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    LASCIA O RADDOPPIA? I PIANI PER IL VACCINO DIVENTANO DUE: PARTONO ANCHE LE INIEZIONI AGLI UNDER 55 GRAZIE AD ASTRAZENECA - DECIDONO LE REGIONI A CHI SOMMINISTRARE LE DOSI: IN LISTA SCUOLE, POLIZIA E CARCERI - CON GLI ANZIANI INVECE SI USERANNO (PER ADESSO) SOLO PFIZER E MODERNA - L'AIFA: SÌ AGLI ANTICORPI MONOCLONALI A CHI RISCHIA UN RAPIDO PEGGIORAMENTO...


     
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    Francesco Grignetti per "La Stampa"

     

    ASTRAZENECA ASTRAZENECA

    A questo punto, dopo il vertice tra il governo (dimissionario) e le Regioni, i Piani vaccinali sono ufficialmente due. Uno è quello basato sulle forniture Moderna e Pfizer e riguarda innanzitutto gli anziani. L'altro sul vaccino AstraZeneca, le cui prime forniture partono dal 15 febbraio, e riguarda gli under 55, di cui sono state definite le categorie prioritarie: si comincia con personale scolastico docente e non docente, forze armate e di polizia, personale carcerario e detenuti.

     

    astraZeneca astraZeneca

    Una decisione pressoché scontata, specie dopo la precisazione dell'Agenzia del farmaco, che ha definitivamente chiuso la strada all'uso di AstraZeneca per chi abbia compiuto i 55 anni e abbia gravi patologie. «Il tetto anagrafico potrebbe essere superato in futuro dopo ulteriori valutazioni scientifiche», ha tenuto ad aggiungere il ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma se mai accadrà, ci vorranno mesi.

     

    conte boccia speranza conte boccia speranza

    E così la decisione di sdoppiare i Piani vaccinali è filata liscia, in un vertice Stato-Regioni stranamente senza asperità, o forse no, dato che i ministri Francesco Boccia e Speranza, più il commissario straordinario Domenico Arcuri, pensavano già ad altro, e i rappresentanti delle Regioni li guardavano come una reliquia del passato. «Ma la vaccinazione resti fuori dalla crisi politica», è stato l'appello di Boccia.

     

    Ora tocca alle Regioni applicarsi, nella loro sovrana autonomia sanitaria. E se succede che nel Lazio o in Val d'Aosta s'inizia a vaccinare gli ultraottantenni l'8 febbraio, e in Sardegna invece bisognerà attendere marzo, ciò dipende esclusivamente dal capoluogo. Anche la scelta dentro i target under 55 a questo punto dipende dalle Regioni. Se chiamare prima gli insegnanti o prima i poliziotti, lo decideranno i singoli assessori regionali.

     

    AIFA AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO AIFA AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

    «I vaccini sono essenziali, ma anche altre opzioni sono in valutazione. Stiamo accelerando sugli anticorpi monoclonali», ha poi detto il ministro Speranza. Ieri c'erano grandi attese, infatti, anche per la seconda decisione tecnica dell'Aifa. Che in serata ha dato il via libera agli anticorpi monoclonali (in estrema sintesi: anticorpi prodotti in laboratorio, validi essenzialmente nelle prime 72 ore del contagio, molto efficaci, molto costosi, molto complicati da somministrare), ma con diversi paletti.

     

    moderna moderna

    Il principale: sarà un uso ammesso soltanto per le emergenze, in pazienti non gravi, però con prospettiva di rapido aggravamento e alta possibilità di morte. Dato che si tratta di un prodotto molto complesso, poi, la somministrazione si potrà fare solo in ospedale.

     

    Questo via libera era richiesto a gran voce, nonostante l'ente europeo Ema ancora non abbia deciso al riguardo. E perciò, per deliberare, la commissione tecnico-scientifica di Aifa ha incontrato le due aziende produttrici - Ely Lilly e Regeneron - per conoscere direttamente i dati clinici ancora non pubblicati.

     

    VACCINO PFIZER 1 VACCINO PFIZER 1

    L'ultimo appello era giunto dall'Ordine dei medici. Dice a cose fatte il suo presidente, Filippo Anelli: «Un'ottima notizia. Avere a disposizione anche questa opzione terapeutica, che in determinate condizioni permette di ridurre le ospedalizzazioni e di migliorare i risultati clinici, può essere una strategia per prendere fiato e condurre a termine la campagna vaccinale in un tempo più flessibile».

     

    La partita dei vaccini potrebbe riaprirsi, però, sperando che il prodotto Johnson & Johnson abbia il via libera dall'Ema tra marzo e aprile, con il siero russo Sputink V. Lo hanno chiesto molte Regioni: Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna. «Sul vaccino russo non dobbiamo avere timori, quello che per noi è importante è il passaggio Ema», ha risposto Speranza.

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