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    "IL GOVERNO DECIDA PER UNA MISURA DRASTICA, LA NOSTRA SITUAZIONE NON È MAI STATA TANTO GRAVE" - L'ALLARME DEL PRESIDENTE DELL'ORDINE DEI MEDICI DI NAPOLI: "NON VOGLIAMO ESSERE NELLA CONDIZIONE DI DOVER APPLICARE IL CODICE NERO, CIOE' DECIDERE CHI CURARE SEGUENDO UN ORDINE DI PRIORITÀ" - OMICRON HA MESSO IN GINOCCHIO OSPEDALI, AMBULATORI, STUDI MEDICI E RETE DELL'EMERGENZA: "SE NON SI INTERVIENE ADESSO, RISCHIAMO DI VEDERE A NAPOLI CIÒ CHE PURTROPPO ABBIAMO VISTO IN LOMBARDIA DUE ANNI FA"


     
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    Giampiero Valenza per "il Messaggero"

     

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    L'Epifania non si è portata via il Covid. Anzi. I dati dei contagi continuano a salire e sono da record. Il bollettino del Ministero della Salute del 6 gennaio ha contato 219.441 nuovi positivi nelle ultime 24 ore: è un po' come se si fosse infettata, tutta insieme, una città come Padova. Superano la quota dei duecentomila, come mai era accaduto da inizio pandemia. Il balzo si vede ancora di più se confrontato con il giorno precedente, quando i contagiati erano 189.109.

     

    Calano però le vittime: 198 rispetto alle 231 delle 24 ore prima. Molto alto il numero dei tamponi molecolari e antigenici fatti per cercare di scovare Sars Cov-2: sono stati 1.138.318. In sostanza, ogni 100 persone che si sottopongono all'esame 19 risultano positive. Un dato in aumento rispetto alle 17 ogni 100 che erano state notate il giorno precedente. Nelle terapie intensive di tutta Italia ci sono 1.467 pazienti con Covid. I ricoverati nei reparti ordinari sono 13.827.

     

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    Nella penisola si contano 1.593.579 attualmente positivi: un numero che porta a toccare, dall'inizio della pandemia, la quota di 6.975.465 persone che hanno avuto a che fare con il virus, in tutte le sue varianti. Tra loro, ci sono stati 138.474 morti. Per la Fondazione Gimbe siamo davanti a «un'esplosione di nuovi casi», con un incremento nella settimana tra il 29 dicembre e il 4 gennaio che ha raggiunto il 153%.

     

    LE REGIONI

    Nelle ultime 24 ore in Lombardia ci sono stati 52.693 positivi in più (una percentuale del 22,9% rispetto ai tamponi), con 17.036 nuovi casi a Milano. Nel Lazio, su un totale di 110.297 tamponi, tra molecolari e antigenici, sono stati scovati 14.055 nuovi positivi. Numeri più contenuti in Puglia (5.558 su 75.641 test, con 2.333 casi solo a Bari e 1.022 a Lecce) e Abruzzo (4.808, +296% rispetto alla settimana precedente). Aumentano i contagi nelle Marche, con 3.120 nuovi casi su oltre 14.000 tamponi, con la Provincia di Ancona tra le più colpite.

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    POSTI LETTO

    I dati dell'Agenas del 5 gennaio fotografano ospedali con posti letto sempre più occupati da malati Covid (il 21%). Le situazioni più critiche sono in Valle d'Aosta (45%), Calabria (33%), Liguria (32%), Umbria (28%), Sicilia e Piemonte (25%), Friuli Venezia Giulia e Marche (24%), Lombardia (23%). Poco sotto il Veneto (21%), il Lazio e la Basilicata (20%). I dati dei pazienti delle terapie intensive sono stabili al 15%, ma raggiungono quote del 24% nella Provincia autonoma di Trento, del 21% in Liguria e nelle Marche, del 20% in Veneto, del 19% nel Lazio e in Piemonte.

     

    RISCHIO CODICE NERO

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    A Napoli i medici parlano del rischio di un «codice nero», un termine con il quale vorrebbero descrivere un'emergenza da non raggiungere e che potrebbe portare a decidere chi curare seguendo un ordine di priorità. Una storia che riporta alla memoria la prima fase della pandemia, quando diversi ospedali del Nord si trovavano in condizioni esplosive. «La situazione è critica, molto peggiore di quanto possa apparire, abbiamo bisogno di aiuto e ne abbiamo bisogno ora. Roma decida per una misura drastica - dice Bruno Zuccarelli, presidente dell'Ordine dei medici di Napoli - Né all'indomani del primo lockdown né nel corso della seconda e terza ondata, la nostra situazione è stata tanto grave. Vogliamo evitare il peggio è bene che si intervenga subito, non metteteci in condizione di dover applicare il codice nero.

     

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    Il dilagare della variante Omicron ha messo in ginocchio ospedali, ambulatori, studi medici e rete dell'emergenza, e ciò che emerge oggi è solo la punta dell'iceberg aggiunge - Entro una settimana o due al massimo, se non si interviene adesso, rischiamo di vedere a Napoli ciò che purtroppo abbiamo visto in Lombardia due anni fa». Le scene davanti all'ospedale Cotugno sono di ambulanze e auto in fila anche per diverse ore all'esterno del pronto soccorso infettivologico, con i medici che fanno di tutto per assistere i pazienti in queste condizioni.

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    Chi è in attesa ha un tampone positivo o problemi di saturazione di ossigeno. A Palermo torna un ospedale da campo con 10 posti: è la risposta presa insieme alla protezione civile in attesa che i reparti di ostetricia del Cervello e del Civico possano completare la riconversione per destinarli ai pazienti Covid. Tutti occupati, invece, i 98 posti letto del Covid Hospital di Marsala, in Provincia di Trapani: 20 erano liberi giusto ieri. Nelle ultime 24 ore, l'impennata dei contagi.

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