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    RENZI SOTTO ASSEDIO – LA PROCURA DI ROMA HA “APERTO” CELLULARI E COMPUTER DI LUCIO E NICCOLÒ PRESTA A CACCIA DELLE CHAT E MAIL SCAMBIATE PRIMA DEI CONTRATTI DA 700MILA EURO PERCEPITI DALL'EX PREMIER - UN'ACCUSA, GENERATA DA SEGNALAZIONI DI OPERAZIONI SOSPETTE DELL'UNITÀ ANTIRICICLAGGIO DI BANKITALIA, CHE RENZI HA NEGATO CON UN POST SU FB: «È TUTTO TRACCIATO, NON TEMO NIENTE E NESSUNO»


     
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    Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"

     

    LUCIO PRESTA E MATTEO RENZI LUCIO PRESTA E MATTEO RENZI

    Scambio di messaggi attraverso i canali WhatsApp e Signal, appuntamenti e contatti avvenuti negli ultimi tre anni: i magistrati della procura di Roma hanno «aperto» cellulari e computer del manager Lucio Presta e di suo figlio Niccolò.

     

    Cercano le chat e le mail scambiate con il senatore Matteo Renzi prima della sigla dei contratti da 700mila euro percepiti dal leader di Italia Viva.

     

    RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE

    I tre sono indagati per finanziamento illecito: l'accusa sospetta che quella cifra, oltre la metà ottenuta per la realizzazione del documentario tv Firenze secondo me , non fosse giustificata dalle prestazione professionale ma servisse per elargire a Renzi i soldi necessari ad acquistare la villa dove ora vive con la famiglia.

     

    niccolo' presta con il padre lucio niccolo' presta con il padre lucio

    I soldi della casa, infatti, erano stati anticipati dalla madre dell'imprenditore Riccardo Maestrelli - che aveva finanziato anche la Fondazione Open - e restituiti da Renzi proprio dopo aver percepito i compensi da Presta.

     

    Sono cinque smartphone e cinque tra tablet e computer sequestrati durante la perquisizione del 30 giugno nella società Arcobaleno Tre, amministrata dallo stesso Niccolò Presta. Alla presenza di periti e avvocati gli investigatori della Guardia di Finanza hanno copiato il contenuto di tutti i dispositivi che dovrà essere adesso analizzato proprio per verificare la natura dei rapporti economici.

     

    E anche verificare se - come sospettano gli inquirenti - sia stato proprio Presta ad avvisare Renzi che era stata avviata un'indagine su di loro, dopo aver ricevuto la «visita» dei finanzieri nell'ufficio di Roma. Lucio e Niccolò Presta sono indagati anche per false fatturazioni. Secondo i pubblici ministeri avrebbero emesso documentazione fiscale per prestazioni in realtà mai avvenute che servivano esclusivamente a «coprire» il versamento di denaro.

    RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE

     

    Per questo nel decreto di perquisizione si specifica come «i reati ipotizzati siano stati realizzati mediante rapporti contrattuali fittizi, con l'emissione e l'annotazione di fatture relative a operazioni inesistenti, finalizzate anche alla realizzazione di risparmio fiscale, consistente nell'utilizzazione quali costi deducibili inerenti all'attività d'impresa, costi occulti del finanziamento della politica».

     

    matteo renzi lucio presta matteo renzi lucio presta

    Un'accusa - generata da segnalazioni di operazioni sospette dell'Unità antiriciclaggio di Bankitalia - che il leader di Italia Viva ha negato con un post su Facebook: «È tutto tracciato, non temo niente e nessuno». Il 31 luglio 2018 Renzi firma due scritture private e così sancisce l'accordo per cinque puntate in cui racconterà Firenze secondo me.

     

    La prima prevede un compenso da 125 mila euro lordi: 75 mila euro per l'attività di autore e altri 50 mila per la cessione di tutti i diritti di utilizzo delle opere prodotte. L'altra ha lo stesso importo: 75 mila per l'attività di conduttore e altri 50 mila per la cessione dei diritti d'immagine.

    RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE

     

    Due mesi dopo arrivano altri due contratti, ognuno da 75mila euro lordi. In tutto fa 400mila euro per un prodotto venduto a Discovery Network, all'epoca guidata dalla neopresidente della Rai Marinella Soldi.

     

    L'accordo che desta maggiori interrogativi negli investigatori è quello firmato nel luglio 2018 che affida alla «Arcobaleno Tre» la promozione dell'immagine del senatore in Italia e all'estero nei settori dello spettacolo, televisione, cinema e teatro.

     

    MATTEO RENZI E LUCIO PRESTA DURANTE LE RIPRESE DELLA DOCUFICTION SU FIRENZE MATTEO RENZI E LUCIO PRESTA DURANTE LE RIPRESE DELLA DOCUFICTION SU FIRENZE

    Dunque dovrebbe essere Renzi a pagare i Presta per questa attività, invece nella scrittura privata c'è una clausola che fissa gli «obblighi dell'artista» e gli riconosce 100mila euro. Altri 200mila gli vengono elargiti per due programmi che però non sono mai stati realizzati. Secondo i Presta «si tratta di regolari fatture pagate alla persona fisica quale corrispettivo dell'attività svolta, non al politico o al partito».

     

    Gli investigatori sono convinti che le chat telefoniche, le mail e gli altri appunti trovati nei telefoni e nei computer possano essere utili a ricostruire la vera natura dei rapporti tra Renzi e il manager.

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