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    NIENTE SESSO, SIAMO MEDIOEVALI! - I NOSTRI ANTENATI VENIVANO INCORAGGIATI AD AVERE RAPPORTI SESSUALI SOLO PER FARE FIGLI - MA IN REALTA' NON ERANO MOLTO INTERESSATI ALLA VISIONE DELLA CHIESA, CHE IMPONEVA LORO RIGIDE REGOLE: NON SI POTEVA TROMBARE DI DOMENICA (GIORNO DEL SIGNORE) E NEANCHE DI GIOVEDI' E VENERDI' E ANCHE DURANTE LA QUARESIMA SI RICHIEDEVA ASTINENZA - AI MEDIEVALI PIACEVA INVECE...


     
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    Dagotraduzione dal Daily Mail

     

    Immagine del XIV secolo Immagine del XIV secolo

    Se c’è una cosa che sappiamo per certo sulla storia dell’umanità, è che fare sesso non è una una cosa di oggi. Nelle società di tutto il mondo, il romanticismo tra individui è stato a lungo oggetto di interesse sia per le autorità religiose che per quelle statali.

     

    L'esperta Eleanor Janega ha raccontato che i nostri antenati del Medioevo «non fossero affatto interessati» alla visione della chiesa medievale secondo cui l'unico tipo di sesso accettabile era quello che produceva bambini.

     

    Parlando con il collega storico Cat Jarman nel podcast “History Hit's Gone Medieval”, la dottoressa Janega ha invece spiegato che nel periodo medievale, il sesso «non finalizzato alla procreazione», per esempio i preliminari, era considerato «la roba buona».

     

    Immagine del XIV secolo Immagine del XIV secolo

    Janega è autrice del nuovo libro “Il Medioevo: una storia grafica”, che è stato pubblicato all'inizio di questo mese. Quando pensiamo alla sessualità nel periodo medievale, dobbiamo immaginare le pressioni della Chiesa nel convincere le persone a considerare il sesso procreativo l'unico tipo di sesso che valeva la pena sperimentare.

     

    «Quello che penso sia abbastanza divertente è che le persone medievali non sembrano essere affatto interessate a questa visione. Vogliono invece molto sesso non procreativo, sembrano considerarlo migliore».

     

    Secondo Janega le persone che vivono oggi hanno «interiorizzato» meglio quella che lei chiama «la visione della chiesa sul sesso», che è «reale» solo quando si parla di «pene nella vagina».

     

    La dottoressa Janega La dottoressa Janega

    «Le persone medievali sembravano davvero interessate al tipo di sesso che chiamiamo preliminari», ha detto. «La chiesa si è sforzata molto, ma l’impressione è che abbiano fatto un lavoro migliore con noi che con i medievali».

     

    La dottoressa Janega ha detto che allora si credeva necessario che sia uomo che donna raggiungesero l’orgasmo per concepire un bambino, ma le coppie erano invitate a non andare «troppo oltre». Ha aggiunto che l'influente teologo Tommaso d'Aquino si scagliava nei suoi scritti contro ciò che chiamava «baci lascivi».

     

    All’epoca la chiesa chiedeva di «non eccitarsi troppo, non fare troppo, ma la giusta quantità, farla finita e avere il bambino».

     

    Oltre a imporre il sesso solo ai fini della procreazione, la Chiesa sosteneva anche che il sesso andava evitato di domenica, giorno del Signore. Era proibito anche il giovedì e il venerdì, perché dovevano essere giorni in cui ci si preparava alla Santa Comunione della domenica. E durante la Quaresima, che poteva durare fino a 62 giorni, ci si aspettava che la gente comune fosse astinente.

     

    Immagine del XIV secolo 3 Immagine del XIV secolo 3

    Il dottor Janega ha spiegato che i giocattoli sessuali erano popolari anche nel periodo medievale. «Sappiamo ad esempio che esistevano molti dildo perché abbiamo le ricevute per il loro acquisto: i lavoratori della pelle facevano dildo davvero intricati per le persone. E tendiamo a pensare che siano stati usati in quelle che chiameremmo “circostanze lesbo” per la maggior parte del tempo. Sappiamo che potevano essere venduti con finimenti e cose del genere».

     

    I nostri antenati medievali non vedevano la sessualità nello stesso modo in cui la vediamo noi:  «Per loro non esistevano cose come l'omosessualità o l'eterosessualità, o eri un sodomita o non lo eri. La sodomia comprendeva tutti i rapporti sessuali che non portavano a una possibile gravidanza».

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