1. FREDDATO NEL FURGONE: L’OMBRA DELLA FAIDA ROM
Estratto dell’articolo di Paola Fucilieri per “il Giornale”
jhonny sulejmanovic
Quel che è certo è che lo volevano morto e non potevano aspettare. Così giovedì sera, arrivati in zona a bordo di una vecchia Seat nera, dopo avergli chiesto con toni molto poco conviviali di andare a bere qualcosa con loro per un […] «chiarimento», davanti al suo diniego cortese ma deciso, hanno atteso […] che arrivasse la notte e si addormentasse accanto alla moglie incinta all’interno del furgone grigio «Fiat Ducato» che la coppia usava come casa, parcheggiato ai margini della carreggiata di via Varsavia, periferia est di Milano, davanti all’Ortomercato e non lontano dall’aeroporto di Linate.
E poco dopo le 3, armati di mazze, martelli e pistole, sono entrati in azione in un gruppo di 4 o 5 uomini, con la violenza e la determinazione di chi ha un obiettivo preciso, ma ha anche bevuto parecchio.
Jhonny Sulejmanovic, 18 anni, nato a Torino ma con passaporto bosniaco, incensurato, non ha avuto scampo. Con tre proiettili nel petto (ma i bossoli di calibro 7.65 trovati sull’asfalto sarebbero molti di più, almeno il doppio) il ragazzo è spirato un paio d’ore dopo il suo arrivo al Policlinico.
il furgone dove dormiva jhonny sulejmanovic
«Si vedeva che era spacciato: i soccorritori delle ambulanze lo hanno trovato agonizzante sul marciapiede, già privo di conoscenza, con i famigliari che per farlo rinvenire gli buttavano dell’acqua addosso- racconta una residente svegliata dai vetri in frantumi -. I parenti hanno fatto la spola tutta la notte qui e l’ospedale. E quando hanno saputo che il ragazzo era morto, nel quartiere lo abbiamo capito subito perché li abbiamo sentiti gridare, quindi si sono abbandonati a scene di rabbia e disperazione, addirittura lanciandosi contro alcuni automobilisti in transito».
[…] Sull’omicidio indagano gli investigatori della sezione «omicidi» della squadra mobile, guidati dal vicequestore Domenico Balsamo e dal dirigente Alfonso Iadevaia che, oltre alla moglie, hanno sentito in questura anche i genitori e i fratelli del ragazzo morto, accampati poco lontano al suo furgone.
i rilievi della scientifica dopo l omicidio di jhonny sulejmanovic
Mentre la sorella di Jhonny si consola con una bottiglia di whisky e sostiene che i killer «erano zingari, proprio come noi, zingari bosniaci», uno dei fratelli, Kevin, in preda al rancore dice convinto di conoscere uno degli aggressori e anche lui spiega il motivo del raid mortale, dichiarando che qualche ora prima «mio fratello si era rifiutato di andare a bere con loro».
Un movente, come dicevamo, vero a metà, ma di sicuro legato a ben altro, anche se non necessariamente a uno sgarro di natura criminale. «Il ragazzo e la moglie si erano trasferiti da Torino a Milano da tre settimane, parcheggiando il “Fiat Ducato” in via Varsavia, in un posto dove però altri bosniaci gli avevano detto che non ci poteva stare e che doveva andarsene. Lui era rimasto lì. Una scelta che potrebbe essergli stata fatale» spiega un investigatore.
omicidio del 18enne bosniaco Jhonny Suleymanovic a milano
2. UCCISO A 18 ANNI NEL FURGONE DOVE DORMIVA L'OMBRA DI UNA FAIDA TRA FAMIGLIE ROM RIVALI
Estratto dell'articolo di Lodovico Poletto e Andrea Siravo per "La Stampa"
[….] Si sussurra di una vendetta per una lite - e una rissa successiva - avvenuta qualche settimana fa a Torino. Al centro un uomo di 64 anni, appartenente ad un'altra famiglia della stessa etnia, che di cognome fa Sulejmanovic: era stato aggredito e malmenato. Lui aveva chiamato in soccorso altri famigliari e c'era stata uno scontro con gli avversari - che di cognome fanno Salkanovic - in una strada di mezza periferia di Torino. In quegli istanti sarebbe stata colpita anche una donna. Incinta. Ricoverata in ospedale aveva perso la figlia che portava in grembo.
omicidio del 18enne bosniaco Jhonny Suleymanovic a milano
Quel giorno - una domenica - i parenti della giovane donna si erano ritrovati davanti all'ospedale Maria Vittoria. A decine. La polizia era intervenuta in massa per evitare disordini. Nessuno, però, aveva fatto nomi. Nessuno aveva voluto svelare nulla. Poi nell'ambiente hanno iniziato a girare strane voci: «Ci sarà una vendetta» aveva detto qualcuno. Di chi? Contro chi? Bocche cucite.
Adesso chi conosce l'ambiente parla di un video pubblicato su Tik Tok nel quale si annunciavano scontri tra «famiglie potenti» della comunità: i Sulejmanovic e i Salkanovic. Un video che lasciava intendere una vendetta. Di che natura, però, non era stato spiegato. Si pensava a un pestaggio. Brutale, ma pur sempre un pestaggio. Invece, l'altra notte, alla periferia di Milano sono state impugnate le armi. È un evento che cambia le carte in tavola. Che riporta il sangue nelle comunità rom bosniache. Che apre scenari di rappresaglie incrociate.
omicidio del 18enne bosniaco Jhonny Suleymanovic a milano
Possibile? Per ora tutte le ipotesi sono possibili. E chi sa assicura: il ragazzo ammazzato era nipote del vecchio che era stato picchiato e aveva organizzato la vendetta, finita con l'aborto. […]
omicidio del 18enne bosniaco Jhonny Suleymanovic a milano omicidio del 18enne bosniaco Jhonny Suleymanovic a milano omicidio del 18enne bosniaco Jhonny Suleymanovic a milano