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    I PENSIONATI DI DIO - IL “FONDO CLERO”, CHE PAGA LE PENSIONI AI SACERDOTI, E’ IN PROFONDO ROSSO - GLI ASSEGNI RICONOSCIUTI SONO BASSI MA I VERSAMENTI CONTRIBUTIVI LO SONO ANCORA DI PIU’ - E IN TANTI HANNO LA DOPPIA PENSIONE…


     
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    (ANSA) Prendono poco, ma versano ancora meno: così il Fondo Clero, che paga le pensioni ai sacerdoti delle diverse religioni, è in profondo rosso. Anno dopo anno ha accumulato perdite che hanno portato il disavanzo fino a raggiungere i 2,2 milioni di euro a fine 2015. Certo pesa anche la crisi delle vocazioni - al momento ogni due sacerdoti in pensione ce ne sono tre che versano - ma è soprattutto la differenza tra contributi e prestazioni, che nel 2015 sono nel rapporto di 1 a 3.

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    Così, se si legassero le pensioni a quanto effettivamente versato il 61% dei sacerdoti avrebbe un taglio superiore al 50% e il 37% tra il 45 e il 50%. Ad accendere un faro sugli squilibri del sistema previdenziale che da sostegno ai sacerdoti andati in pensione è una nuovo studio pubblicato dall'Inps sullo spazio “porte Aperte”. Dal quale emerge anche che il 72% dei sacerdoti a riposo - 9.960 sui circa 14.000 pensionati - è titolare anche di un'altra pensione, in media sui 1.000 euro.

     

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    Tra loro, poi ci sono anche un migliaio che percepisce una seconda pensione di oltre 2.000 euro. Il dato principale che emerge è quello di un settore previdenziale che, sfuggito alla riforma Fornero, non è in equilibrio.

    L'Inps parla di una gestione 'costantemente in passivo'. Le tabelle mostrano come dal 2002 il bilancio abbia segnato risultati annuali negativi per importi compresi tra i 56 e i 115 milioni, senza alcuna pausa.

     

    Così in 13 anni il disavanzo patrimoniale è cresciuto in modo progressivo: era a 1,3 miliardi nel 2002, ha sfondato quota 2,2 miliardi nel 2015. Il problema è rappresentato dal meccanismo per cui i contributi "non sono commisurati ad un'aliquota percentuale della retribuzione o del reddito", ma basati sul versamento di un importo annuo fisso. Nel 2013 è stato fissato a 1.699,92 euro l'anno l'importo da pagare.

     

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    Ma al momento di andare in pensione (questo è possibile dai 68 anni con 20 anni di contributi o dai 65 anni con 40 anni di contributi) la pensione non può però essere inferiore ad un minimo di 502,39 euro, così come previsto per l'assicurazione generale obbligatoria. Inoltre questo importo vien aumentato da due diversi meccanismi legati agli anni contributivi e al ritardo con il quale si va in pensione. L'istituto guidato da Tito Boeri ha così fatto il calcolo di cosa accadrebbe se si passasse al sistema contributivo.

     

    Gli importi dovrebbero essere dimezzati per la gran parte dei sacerdoti. Un esempio? Un sacerdote di 65 anni con una pensione lorda mensile di 630 euro percepisce una pensione di 320 euro più alta di quanto versato. Un prelato di 68 anni con 635 euro di pensione dovrebbe tagliarla di 265 euro: gli rimarrebbero 370 euro lordi.

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