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    I NASTRI DEI GIUSTI - IL VIRUS CANCELLA LA CERIMONIA  AL TEATRO GRECO DI TAORMINA MA NON I PREMI, CHE SI DARANNO A ROMA - 9 NOMINATION PER “PINOCCHIO” DI GARRONE E PER “FAVOLACCE” DEI LANCIATISSIMI FRATELLI D’INNOCENZO, CONSIDERATI PERÒ CREATURE GARRONIANE, 8 PER “LA DEA FORTUNA” DI OZPETEK, 7 PER “GLI ANNI PIÙ BELLI” DI MUCCINO, “IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ” DI MARTONE E “MARTIN EDEN” DI MARCELLO, 5 PER “HAMMAMET” DI AMELIO E “TORNARE” DI COMENCINI - LA PENURIA DI RUOLI FEMMINILI, FICARRA & PICONE E CHECCO SNOBBATI, NIENTE MARESCO ANCHE SE IL SUO ERA IL FILM PIÙ BELLO…


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    Tempo di premi.

     

    pinocchio garrone pinocchio garrone

    In barba al virus, alla quarantena, alla fase due, il cinema italiano torna alla ribalta con una nuova ondata di premi. I Nastri d’Argento, con cerimonia che non si potrà più fare, ahimé, nella storica cornice del Teatro Greco di Taormina, ma verrà spostata a fine giugno a Roma, lanciano le loro nomination. Ben 9 per “Pinocchio” di Matteo Garrone e per “Favolacce” dei lanciatissimi fratelli D’Innocenzo, considerati però creature garroniane, 8 per “La dea fortuna” di Ferzan Ozpetek, 7 per “Gli anni più belli” di Gabriele Muccino, “Il sindaco del Rione Sanità” di Mario Martone e “Martin Eden” di Pietro Marcello, 5 per “Hammamet” di Gianni Amelio e “Tornare” di Cristina Comencini.

    GIANNI AMELIO - HAMMAMET GIANNI AMELIO - HAMMAMET

     

    “Volevo solo nascondermi” di Giorgio Diritti con Elio Germano è stato premiato a parte e quindi non figura nell’elenco. Tra i candidati anche film usciti nei primi mesi dell’anno in sala e in questi ultimi mesi sulle piattaforme, come appunto “Tornare” della Comencini con Giovanna Mezzogiorno, o “Magari” di Ginevra Elkann con Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher. Tra i migliori film “Pinocchio”, “Favolacce”, “Gli anni più belli”, “Hammamet” e “La dea fortuna”. Ben dieci, invece, i candidato alla miglior regia. L’unica donna è Cristina Comencini. Poco. Se la vedranno Amelio-D’Innocenzo bros-Garrone, presumo, con i gemelli come new entries nel palmarés dei Nastri.

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    Almeno è un film moderno. Visto che ai Nastri , rispetto ai David, si premiano anche le migliori commedie della stagione, ci si può sbizzarire un po’ con la cinquina formata da “Il primo Natale” di Ficarra e Picone, “Figli” di Giuseppe Bonito, “Lontano Lontano” di Gianni Di Gregorio, “Odio l’estate” di Massimo Venier e “Tolo Tolo” di Luca Medici alias Checco Zalone, l’unico film italiano che ha incassato la bella cifra di 46 milioni. Cifra che, vogliamo scommettere?, rimarrà per parecchio tempo un miraggio impossibile per il nostro cinema.

     

    Qualche novità, rispetto ai David, la troviamo tra le attrici protagoniste e non protagoniste, penso a Benedetta Porcaroli segnalata per “18 regali”, che avrebbe dovuto almeno essere segnalato per la sceneggiatura, o Barbara Chichianelli per “Favolacce”, a Lunetta Savino per “Rosa”, a Lucia Sardo per “Picciridda”.  Ma penso che le favorite siano ancora Valeria Golino e Jasmine Trinca, oltre a Giovanna Mezzogiorno per “Tornare” e a Alba Rohrwacher per “Magari”.

     

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    Sia qui che ai David è brutto dover segnalare una vera penuria di ruoli femminili nel nostro cinema, dove registi e attori maschi dominano letteralmente la scena. E anche qui, come ai David, vedo che il grande favorito è di nuovo Pier Francesco Favino, anche se in “Hammamet” come Bettino Craxi e non come Buscetta ne “Il traditore”. Vince sicuro, no? Gli altri quattro attori in gara sono Kim Rossi Stuart per “Gli anni più belli”, Francesco Di Leva per “Il sindaco del Rione Sanità”, Luca Marinelli per “Martin Eden” e la coppia Stefano Accorsi – Edoardo Leo per “La dea fortuna”.

     

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    Tra gli attori di commedia, vedo che troviamo qualche nome più originale, come Luca Argentero per “Brave ragazze”, Giampaolo Morelli per “7 ore per farti innamorare”, Gianmarco Tognazzi per lo stracultissimo “Sono solo fantasmi”, oltre ai più ovvi Giorgio Colangeli per “Lontano lontano” o Valerio Mastandrea per “Figli”. Ma non troviamo né Ficarra e Picone (eh??), né Aldo Giovanni e Giacomo (eh???, né Checco Zalone (eh????). Magari qualcuno poi mi spiegherà il perché.

     

    Per le attrici di commedia, invece vedo segnalata Anna Foglietta per i suoi tre ruoli nel buffo “D.N.A. Decisamente Non Adatti”, il film di Lillo e Greg uscita in sordina per il Covid, Lucia Mascino per “Odio l’estate” di Massimo Venier, Paola Cortellesi per “Figli”, Antonella Attili per “Tolo tolo” e Serena Rossi per “Brave ragazze” e “7 ore per farti innamorare”.

     

    Curiosamente Foglietta, Mascino e Attili emergono in film di comici maschi protagonisti. E questo trovo che sia un elemento interessante. Non vedo da nessuna parte “La mafia non è più quella di una volta” di Franco Maresco che ritengo personalmente il miglior film dell’anno. E, ancora una volta, trovo che il nostro cinema comico, penso a “Tolo Tolo” e a “Il primo Natale”, oltre all’amore del pubblico, avrebbe davvero bisogno di un maggiore interesse critico.  

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