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    PICCOLI NARCOS 2.0 - I FIGLI DEI LEADER DEI CARTELLI DELLA DROGA MESSICANI SFOGGIANO AUTO DI LUSSO, ARMI E DONNE SUI SOCIAL NETWORK


     
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    Paolo Manzo per "LaStampa.it"

    LEONI FUORISERIE E ARMI VITA FOLLE DEI FIGLI NARCOSLEONI FUORISERIE E ARMI VITA FOLLE DEI FIGLI NARCOS

    Pistole e mitragliatrici d'oro zecchino, gioielli costosissimi e un giaguaro che si affaccia dal finestrino aperto di un automobile di lusso. Il nuovo fenomeno monitorato dal Cisen, i servizi segreti messicani, è quello dei figli dei narcos che, in modo spavaldo, usano le reti sociali - da Twitter a Facebook - per dimostrare ai coetanei che il crimine "paga" e che lo stile di vita sfarzoso e senza limiti se lo possono permettere proprio grazie alla cocaina purissima venduta dai cartelli guidati dai loro genitori.

    È il caso, ad esempio, di Serafin Zambada, figlio di Ismael "El Mayo" Zambada García, uno dei leader del potente cartello di Sinaloa e sulla cui testa pende una taglia duplice: di cinque milioni di dollari da parte degli Stati Uniti e di due milioni di dollari quella messicana.

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    Serafin, sul suo account @zambadacerafin, mostra gli "strumenti" del lavoro tipici del narcos "di successo", ovvero pistole e mitragliatrici rigorosamente d'oro con cui "si diverte" e "prepara le sue vendette" - scrive il figlio del narcos, sfoggiando auto di lusso, milioni di banconote che "non si contano ma si pesano" e le belle donne di cui "dispone a piacere".

    Sulla stessa falsariga lo "stile" sfoggiato da Alfredo Guzmán Salazar, uno dei figli di Joaquín Archivaldo Guzmán Loera, noto ai più con il soprannome "El Chapo", che in italiano significa "Il Tappo" o "Il Corto" a causa della sua statura ridotta. Considerato quest'anno dalla rivista Forbes il 67esimo uomo più potente al mondo, sulla sua testa pende una taglia di una decina di milioni di dollari sommando le ricompense di Stati Uniti e Messico.

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    È considerato il leader principale del cartello di Sinaloa ma il figlio Alfredo dev'essere così sicuro dell'impunità di cui gode il padre che, qualche settimana fa, ha addirittura postato su Facebook una foto del "Chapo" mentre si diletta cavalcando un purosangue.

    La stessa strafottenza viene mostrata ogni giorno anche da decine di altri giovani narcos in cerca di pubblicità e di affermazione tra la popolazione messicana. È il caso, ad esempio, del cartello del Golfo che un paio di mesi fa ha postato un video su Youtube, che ha già ricevuto quasi mezzo milione di accessi, in cui pubblicizza le attività di aiuto portate alle vittime degli uragani che lo scorso settembre hanno sconvolto il Messico.

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    E ancora più seguiti sono i "discorsi alla popolazione" che, ogni mese, "La Tuta", il leader del cartello dei Cavalieri Templari, posta sempre su Youtube. Alcuni dei suoi video sono stati visti quasi da due milioni di utenti e "La Tuta", pur essendo un narcos gode ormai di una popolarità da rockstar.

     

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