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    I GOVERNI CAMBIANO, MA IN ITALIA GLI EVASORI HANNO SEMPRE RAGIONE – IL CONCORDATO PER LE PARTITE IVA, VARATO DAL CDM, È L’ENNESIMO REGALONE AGLI AUTONOMI CHE NON PAGANO LE TASSE: ANCHE CHI VIENE CONSIDERATO INAFFIDABILE POTRÀ ACCEDERE AL CONCORDATO PER IL PAGAMENTO DELLE IMPOSTE. GLI EVASORI DECIDERANNO PREVENTIVAMENTE, CON IL FISCO, LE IMPOSTE DA PAGARE NEI DUE ANNI SUCCESSIVI, E IL REDDITO AGGIUNTIVO SARÀ ESENTASSE. DEL RESTO. CHE JE FREGA, TANTO LECI SONO I LAVORATORI DIPENDENTI CHE PAGANO SANITÀ E SERVIZI PER TUTTI


     
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    1. IL CONCORDATO SALVA EVASORI AZZERA IL GETTITO DA 1,8 MLD

    Estratto dell'articolo di Chiara Brusini per “il Fatto quotidiano”

     

    evasione fiscale in italia - la stampa evasione fiscale in italia - la stampa

    Il gettito previsto dal concordato biennale con il fisco si azzera. È il risultato delle modifiche […] nella versione finale del decreto che attua il nuovo accordo preventivo tra le Entrate e 4 milioni di autonomi e Pmi sulle imposte da pagare nei successivi due anni.

     

    […] il governo ha deciso di consentire l’accesso alla misura anche ai probabili evasori: contribuenti con un Indice sintetico di affidabilità fiscale (Isa) sotto il livello 8, che rappresenta la sufficienza. La Relazione tecnica aggiornata ne prende atto e conclude che non si possono quantificare ricadute positive. Addio agli oltre 1,8 miliardi di incassi aggiuntivi attesi finora grazie al fatto che più di metà delle partite Iva, per ottenere i benefici del concordato, avrebbe dovuto dichiarare di più.

     

    MAURIZIO LEO COMMERCIALISTA - FOTOMONTAGGIO MAURIZIO LEO COMMERCIALISTA - FOTOMONTAGGIO

    Il viceministro Maurizio Leo continua a giurare che non si intende incentivare l’evasione ma contrastarla. Per giustificare le modifiche in corsa ha detto che al momento solo il 5% degli autonomi soggetti agli Isa riceve un controllo. […]

     

    […] Sulla base dei dati del fisco, le partite Iva potranno concordare con l’agenzia le imposte nei due anni successivi (rinnovabili). Il reddito aggiuntivo incassato non sarà tassato. […]

     

    La vecchia relazione tecnica dedicava sette pagine alla stima dei maggiori ricavi potenziali per l’erario. Solo dal raggiungimento del voto 8 da parte dei soggetti Isa sarebbero derivati 605 milioni l’anno. Considerato il saldo per il 2023 e gli acconti per il 2024 e il 2025, il totale complessivo per il primo biennio era cifrato in 1,8 miliardi. Ora basta una pagina per decretare che gli effetti positivi di gettito “prudenzialmente non vengono quantificati”. […]

     

    maurizio leo giorgia meloni giancarlo giorgetti maurizio leo giorgia meloni giancarlo giorgetti

    Adesso la palla passa nel campo dell’agenzia delle Entrate, chiamata a proporre ai probabili evasori un imponibile presunto che non li faccia scappare. Nonostante il governo non abbia accettato l’ulteriore indicazione di limitare l’incremento di reddito rispetto a quello dell’anno di riferimento al 10%, il rischio è che per evitare il fallimento dell’operazione l’asticella sia fissata su livelli molto bassi. […]

     

    2. CONCORDATO FISCALE REGALO AGLI EVASORI CONCESSI DUE ANNI DI TASSE SU MISURA

    Estratto dell’articolo di Rosaria Amato per “la Repubblica”

    evasione fiscale 2 evasione fiscale 2

     

    Un concordato preventivo per «far uscire gradualmente le partite Iva dal mondo della non correttezza tributaria», ma che sembra accettare l’evasione, almeno parziale, piuttosto che combatterla. […]

     

    […] per le opposizioni il concordato preventivo fiscale rappresenta «una resa indecorosa nei confronti dell’evasione». Il decreto legislativo “in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale” estende a favore di 4 milioni di partite Iva la possibilità di venire a patti con il Fisco per il pagamento delle imposte, in via preventiva.

     

    giorgia meloni e il pizzo di stato - vignetta by emiliano carli giorgia meloni e il pizzo di stato - vignetta by emiliano carli

    Un accordo su base biennale che inizialmente era riferito alle aziende di grandi dimensioni, e che si sarebbe dovuto estendere esclusivamente ai soggetti con una votazione di almeno “8” nella pagella dell’affidabilità fiscale. Ma, ha spiegato il viceministro Leo, «il problema è legato al numero dei controlli: per carenza di capacità operativa si concentrano solo sul 5% dei soggetti».

     

    E quindi in questo modo è difficile recuperare l’evasione, «rischiamo che continuino a non dichiarare». Meglio allora, è la posizione del governo, cercare di recuperare gradualmente il recuperabile: i termini per l’adesione al concordato preventivo sono estesi al 15 ottobre. Il decreto modifica inoltre l’attività di accertamento, disponendo che «l’amministrazione finanziaria non potrà emettere l’atto se non previo contraddittorio con il contribuente».

     

    Un fisco “amico”, insomma, per il governo. «Una legittimazione dell’evasione fiscale », rileva invece Antonio Misiani, responsabile economico del Pd. Che «avrà come unico esito quello di spingere all’inaffidabilità anche i contribuenti che oggi sono considerati affidabili», aggiunge Maria Cecilia Guerra, responsabile Politiche del Lavoro del Pd. Norme che avranno «l’effetto di cristallizzare un’evasione fiscale di massa» per la Cgil. […]

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