Riccardo Caponetti per “la Repubblica – ed. Roma”
UNA DELLE PRIME IMMAGINI DEI MANESKIN
Tornasse indietro, il direttore artistico del Wishlist, Luigi Iorio, una foto con loro la farebbe: «Ma è stato un privilegio ospitarli quando ancora erano dei liceali» . Era settembre 2016 e i Maneskin si esibirono nel locale sulla Tiburtina per la finale Pulse contest Roma. «Hanno vinto loro, lo ricordo. Nonostante fossero agli inizi si vedeva che avevano qualcosa di speciale: sapevano stare sul palco, erano amalgamati e avevano già un pubblico al seguito. La sala era gremita, ci saranno state più di 200 persone».
Ora duecento non è neanche la metà del numero di tecnici e addetti ai lavori che domani saranno al Circo Massimo, per l'evento speciale del Rock in Roma. «Solo 600 persone si occuperanno della sicurezza», fanno sapere dall'organizzazione di quello che viene definito «l'evento dell'anno».
i maneskin suonano a via del corso
Eppure c'era una volta - il più classico degli inizi delle storie, ma doveroso visto che stiamo parlando di una favola - un tempo in cui chi usciva la sera a Roma poteva ascoltare gratis i Maneskin. «Oggi siamo qui, venite, l'ingesso è libero», scrivevano sulla propria pagina Facebook Damiano, Victoria, Ethan e Thomas, i quattro ragazzi cresciuti tra Monteverde e Bravetta che hanno conquistato il mondo con la loro musica.
maneskin
Oggi sembra utopia visto il successo e i prezzi dei biglietti, ma era normalità tra il 2016 e il 2017, l'anno dell'exploit di X Factor. E no, il riferimento non è soltanto alle apparizioni a via del Corso. Ma ai piccoli live in bar, ristoranti, locali ed eventi pubblici della Capitale: chi si prendeva una birra a San Paolo poteva ascoltarli a El Chiringuito Libre, a due passi dalla metro B, oppure chi prenotava un tavolo al ristorante Al Sedicidiciotto, zona Garbatella, si godeva i suoni del basso di Victoria mentre mangiava un primo.
victoria de angelis dei maneskin 8
Per comprendere l'essenza del fenomeno Maneskin, apprezzarne il trionfo in tutte le sfumature, bisogna partire da qui. Non dai Rolling Stones, ma dai live al Felt Music club di San Lorenzo o da quelli al Big Star di San Cosimato, a Trastevere.
E poi ancora, nel libro dei ricordi della gavetta ci sono i mini concerti al Seedo Roma in viale Marconi, al Contestaccio, alla Bibliotechina Eur, al Pozzo del Gelato ai Colli Portuensi, al Rashmond club a Ostiense e anche alla festa di fine anno del Virgilio al Piper. Dieci persone sotto al palco, poi cento, cinquecento fino ad arrivare ai 70 mila di domani al Circo Massimo.
MANESKIN
Una crescita esponenziale per dei ragazzi «travolgenti», che «hanno sempre creduto che il progetto avesse un seguito. Devono - dice Chiara Yan, la prima videomaker della band - essere da esempio a tutti i giovani che hanno un sogno».
i maneskin al coachella 5
Oggi Roma freme, quasi si ferma. Ha aspettato un anno per riabbracciare i Maneskin, le mette a disposizione uno dei luoghi più rappresentativi. D'altronde li ha visti formarsi, dividersi ( Damiano fu allontanato all'inizio perché considerato troppo pop), riprendersi e alla fine spiccare il volo. Destinazioni: New York, Philadelphia, Copenhagen, Barcelona, Budapest o Londra solo per citarne alcune. Ma nessun viaggio sarebbe stato possibile senza le tappe negli spazi underground romani.
damiano dei maneskin in mutande al festival pinkpop maneskin in versione balneare trani victoria de angelis dei maneskin 9 i maneskin all'eurovision 1 i maneskin all'eurovision 4 i maneskin all'eurovision 2 victoria dei maneskin in versione balneare trani i maneskin suonano con jimmy fallon 8 i maneskin alla sfilata cosmogonie di gucci 1 i maneskin senza victoria ospiti da jimmy fallon i maneskin a cannes 5 i maneskin a cannes 6 i maneskin a cannes 4 damiano dei maneskin in mutande al festival pinkpop damiano dei maneskin in mutande al festival pinkpop damiano dei maneskin in mutande al festival pinkpop i maneskin suonano a via del corso