Andrea Ossino per "la Repubblica"
MASCHERINE
«Te faccio diventare... mooolto molto benestante, forse potresti anche essere considerato ricco». Un' azienda che solitamente si occupa di editoria lo scorso marzo bussa alla porta del capo della Protezione Civile del Lazio, Carmelo Tulumello. Nei giorni caldi del Covid reperire dispositivi di protezione individuale è difficile. Ma la European Network TLC è disponibile.
E vende alla Protezione Civile laziale 5 milioni di mascherine e 430 mila camici. Vengono stipulati contratti per circa 22 milioni di euro. Dopo un anno dall' affare, ieri il Tribunale di Roma ha emesso un' ordinanza di custodia cautelare che racconta la storia di una truffa.
arcuri
Perché le mascherine e i camici, beni che inizialmente « venivano consegnati e distribuiti poi dalla Protezione civile» , non avevano il marchio Ce. Sarebbero stati accompagnati da una certificazione falsa.
«Tanto sò tutti falsi ‘sti certificati» , dicono gli indagati. Erano intercettati. E così ieri Andelko Aleksic, rappresentante della European Network TLC, e il suo delegato Vittorio Farina, sono finiti ai domiciliari con l' accusa di frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata. Proprio come Domenico Romeo, l'amministratore della Air Levante Ldt, l' azienda londinese che avrebbe procurato la falsa certificazione CE.
mascherine ffp2 cinesi irregolari
Gli indagati hanno anche speso il nome dell' ex commissario all' emergenza. Farina «ha giurato di aver parlato con Domenico Arcuri per inserire la ENT quale fornitore sussidiario», scrive la Finanza, anche se adesso gli uffici dell' ex commissario ribattono: « Nessun affidamento, promessa o incarico () la società come tante altre aveva inviato diverse proposte, a nessuna della quali è stato mai dato seguito».
Ad accorgersi della faccenda è stata l' Agenzia delle Dogane. Gli indagati avrebbero fornito «un certificato di compliance per attestare la conformità al marchio del prodotto rilasciato da una società non accreditata a ciò » . Non avrebbero detto al committente pubblico che quel prodotto non aveva superato «la necessaria procedura di validazione presso l' Inail».
Così i dispositivi arrivano alla Protezione civile del Lazio, di fatto sprovvisti di « valida certificazione Ce e Uni Iso » . La certificazione c' era, ma era falsa. E una delle fidejussioni a garanzia dell' affare sarebbe stata rilasciata da una società « non autorizzata all' esercizio di attivita? di intermediazione finanziaria». Ma secondo l' indagato Piergiorgio Sposato, consulente della ENT che in passato ha lavorato con uffici governativi, « la certificazione che noi abbiamo allegato all' inizio () era una conformita? non come OP.
FRANCESCO SAVERIO ROMANO
roberto de santis
Questo e? l' unico " buchetto" che c' e?, il resto e? tutto come dici tu, ma questo glielo abbiamo gia? scritto in passato [...] la previsione contrattuale parlava di certificazione di conformita?, ma come OP, motivo per cui noi eravamo sempre stati abbastanza, come dire, vaghi sul punto » . Sposato non sa di essere intercettato. E adesso è indagato. E poi c' è Roberto De Santis, imprenditore già citato in altre inchieste, vicino a Massimo D' Alema: è accusato di traffico di influenze. Proprio come l' ex ministro berlusconiano, Francesco Saverio Romano. Hanno ricevuto due bonifici " sospetti" e sono finiti nel mirino della Procura. Del resto già da tempo 4 pm del gruppo che si occupa di pubblica amministrazione sono stati incaricati di lavorare sui reati connessi al Covid.
mascherina ffp2 1