Fabio Amendolara per ''la Verità''
tiziano renzi e laura bovoli al balcone di casa 1
Questa volta nessuna smentita: «Sto con Matteo Renzi». Il Rottamatore del Pd che si è trasformato in scissionista l' ha scelta come capodelegazione del suo nuovo partito nel governo giallorosso. E lei, Teresa Bellanova, ministro dell' Agricoltura, lo ha confermato sui social. Smentì seccamente, invece, di essere capodelegazione per babbo Renzi e Carlo Russo. Correva l' anno 2017 ed erano appena saltate fuori le intercettazioni dell' inchiesta Consip. Tra gli interessi del Giglio magico ce n' era uno in Puglia. E precisamente a Castro, la perla del Salento.
LAURA BOVOLI MAMMA MATTEO RENZI
Russo cercò di tirare in quel progetto Alfredo Romeo, l' imprenditore napoletano che per Consip fu arrestato. Era un' opportunità da sfruttare, «potendo attingere», annotarono i carabinieri del Noe, «anche a finanziamenti pubblici attraverso Invitalia». Invitalia è una società pubblica, partecipata al cento per cento dal ministero dell' Economia. E all' epoca Bellanova era viceministro allo Sviluppo economico.
C' erano degli immobili da acquistare per renderli delle strutture ricettive. E a Castro Russo aveva un' abitazione: «Allora», disse a telefono, «è venuto a trovarmi in Salento Tiziano...la famiglia (...) e insomma abbiamo preso una casa sul mare che poi è venuta Teresa Bellanova, insomma stanno venendo... è venuto Emiliano più volte insomma... ci stiamo divertendo». Sia Emiliano che Bellanova smentirono di essere stati a casa di Russo. Il governatore pugliese definì «una cazzata» la sua visita a casa dell' amico dei Renzi.
teresa bellanova
La ex viceministro ora ministro e capodelegazione di Matteo fece sapere, invece, «di non aver visto né Russo né Tiziano Renzi e tanto meno di essere stata in una casa del Salento insieme a loro». I grillini, ex avversari e ora alleati, storsero il naso. E aspettarono Bellanova al varco. Poco dopo la accusarono di aver fatto lavorare in nero l' ex addetto stampa a Lecce. Una coincidenza nell' accusa (dalla quale poi Bellanova è stata assolta) che, ironia della sorte, l' accomunò di nuovo a babbo Renzi.
Il babbo, d' altra parte, di grane, anche mediatiche, con il diritto del lavoro per i dipendenti in nero ne ha avute più d' una.
Ma gli scaglioni giudiziari da superare sono diversi per la famiglia Renzi e per il Giglio magico (l' agenda giudiziaria potrebbe anche aver determinato l' uscita dal Pd per condizionare con più forza il governo): a Cuneo oggi si svolgerà una delle udienze del processo in cui è imputata la mamma del Rottamatore, Laura Bovoli.
tiziano renzi e laura bovoli
L' accusa: concorso in bancarotta. Per il 7 ottobre è attesa, invece, la sentenza del processo per false fatturazioni a Firenze. Gli imputati sono mamma Laura e babbo Tiziano. Nel febbraio scorso i genitori del Rottamatore erano finiti addirittura ai domiciliari su richiesta del procuratore Luca Turco per il pericolo di reiterazione dei reati di concorso in bancarotta e false fatturazioni.
E per questo filone, che ricostruisce le responsabilità per il crac di tre coop (Delivery Italia service, Europe service e Marmodiv) delle quali babbo e mamma Renzi sono considerati gli amministratori di fatto, c' è una richiesta di proroga. E ancora: a luglio il gip di Roma Giuseppe Sturzo ha respinto la richiesta di archiviazione per il filone principale di Consip, quello sul traffico di influenze illecite.
casa di tiziano renzi e laura bovoli
L' udienza preliminare per babbo Renzi è fissata per il 14 ottobre. Ovviamente nel Giglio magico c' è apprensione (oltre che per l' atteso avviso di chiusura indagini per Francesco Bonifazi, indagato per finanziamento illecito e false fatture) anche per il filone sulle fughe di notizie di Consip: il 2 ottobre (ma la decisione potrebbe slittare) il gup Clementina Forleo potrebbe pronunciarsi sulle posizioni dei sette indagati (tra i quali Luca Lotti e il generale Emanuele Saltalamacchia).
MATILDE RENZI E ANDREA CONTICINI
E, infine, c' è il procedimento aperto nel 2016 a Firenze nei confronti del cognato di Matteo, Andrea Conticini, e dei due fratelli, per appropriazione indebita e riciclaggio nella celebre inchiesta sui fondi dell' Unicef e di altre organizzazioni umanitarie. Per i Conticini è stata fissata l' udienza preliminare per il 22 novembre.