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    DELIRIO SANITARIO - CERTI LEONI DA TASTIERA, IN PIAZZA DIVENTANO AGNELLI – GRAMELLINI: "I NO VAX SONO POCHI E SOVRARAPPRESENTATI DAI MEDIA, CHE TENDONO A CONFONDERE LA VITA CON TELEGRAM" – MATTIA FELTRI: “I NO VAX, I PIU’ INVELENITI, NON SONO COSÌ NUMEROSI DA GIUSTIFICARE LA SPROPOSITATA CONSIDERAZIONE DI CUI GODONO. LA FORTUNA DEI NO VAX SIAMO NOI PRO VAX, SPESSO ALTRETTANTO RABBIOSI…”


     
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    1 - C'È NESSUNO?

    Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

     

    MASSIMO GRAMELLINI MASSIMO GRAMELLINI

    I roboanti proclami di rivolta ferroviaria dei No green pass hanno partorito il topolino di due sbandieratori, visti sventolare malinconicamente il tricolore nell'atrio della stazione di Napoli.

     

    C'erano più forze dell'ordine e giornalisti che rivoluzionari, tanto che un marziano sceso da qualche treno avrebbe pensato di trovarsi dentro una manifestazione per la libertà di stampa presidiata dalla polizia, o dentro una manifestazione della polizia ripresa dalle telecamere, sotto l'occhio benevolo di due tifosi della Nazionale.

     

    Scene di identica desolazione venivano registrate nelle altre stazioni italiane. Le spiegazioni di quello che a prima vista sembrerebbe un gigantesco flop sono svariate. La meno probabile, ma la più cliccabile, è che il gruppo «Basta Dittatura», che aveva sobillato le folle sui social invitandole alla mobilitazione contro il certificato verde, in realtà non esista e dietro il fallimento dell'iniziativa ci sia un complotto ordito dalla famigerata lobby dei binari morti (che prima di fare il vaccino erano vivi, ma nessuno lo dice).

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    Altra ipotesi, meno sexy ma forse più vicina al vero: i No vax sono pochi e sovra-rappresentati dai media, che tendono a confondere la vita con Telegram e a considerare numericamente uguali i due eserciti in campo, per scrupolo di obiettività o voluttà di litigio. C'è poi un'ultima spiegazione, e mi convince ancora di più: che certi leoni da tastiera, appena si tratta di scendere in piazza, diventino agnelli.

     

    2 - IL COMPLOTTISSIMO

    Mattia Feltri per “La Stampa”

    MATTIA FELTRI MATTIA FELTRI

     

    Mi sa che il professor Gilberto Corbellini, ordinario di storia della medicina alla Sapienza, ci piglia quando dice che i no vax, i più inveleniti, non sono così numerosi da giustificare la spropositata considerazione di cui godono.

     

    La fortuna dei no vax, dice Corbellini, siamo noi pro vax, spesso altrettanto rabbiosi, e infatti ci siamo precipitati sul canale Telegram degli antivaccinisti col gusto di diffonderne inorriditi le minacce. Martedì abbiamo vissuto la vigilia delle oceaniche manifestazioni di ieri mettendo sacchi di sabbia alla finestra: allerta massima, rischio attentati, l'immancabile sigillo fascista. Come spesso succede, alla prova della piazza c'erano molti poliziotti, moltissimi giornalisti e quattro manifestanti, anche composti e ben educati.

     

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    Per seguire gli sviluppi più interessanti bisognava restare su Telegram, il social sul quale i no vax riparano a illustrarsi il complotto di alta finanza, big pharma, governi globalisti, forze dell'ordine e stampa: l'immonda alleanza per soggiogare il pianeta a colpi di siringa. E ieri è saltato su uno, dritto fra i dritti, ad avvisare i compagni: guardate che questo canale è infiltrato dai servizi segreti, che vi sobillano e ci cascate come allocchi.

     

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    Il post ha riscosso il meritato successo, culminato nella siderale verità spifferata dal meglio informato, e cioè le manifestazioni erano state abilmente organizzate dal nemico per screditare il movimento. Ovvero le manifestazioni contro il mega complotto erano parte del mega complotto: «Ma non siamo mica tutti scemi». Io di sicuro un po' sì, caro professor Corbellini, che ci sono ricascato di nuovo.

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