggiore stabilità nonostante la tromba d’aria. Scrive il Financial Times: «Se la chiglia fosse stata per qualche motivo in posizione sollevata anziché completamente estesa, ciò avrebbe compromesso la stabilità della barca in caso di vento forte. […]».
ricerche dei dispersi dello yacht bayesian
C’è stato un errore del comandante? Si affaccia dunque l’ipotesi dell’errore umano. Secondo alcuni esperti sarebbe affrettato arrivare a questa conclusione: il veliero si trovava in rada in una situazione tranquilla, solitamente si abbassa la deriva quando il mare è grosso. «E quando è arrivata la tromba d’aria - commenta un esperto - non c’è stato il tempo per abbassarla, perché non è una operazione che compi spingendo un bottone. Serve almeno mezz’ora».
Il comandante dello yacht nelle prime dichiarazioni ha spiegato: «È stato tutto improvviso, non abbiamo visto arrivare la tromba d’aria». Osserva l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ex capo di Stato maggiore della Marina militare: «Lascia perplessi che una nave così attrezzata e così moderna sia affondata così rapidamente. E se effettivamente non ci sono lesioni sullo scafo l'acqua deve essere entrata attraverso dei portelli aperti. La nave a quel punto è andata rapidamente a fondo perché tonnellate di acqua sono entrate all'interno».
lo yacht bayesian
[…] «Provi a tracciare sulla mappa una linea con un pennarello. Trovarsi proprio nel punto in cui passa quel segno sottile non è così probabile. Ecco, immagini che quella linea indichi il tracciato della tromba d’aria che è stata molto intensa e localizzata. Detta in altri termini: se il veliero Bayesian si fosse trovato anche a solo 100 metri più in là rispetto a dove è affondato, l’esito sarebbe stato differente». A parlare è il professor Antonio Carcaterra è direttore del Dipartimento Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’Università La Sapienza di Roma. […]
michael lynch 1
Carcaterra: «Non è sorprendente che in presenza di eventi estremi possano esserci conseguenze anche nefaste, negative. Parliamo di una tromba d’aria in cui si realizzano delle condizioni di velocità del vento e del mare particolarmente gravi. Temo che non ci sia stato proprio il tempo per manovrare l’imbarcazione. Pensi: arriva un evento meteo di intensità così importante, arriva in un momento in cui l’allerta dell’equipaggio era bassa perché stava dormendo. E non hanno avuto neppure la possibilità di vedere avvicinarsi la tromba d’aria, anche se va detto che probabilmente ci sarebbe stato poco da fare comunque».
yacht bayesian 2
Perché tra le imbarcazioni che si trovavano in quell’area solo il Bayesian è affondato? Carcaterra: «Perché è stata quella colpita in maggior misura. Sono fenomeni localizzati. A 150 metri di distanza l’effetto magari è importante, ma non dirompente. È una barca di dimensioni ragguardevoli, le forze in gioco devono essere state importanti. […]». L’albero (72,3 metri in alluminio) è molto alto, ma dalle prime risultanze non si è spezzato.
2. IL SUPER YACHT A PICCO IN 60 SECONDI L’ALBERO INTATTO, GIALLO SULLE CAUSE
Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”
ricerche dello yacht bayesian affondato a palermo 2
È un rompicapo, questo veliero affondato. Più passano le ore e più diventa lunga la lista delle domande che non trovano risposte, né davanti alla logica, né mettendo assieme le poche certezze raccolte fin qui. E come se questo non bastasse, anche dal Regno Unito arrivano notizie che aggiungono ombre — o forse è meglio chiamarle suggestioni — su una singolare coincidenza di cui diremo in seguito.
Cominciamo da lui, Mike Lynch, il magnate inglese al momento disperso nel naufragio del Bayesian, il megayacht di famiglia (è proprietaria sua moglie) affondato da un tornado nella notte fra domenica e lunedì davanti a Porticello. O meglio: il tornado è stato il punto di partenza di quel che è successo ma quel gioiello a vela — ripetono ingegneri navali ed esperti vari — aveva tutte le chance per resistere a venti fortissimi, fulmini e muri d’acqua. Eppure, niente: è colato a picco in un lasso di tempo brevissimo, fino ai 50 metri di profondità in cui si trova ora, adagiato sul fianco destro. […]
yacht bayesian
L’albero non si è spezzato e lo scafo non ha falle, almeno non nella parte che si vede, i boccaporti sono chiusi, le vetrate intere. Quindi «la barca ha retto», rivendica la «The Italian Sea Group», proprietaria della Perini Group di Viareggio che costruì il veliero nel 2008. Sì, ma allora che cosa l’ha fatta inabissare?
Una delle ipotesi allo studio della Procura di Termini Imerese — che indaga per naufragio colposo — è che la velocità e l’imponenza dell’acqua sia stata così forte da non dare il tempo al sistema di emergenza di bordo di «sigillare» l’imbarcazione quando l’acqua ha iniziato a entrare.
Altra ipotesi: il veliero sollevato da poppa da un gigantesco muro d’acqua e inabissato velocemente con la prua puntata verso il fondale. Possibilità. Com’è possibile che l’ancoraggio abbia avuto un ruolo nella tragedia. Altro punto da chiarire: è stato prudente ancorarsi in rada con l’allarme meteo? Era abbastanza sicuro? […]
ultima immagine dello yacht bayesian prima del naufragio a palermo
C’è un video (un minuto e venti secondi, pubblicato da Rai News 24) girato dalla telecamera di una villa che inquadra la rada proprio nel punto in cui era ormeggiato il Bayesian. Mostra la rapidità della tromba marina. Cresce in intensità un secondo dopo l’altro e mostra le luci del veliero scomparire nel buio «in un minuto» come dice il proprietario della casa. Sono i momenti più tragici. Ci sono persone che annaspano nell’acqua e altre intrappolate nelle loro cabine. Fra i sei passeggeri in trappola c’è Lynch con sua figlia Hannah, 18 anni. E poi Jonathan Bloomer, il presidente della banca d’affari Morgan Stanley International, sede londinese (ma con operatività internazionale) del colosso americano.
ricerche dopo il naufragio dello lo yacht bayesian a palermo 3
Non hanno fatto in tempo a uscire dalle loro cabine ed è lì che i sommozzatori stanno provando ad arrivare: un’impresa difficilissima per la difficoltà di muoversi in quegli spazi, una specie di piccola Concordia. Ciascun sommozzatore può passare laggiù non più di 10-12 minuti; entra nello scafo dall’ingresso principale, chiamiamolo così: quello di poppa. […]
ricerche dello yacht bayesian affondato a palermo
Dal Regno Unito arrivano due notizie: una sui legami fra Lynch e i servizi segreti di mezzo mondo, in particolare quelli israeliani, attraverso le sue società di sicurezza informatica. E l’altra sul suo amico e uomo di fiducia Stephen Chamberlain: è morto 48 ore prima di lui in un incidente stradale. Era finito alla sbarra per frode assieme a Lynch, negli Usa, e come lui era stato assolto, due mesi fa. […]
L AFFONDAMENTO DELLO YACHT BAYESIAN A PALERMO ricerche dei dispersi dello yacht bayesian 2 l ammiraglio giuseppe de giorgi 4 GIUSEPPE DE GIORGI AMMIRAGLIO GIUSEPPE DE GIORGI lo yacht bayesian 1