SYED FAROOK E TASHFEEN MALIK
Giudo Olimpio per www.corriere.it
1 - IL KILLER, LA MOGLIE E IL MISTERIOSO «TERZO UOMO»
Syed Farook , insieme a un complice, aveva pianificato un attacco già nel 2012. Lo ipotizzano gli investigatori - citati dalla CNN - che stanno cercano di comprendere meglio il profilo dei terroristi.
E’ possibile che il killer, dopo aver condotto delle ricognizioni sui target, abbia rinunciato in seguito ad alcuni arresti per terrorismo avvenuti nella sua zona. In particolare la cattura di quattro persone accusate di voler colpire una base militare statunitense. Non è per ora chiaro quanto fosse concreta la minaccia e sarà interessante scoprire chi sia il “terzo uomo”. Il risvolto aumenta le domande sul ruolo della moglie Tashfeen. Considerata, all’inizio, come vera “animatrice” della microcellula, nel 2012, però, non era ancora arrivata negli Stati Uniti: è stata lei a spingere il marito alla nuova azione? E con che ruolo?
SYED FAROOK 1
2 - LA PREMEDITAZIONE
Le autorità non hanno dubbi sulla premeditazione e citano alcuni punti.
1) La radicalizzazione progressiva dei due, magari rafforzata dopo il matrimonio, con Tashfeeen giunta negli USA dal Pakistan dopo un soggiorno in Arabia Saudita.
2) I fucili d’assalto sono stati acquistati da un vicino di casa dei due, Enrique Marquez,nel 2011 e nel 2012. Servivano per il primo attentato?
3) I contatti di Syed con elementi degli Shebab e di al Nusra
4) La metodica preparazione degli ordigni, uno dei quali è stato lasciato nella sala della strage per farlo esplodere tra i soccorritori: l’acqua spruzzata dal sistema anti-incendio lo avrebbe danneggiato evitando conseguenze peggiori
SYED FAROOK FRATELLO
5) E’ emerso che il post su Facebook lasciato da Tashfeen nelle ore del massacro per dichiarare fedeltà al Califfo inizia con “noi”, una sorta di rivendicazione dell’Isis, anche se dicono che la donna abbia sbagliato a scrivere il nome di al Baghdadi.
Il legame con il movimento resta comunque da chiarire.
3 - IL RUOLO DELL’AMICO
Gli inquirenti hanno continuato a interrogare Marquez, una figura enigmatica. Convertito all’Islam, 24 anni, amico di Syed, leggevano il Corano insieme e qualche volta si addestravano al tiro. Definito un bonaccione, ma anche “strano”, trascorreva molto tempo con il terrorista ed aveva rapporti stretti con la famiglia. Poi, di recente, avrebbe rallentato i legami.
syed raheel farook fratello del killer
Una testimonianza sostiene che non condivideva la radicalizzazione di Farouk, un’altra ricorda una frase — vaga — pronunciata da Marquez: «Nei nostri cortili ci sono dei musulmani pronti ad andare all’attacco». Il punto chiave resta comunque quello delle armi: è stato lui a fornire i due fucili acquistati legalmente, non è stato però precisato se li ha donati o venduti. L’uomo, subito dopo la strage, si è ricoverato in una clinica che cura problemi mentali.
syed farook
4 - IL DENARO
Si è molto discusso di 28.500 dollari finiti sul conto dell’assassino in novembre. L’Fbi ritiene che si tratti di un prestito ottenuto da Farouk da una finanziaria che garantisce servizi online. L’uomo ha dato metà della somma alla madre, mossa che rilancia gli interrogativi sulla donna. Pochi credono che fosse completamente all’oscuro sulle mosse di Syed in quanto vivevano sotto lo stesso tetto.
SYED FAROOK CALIFORNIA SAN BERNARDINO IL COGNATO DI SYED FAROUK FARHAN KHAN il suv di syed farook