Marco Giusti per Dagospia
laura pausini vince golden globe
“Nomadland” di Chloé Zhao, miglior film drammatico e miglior regia, “The Crown”, miglior serie drammatica e migliori attori, Emma Corrin, Josh O’Connor, Gillian Anderson, “Borat 2” di e con Sasha Baron Cohen migliore commedia e miglior attore di commedia, una Anya Taylor Joy biondissima, magrissima e supersexy, premiata per “La regina degli scacchi”, oltre al Daniel Kaluuya di “Judas and the Black Messiah”, il John Boyega di “Small Axe”, la nostra Laura Pausini per la canzone di “La vita davanti a sé”, dominano l’edizione del 2021 dei Golden Globes, una diretta di tre ore su zoom che sembrava di essere non in America, ma nel salotto di Lilli Gruber con Massimo Giannini fonato e collegato e Andrea Scanzi appiccicato alla parete di casa.
jodie foster e la moglie in pigiama
Secondo “Vulture” alla diretta andava dato il premio del “miglior thriller psicologico”, una esperienza che non si pensava di poter vedere, anche perché gli attori, a differenza dei virologi, si sentono sempre in dovere di fare le facce. E qualche collegamento ha avuto dei problemi, capita anche da noi, su.
sean penn mejo der cipolla
Ma Daniel Kulauya, che si era preparato un discorso sulla morte di Fred Hampton, se ne è uscito con un “me la state facendo sporca” come risposta al casino tecnico del collegamento, assolutamente non premeditato.
bill murray con martini in mano ai golden globes
Come sempre capita quando si aprono le dirette da casa o da dove sei, capita di tutto, Jodie Foster, premiata come non protagonista per “The Mauritian”, dove è l’avvocatessa di un prigioniero di Guantanamo, si è presentata assieme alla moglie e al cane in pigiama e a piedi scalzi, come se stessero guardando “Chi l’ha visto?”, il regista di “Minari”, il coreano-americano Lee Isaac Chung, vincitore per il miglior film straniero (quanto sia straniero poi…) in barba a Edoardo Ponti e a Sophia Loren battuti per “La vita davanti a sé”, che si deve accontentare della miglior canzone a Laura Pausini come fossimo a Sanremo, si è presentato sul divano di casa con la figlioletta simpatica che lo disturbava continuamente, Aaron Sorkin, regista e sceneggiatore de “Il processo ai Sette di Chicago”, che ha vinto solo per la sceneggiatura e mi pare giusto, aveva dietro venti persone che non si sapeva bene chi fossero, Sean Penn sembrava più un Fico d’india che il vecchio Cipolla.
john boyega
Per fortuna che Bill Murray si è presentato in camicia hawaiiana e martini in mano, e Jane Fonda, premiata con il Cecil B. De Mille, il premio alla carriera, era in gran forma e ci ha ricordato che “siamo tutti narratori”, mentre Norman Lear, dall’alto dei suoi 98 anni, si è presentato con un adorabile cappello da vecchio comico.
laura pausini vince golden globe 1
Anche Sacha Baron Cohen era in gran forma. Ha fatto due battute una ringraziando per i premi che ha avuto il genio comico del suo partner, Rudy Giuliani, e l’altra sull’ex presidente, "Donald Trump sta contestando il risultato, dice che tanti di quelli che hanno votato in realtà sono morti".
Detto questo, Chloé Zhao è la prima donna asiatica che vince come miglior regista e la seconda donna in assoluto a vincere il Golden Globes da regista a 37 anni di distanza da Barbra Streisand che lo vinse per “Yentl”.
anya taylor joy.
La Streisand ha twittato che “era ora”. Favolosa, si è presentata davanti al computer con treccine e tazza in mano. Molte le proteste per il fatto che tra i votanti, la Hollywood Foreign Press Association, non ci sia un nero da vent’anni. Ma molti, tra gli attori premiati, come abbiamo visto, sono neri.
Premiato infatti Daniel Kaluuya per “Judas and the Black Messiah” sull’omicidio del militante black panther Fred Hampton durante il processo di Chicago.
chloe zhao – golden globes
Il film, bellissimo, non si sa come lo vedremo, come non si sa quando vedremo “Nomadland”, premiato con il Leone d’Oro anche nella Venezia di Alberto Barbera, premiato John Boyega per il suo episodio in “Small Axe”, meravigliosa serie di cinque film diretti da Steve McQueen in Inghilterra, tre si si sono visti alla Festa di Roma, premiato lo scomparso Chadwick Boseman per “Ma Rainey’s Black Bottom”, Andra Day per “The United States vs Billie Holliday” di Lee Daniels, che non sembra sia bellissimo. Premiati anche Rosamund Pike per il non bellissimo “I Care a Lot”, che potete vedere su Amazon, Mark Ruffalo per il doppio ruolo di “Un volto, due destini”, lo trovate su Sky.
aaron sorkin
“Soul” di Pete Docter vince sia come miglior film d’animazione sia per le stupende musiche di Trent Raznor e Atticus Ross. Battuti David Fincher e il suo “Mank”, “Una donna promettente”, e parecchi altri film.
LEE ISAAC CHUNG bill murray con martini in mano ai golden globes
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