Emanuele Buzzi per il “Corriere della sera”
di maio
A volte ritornano. Il tema delle Regionali ha riportato al centro del dibattito del Movimento un' idea accarezzata in primavera ma poi abbandonata al momento di varare le nuove regole del Movimento, quella di un «mandato zero» per i parlamentari.
Deputati e senatori potrebbero correre alle Amministrative (Regionali o Comunali) evitando così di disperdere competenze e risorse. Una mossa che è tornata in auge mentre in parallelo si apre il discorso di un asse con le civiche, asse che però potrebbe essere declinato a seconda dei casi (in Calabria si ipotizza una soluzione che preveda un candidato del Movimento appoggiato da una lista pentastellata e da una della società civile).
CHRISTINE LAGARDE
Ma se il pensiero dei vertici è proiettato nel futuro, lo sguardo è sul presente. Ieri Luigi Di Maio ha riunito ministri e sottosegretari Cinque Stelle (stavolta a Palazzo Chigi): un'ora per fissare le priorità in agenda. Il capo politico ha incoraggiato gli esponenti del sottogoverno: «Per il Movimento voi farete i ministri, non i vice».
Poi ha incalzato i suoi: «Sul taglio dei parlamentari non accettiamo ritardi». I pentastellati chiederanno domani alla riunione dei capigruppo di Montecitorio di calendarizzare il provvedimento già nella prima settimana di ottobre. Un modo per spronare i dem in caso di eventuali ritardi. Nel briefing sono stati toccati anche alcuni punti chiave del Movimento in vista della legge di Bilancio, come l'abbassamento del cuneo fiscale e il sostegno per gli investimenti nella green economy.
conte macron
«Fermare l'aumento dell'Iva deve essere solo un punto di partenza», ribadiscono nel Movimento. In primo piano anche le questioni europarlamentari, con la pattuglia pentastellata che si avvicina sempre più ai Verdi (oggi è attesa una risposta ufficiale sull'apertura di un dialogo per l' ingresso nel gruppo). E sempre nelle prossime ore, proprio alla vigilia dell'incontro tra Emmanuel Macron e Giuseppe Conte, ci sarà il voto Ue in plenaria sulla candidatura di Christine Lagarde alla guida della Bce.
«Sulla Bce non firmiamo una cambiale in bianco, staremo ad aspettare», dice Di Maio ai ministri. Un passo che significa astensione o voto contrario, con la prima opzione per ora in vantaggio. Ultimo punto della riunione è la questione delle Regionali. Già prima del summit rimbalzano voci sulle candidature in Umbria. «Fora? Impossibile», dicono fonti vicine ai vertici all' Adnkronos . E parlando con i suoi il capo politico dei Cinque Stelle ribadisce il concetto. Di Maio segue in prima linea la partita e cerca una «personalità di alto profilo». La soluzione, però, non è ancora «a portata di mano».