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    AVANTI MIGRANTI, C'E' POSTO! – I DUE CENTRI DI TRATTENIMENTO PER MIGRANTI IN ALBANIA, VOLUTI DAL GOVERNO MELONI, I PRIMI AMMINISTRATI DA UN GOVERNO EUROPEO IN TERRA STRANIERA, APRONO I BATTENTI TRA MILLE INTERROGATIVI: COME FUNZIONERANNO? QUANTE PERSONE POTRANNO OSPITARE? IN CASO DI RESPINGIMENTO, COSA SARÀ DI QUELLE PERSONE? TORNERANNO IN ITALIA O SARANNO RIMPATRIATE DALL'ALBANIA? - L'ARRIVO DEI PRIMI OSPITI A BORDO DELLA NAVE MILITARE "LIBRA" È PREVISTO A…


     
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    Estratto dell’articolo di Niccolò Zancan per “la Stampa”

     

    CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

    «Siamo pronti», dice l'ambasciatore d'Italia a Tirana Fabrizio Bucci. «Mancano alcuni dettagli, ma da oggi i due centri di trattenimento per migranti in Albania sono ufficialmente aperti», dice il dirigente della polizia Massimo Scannicchio.

     

    Pochi giornalisti convocati all'ultimo istante. Sono quasi tutti reporter albanesi che seguono questa storia con molto interesse. Perché nessuno riesce a capire davvero come andrà a finire. Come funzioneranno i primi centri per migranti gestiti da un governo europeo in terra straniera? […]

     

    I centri con le gabbie e i container costruiti dal governo italiano sono due. Uno è al porto di Shëngjin, a nord, verso il confine con il Montenegro. È un hotspot come quello di Lampedusa, deve servire solo per le pratiche di identificazione: 200 posti. L'altro, più grande, è a Gjadër, a venti chilometri di distanza. È stato costruito in una zona completamente isolata, vicino a un aeroporto militare abbandonato e un paese contadino di trecento abitanti. […]

     

    CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

    «Per adesso apriamo per 400 migranti, ma nell'arco di qualche settimana i lavori saranno ultimati. A regime la capienza totale del centro di trattenimento sarà di 880 posti». E la parte riservata ai rimpatri, cioè il Cpr? «Conta 144 posti». C'è anche un piccolo carcere interno, per la precisione: 20 posti. […] Poi Scannicchio aggiunge una frase che ha il potere di spiegare la totale incertezza del piano.

     

    «Chiaramente questi sono numeri che vanno intesi secondo una scaletta operativa che non possiamo prevedere nel corso del tempo. A secondo dell'esito delle varie procedure, procedure varie e di varia durata, libereremo dei letti per altri arrivi.

     

    È difficile calcolare il numero totale adesso. È un'attività dinamica. A secondo delle situazione specifiche che emergeranno». Sono già stati spesi 56 milioni di euro per il progetto Albania, altri 120 milioni verranno stanziati nel 2025.

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    Il governo italiano intende gestire le domande dei richiedenti asilo in video collegamento con Roma. Sempre a Gjadër intende organizzare le espulsioni dei migranti che non otterranno la protezione internazionale.

     

    Uno studioso come Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio italiano di solidarietà, ex vice presidente dell'Associazione per gli Studi giuridici sull'immigrazione, ritiene che questo sia una specie di esperimento oscuro: «Per una gestione dei migranti connotata dall'indebolimento radicale delle garanzie e del loro confinamento assoluto. L'Albania è la creazione di "un altrove" dove le regole, sulla carta, sono le stesse di quelle previste in Italia. Ma in realtà sono del tutto sterilizzate». […]

     

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    Quando arriveranno i primi migranti? Nessuno lo sa dire con certezza. Ma la nave che dovrebbe fare i trasbordi potrebbe essere la nave "Libra" della Marina Militare, ed è data in partenza domenica mattina. Insomma, manca poco: dopo annunci e ritardi, adesso è vero.

     

    Presto i primi migranti recuperati in mezzo al mare con il sogno di salvarsi in Europa si ritroveranno in terra d'Albania a verificare sulla loro pelle l'esperimento italiano. Le donne i bambini verranno sempre fatti sbarcare a Lampedusa, questo prevede il protocollo. Verso Shëngjin e Gjadër potranno essere portati solo maschi adulti soccorsi dalle navi della guardia costiera, della guardia di finanza e della marina militare, non quelli salvati dalle Ong.

    CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

     

    Tutti dovranno avere un requisito iniziale: arrivare da Paesi definiti «sicuri». Ma proprio questa definizione è uno dei problema. Perché l'Italia classifica come sicuri anche Egitto, Tunisia e Bangladesh, mentre una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea sostiene il contrario. Quando arriveranno in Albania sperimenteranno la burocrazia italiana in trasferta.

    CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

     

    Resta, alla fine, la domanda a cui nessuno sa rispondere. Il vero mistero di tutta questa faccenda. In caso di respingimento, cosa sarà di quelle persone? Torneranno in Italia, saranno rimpatriate direttamente dall'Albania, oppure verranno abbandonate al loro destino? Quanto è lontana l'Europa dalle gabbie di Gjadër?

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