TAPIRO D'ORO A VIRGINIA RAGGI
DAGOREPORT - CONTE CACADUBBI TRA RAGGI E GUALTIERI. TRA I GRILLINI GODE SOLO BEPPE GRILLO: SENZA DI LUI IL M5S NON ESISTE. E ORA DEVE SOLO ASPETTARE CHE QUALCOSA DETRONIZZI CONTE: IL SUO PIANO B E' INCORONARE VIRGINIA RAGGI LEADER DEL MOVIMENTO...
VIRGINIA RAGGI GIUSEPPE CONTE
TAPIRO A RAGGI: NELLA DISFATTA, I CAPI M5S L’ABBANDONARONO PER FESTEGGIARE A NAPOLI
Marco Zonetti per www.vigilanzatv.it
Nel giorno della sconfitta elettorale dell'uscente sindaca di Roma Virginia Raggi, arrivata quarta dopo Carlo Calenda e ben lontana dal ballottaggio, non è sfuggito che i leader del M5s, in primis Giuseppe Conte ma anche Luigi Di Maio e Roberto Fico sono corsi a festeggiare a Napoli - a favore di telecamere - la vittoria del candidato sindaco di Centrosinistra Gaetano Manfredi (appoggiato anche dai grillini), abbandonando la povera ex prima cittadina romana alla sua Caporetto elettorale.
gaetano manfredi giuseppe conte
Per questo, Valerio Staffelli di Striscia la Notizia ha raggiunto Raggi per consegnarle il Tapiro D'Oro nella prima vera intervista dopo la bocciatura elettorale.
«Non vado in vacanza e continuerò a lavorare per Roma, c’è ancora tanto da fare. Non lascio la politica. Stiamo già costruendo il futuro». Così Raggi ha risposto a Staffelli ricevendo l'ambìta statuetta (il servizio andrà in onda questa sera dalle 20.35 in poi su Canale5).
abbraccio gaetano manfredi giuseppe conte
Ricordandole poi che, rispetto al 2016 quando venne eletta al Campidoglio, in questa tornata elettorale ha perso ben due terzi dei voti, Staffelli le ha chiesto come abbia vissuto l'abbandono da parte dei leader 5 Stelle nel giorno della disfatta, leader che sono andati a festeggiare a Napoli mollandola sola a Roma.
giuseppe conte virginia raggi 2
«La situazione è un po’ attapirante, ma ho ottenuto circa il 20% nonostante avessi tutti i media contro, voi compresi. La prendo con filosofia. Avrei proseguito con un altro mandato per continuare le cose iniziate», ha commentato la candidata grillina, scherzando«Ora mi deve promettere che porterà un cinghiale d’oro a Nicola Zingaretti».
virginia raggi in versione gladiatrice twittata da beppe grillo
M5S, ATTORNO A RAGGI CRESCE IL MALCONTENTO CONTRO IL CONTE 'ULIVISTA'
Matteo Pucciarelli per www.repubblica.it
Come muoversi in vista dei ballottaggi, il nuovo organigramma per strutturare il Movimento, la linea politica dentro il governo e dentro la futura coalizione: i capitoli aperti nei 5 Stelle sono numerosi e di certezze non ce n'è nessuna.
In compenso il terrore è tanto; un calcolo spannometrico che gira tra i parlamentari è che, per via del taglio voluto proprio dal Movimento, se alle prossime elezioni il M5S prendesse il 10 per cento - risultato tutt'altro che scontato - entrerebbero una cinquantina di persone tra Camera e Senato. Contro i 340 del 2018. Una Caporetto, per il partito e anche per le vite dei singoli, che a questo punto da qui alla fine della legislatura rischiano di diventare incontrollabili.
BEPPE GRILLO VIRGINIA RAGGI
Chi dovrebbe sciogliere i nodi è Giuseppe Conte, che però è ancora impegnato nel suo tour in Sicilia. "Non dico che dovevamo fare ore di analisi della sconfitta, ma neanche lo zero totale come sta succedendo ora", dice un deputato. I flussi analizzati da YouTrend dicono che a Bologna l'elettorato del M5S ha per metà ingrossato le fila dell'astensione.
Un pezzo da novanta come Max Bugani, sostenitore della convergenza con il centrosinistra, nel capoluogo emiliano ha portato a casa poco più di 300 preferenze. Se la strada del fronte progressista sembra segnata, il punto adesso è come convivere con il Pd e gli altri. Una parola assai utilizzata in queste ore è "appiattimento".
giuseppe conte
La sensazione cioè che nel mutare pelle si sia invece rimasti senza una propria identità. Su questo argomento l'ex presidente del Consiglio cerca, almeno come principio, di rivendicare una diversità del M5S: "Non ci vedo a fare il ramoscello di un ulivo...".
Di certo sul fronte interno e organizzativo pare che Conte non abbia fretta. Le nomine previste dopo i ballottaggi con ogni probabilità slitteranno ancora di qualche settimana. Questo mese scade il mandato di capogruppo al Senato di Ettore Licheri, a dicembre quello di Davide Crippa alla Camera. Fosse per Conte il primo verrebbe riconfermato, mentre al posto di Crippa andrebbe l'ex ministro Alfonso Bonafede.
giuseppe conte gaetano manfredi
Non è così scontato, perché c'è il tema delle quote rose: dal 2018, i sei capigruppo che si sono avvicendati nelle due Camera, e anche i loro vice, sono sempre stati solo maschi. Con le due sindache di Torino e Roma non più tali, l'argomento acquista ulteriore valore. "Occorre puntare su delle figure femminili", ragiona ad esempio Sergio Battelli. I nomi ci sarebbero, da Vittoria Baldino e Lucia Azzolina alla Camera passando per Nunzia Catalfo al Senato.
virginia raggi giuseppe conte
Attorno ai ballottaggi infine si consumamo le frizioni tra le diverse sensibilità del Movimento. Gli iper contiani Stefano Patuanelli e Alessandro Todde hanno detto ad esempio, chiaro e tondo, che sostengono Roberto Gualteri nella corsa per il Campidoglio, ora che Virginia Raggi è fuori dai giochi. La ormai ex sindaca, dopo mesi di campagna elettorale durissima contro l'ex ministro, ribolle di rabbia. Potrebbe essere lei il contraltare interno di Conte, la leader di una minoranza organizzata che non vuol morire ulivista?
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