Chiara Gatti per “la Repubblica”
olafur eliasson
Due tonnellate di mattoncini Lego bianchi per costruire una città ideale. Sculture giganti fatte con sedie impagliate issate nell' aria come campane a vento. Una scatola magica dai vetri colorati per ammirare uno skyline virato sul rosa. Fra installazioni site-specific, opere d' arte partecipata ed esperienze sensoriali, Milano si prepara ad accogliere la prossima Art Week, la settimana dell' arte giunta alla quarta edizione.
GIONI
Budget ricco, programma fitto, ospiti blasonati, successo annunciato. Dopo un avvio a carburazione lenta, per colpa del cortocircuito con la Design Week, nuove regole di buon vicinato hanno giovato a entrambe, tanto da catalizzare adesso l' attenzione del mondo sulle settimane calde della primavera 2020.
Lo dimostra il fatto che la conferenza stampa di anticipazione della Milano Art Week (dal 14 al 19 aprile) è fissata per oggi al New Museum di New York, guidato da Massimiliano Gioni, direttore artistico anche di Fondazione Trussardi che dal 2003 restituisce al pubblico luoghi milanesi inaccessibili, affidati agli interventi di autori contemporanei.
olafur eliasson
Negli ultimi anni agli spazi dismessi si sono sostituite aree più trafficate. Lo Stonehenge gonfiabile di Jeremy Deller occupava Citylife; mentre Ibrahim Mahama ha impacchettato i caselli di Porta Venezia con i suoi sacchi di cacao. Così sarà per i mattoncini che Olafur Eliasson, maestro danese delle luci fluo, distribuirà ai passanti per assemblare un orizzonte urbano e riflettere sull' azione collettiva di appropriazione del territorio.
Scorrendo la lista dei trenta progetti che colonizzeranno musei e fondazioni, si percepisce il ritorno a una dimensione estetica più concreta, coi visitatori chiamati a sperimentare situazioni e connessioni. Tania Bruguera al Pac, signora dell' arte cubana che esplora le relazioni pericolose fra potere e media, indagherà le vite degli altri davanti ad atteggiamenti estremi del corpo.
carla accardi
Rirkrit Tiravanija, anfitrione generoso di banchetti offerti ai suoi ospiti, porterà al Museo della Scienza una realtà aumentata avvolgente e immateriale. Fluttuando da una sede all' altra, dalla Triennale (l' omaggio a Enzo Mari) al Museo del Novecento (l' antologica di Carla Accardi), si scopriranno i lacci stesi con Miart, la fiera d' arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano che agisce da collettore energetico del circuito.
better days?
Alessandro Rabottini la dirige dal 2017 e ama il gioco di squadra: «Miart è l' evento da cui è nato un network solidale. Dimostra che Milano è in grado di fare sistema ed è una destinazione culturale alla pari di altre capitali europee». E snocciola i numeri di un profilo internazionale: 180 gallerie da 19 paesi, 5 sezioni, 4 premi, 60 direttori e curatori nel palinsesto dei talk. Dentro e fuori gli stand rimbalzano nomi da manuale. Chen Zhen torna all' Hangar Bicocca con i suoi assemblaggi monumentali di arredi, allegoria della memoria. Il progetto di arte pubblica ArtLine, Parco delle sculture a Citylife. si arricchirà di opere di Airò, Jaar, Nannucci e Prieto. Fondazione Feltrinelli, in collaborazione con il Marina Abramovic Institute, promette 10 giorni di performance a catena. Il titolo è Better Days?. Speriamo.
chen zen olafur eliasson hangar bicocca