no vax davanti al dodgers stadium di los angeles
Umberto Rapetto per www.infosec.news
Oltre 50 manifestanti hanno forzato la cintura di sicurezza che regolava l’accesso al Dodger Stadium, il complesso sportivo dove gioca la squadra di baseball di Los Angeles che adesso è uno dei più importanti centri di vaccinazione della California.
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La manifestazione di protesta, organizzata dal gruppo “Shop Mask Free Los Angeles” contro vaccini, maschere e restrizioni, ha costretto i vigili del fuoco a chiudere precauzionalmente l’ingresso dello stadio per oltre un’ora e le forze di polizia a intervenire per ripristinare l’ordine.
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Andrea Garcia, portavoce del sindaco Eric Garcetti, ha assicurato che – nonostante quella che visto il contesto si può considerare una sorta di “invasione di campo” – nessun appuntamento è stato cancellato grazie ad una organizzazione che aveva pianificato ogni genere di imprevisto e che ha saputo gestire anche questa fastidiosa circostanza.
Tra i manifestanti c’erano membri di gruppi No-Vax e di organizzazioni di estrema destra che inneggiavano all’inesistenza del coronavirus e urlavano la pericolosità della vaccinazione.
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I casi confermati di Covid-19 in California hanno superato quota 3 milioni e 200 mila e più di 40.000 persone (una su 1.000 californiani) sono morte per complicazioni da coronavirus.
Un post sui social media ha descritto l’evento “Scamdemic Protest March”, il cui nome Scamdemic è la fusione di Scam (truffa o imbroglio) e Pandemic. Gli organizzatori hanno consigliato ai partecipanti di non indossare indumenti o sciarpe “Trump / MAGA” o di non sventolare analoghi vessilli e bandiere per spersonalizzare la protesta da qualunque riferimento politico.
Non ci sono stati arresti ma la manifestazione è stata lo spunto per una intensificazione delle misure di sicurezza e per il perfezionamento delle dinamiche di intervento per l’eventuale ripetersi di simili episodi.
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Nonostante l’incoraggiamento degli organizzatori a contenere il proprio comportamento evitando eccessi, molti manifestanti hanno riempito la strada di accesso allo stadio con cartelli del tipo “Salva la tua anima! Torna indietro ora!” oppure “La CNN ti sta mentendo” o ancora “Togliti la maschera! Cosa aspetti?”.
Analoghe incitazioni arrivavano con slogan urlati al megafono da attivisti che strillavano “Torna indietro fin che puoi!” o “Sei un topo da laboratorio”.
Probabilmente situazioni di quella risma non troveranno spazio dalle nostre parti, ma – vista l’istrionica capacità di stupire che caratterizza gli italiani – “non si può mai sapere….”.
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Forse è il caso di considerare gli incidenti di Los Angeles come una sorta di lezione gratuita, di una prova d’orchestra. Se mai si dovessero verificare assembramenti pilotati ad ostruire il regolare funzionamento delle strutture di vaccinazione o, ancor peggio, si concretizzasse una protesta più o meno energica, non si dica che non lo si poteva prevedere.
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