alfredo mantovano giorgia meloni
Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Alla fine, giurano i leghisti, non ci sarebbe stato bisogno nemmeno della festa a sorpresa, venerdì notte, per i 50 anni di Matteo Salvini. L’intesa nella maggioranza era già stata cementata […] E così, Salvini nelle prossime ore non dovrà mordersi la lingua per tener fede al proponimento quotidianamente rinnovato di non intervenire in alcuna polemica di governo […]
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
[…] Certo, a offuscare il buonumore leghista degli ultimi giorni c’è un nome, quello del potente sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Dopo che ieri ha parlato della necessità di una revisione della legge Bossi-Fini si è diffuso alla velocità della luce l’ordine di scuderia: «Non parlare dell’argomento». La posizione, certo, andrà valutata anche alla luce delle eventuali proposte, su cui i leghisti sono istintivamente diffidenti. Mantovano, però, dai sostenitori di Salvini è sotto osservazione e non solo per la crescita della sua influenza.
alfredo mantovano giorgia meloni
Per esempio, molti di loro attribuiscono ai «suoi uffici» una prima versione del decreto Cutro che poco incontrava le aspettative leghiste. Diversamente da quello poi approvato in Calabria: «Tanto per cominciare — spiega un salviniano doc — il nuovo provvedimento ha un’area ampia di contenuti possibili. Il che renderà facile presentare emendamenti una volta che sarà in Aula per la conversione». Attenzione: non è affatto una dichiarazione di guerra ma una «sintonia fine».
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI A CUTRO
Su questo la direzione in cui si muoverà il partito ancora non è stata decisa. Certo, le correzioni di cui si parla non sono marginali. L’ambizione sarebbe quella di cancellare completamente la «protezione speciale», che nel decreto risulta già ridimensionata. Si tratta dell’ex «protezione umanitaria» che, per come la raccontano nella Lega, è quella «solo italiana, che non esiste negli altri ordinamenti. E che sembra fatta apposta per chi non riesce a prendersi le prime due».
Che, per la cronaca, sono lo status di profugo (convenzione di Ginevra) e la protezione sussidiaria europea. Ma la protezione speciale è proprio il tema su cui è intervenuto il Quirinale per fare introdurre nel decreto la salvaguardia di chi oggi è già in Italia e ha già fatto domanda. […]
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI A CUTRO alfredo mantovano