- NAVE ITALIANA ATTACCATA DA PIRATI IN GOLFO DEL MESSICO
(ANSA) - Una nave italiana è stata attaccata stanotte da un gruppo di pirati nel golfo del Messico. Lo riferiscono fonti della Farnesina. L'Unità di Crisi del ministero degli Esteri "segue con la massima attenzione e in raccordo con l'ambasciata d'Italia a Città del Messico". Secondo quanto si apprende, ci sarebbero dei marittimi italiani rimasti feriti nell'assalto.
- LA NAVE ATTACCATA IN MESSICO È DELLA MICOPERI DI RAVENNA
nave remas micoperi
(ANSA) - La nave italiana Remas attaccata da un gruppo di pirati nel golfo del Messico è proprietà della Micoperi, azienda con base a Ravenna che rappresenta uno dei maggiori contractor dell'industria offshore. Lo conferma la stessa azienda contattata dall'ANSA. La Remas è una nave di rifornimento per le piattaforme petrolifere offshore, è lunga 75 metri e con un tonnellaggio di 2.600 tonnellate. E' stata costruita nel 2011 in Turchia e al momento naviga con bandiera italiana.
- DUE FERITI ITALIANI NON GRAVI SULLA NAVE IN MESSICO
(ANSA) - Sono due i marittimi italiani rimasti feriti in maniera non grave durante l'attacco pirata alla nave Remas nel Golfo del Messico. Il primo è stato ferito al ginocchio da una pallottola in uno scontro a fuoco, l'altro è stato colpito in testa con un corpo contundente. L'equipaggio ha respinto l'assalto. Sono nove in totale i marittimi italiani a bordo. Lo apprende l'ANSA da fonti informate. Sono Andrea Di Palma e Vincenzo Grosso - secondo quanto si apprende - i due marittimi italiani rimasti feriti in maniera non grave durante l'attacco pirata alla nave Remas nel Golfo del Messico.
- NAVE ATTACCATA: DIECI ANNI FA UN SEQUESTRO NEL GOLFO DI ADEN
(ANSA) - L'attacco di un gruppo di pirati alla nave italiana Remas nel Golfo del Messico non è il primo che coinvolge un'unità mercantile della Micoperi, società con quartier generale a Ravenna e operation base a Ortona (Chieti): dieci anni fa, l'11 aprile 2009, pirati somali nel Golfo di Aden sequestrarono il rimorchiatore 'Buccaneer' dell'azienda romagnola, con a bordo 16 persone di equipaggio (dieci italiani, cinque romeni ed un croato). Dopo un lungo lavorio di contatti, i marinai furono rilasciati solo il 9 agosto. "I pirati si sono ritirati", disse l'allora ministro degli Esteri Franco Frattini, negando - come anche il general manager della Micoperi, Silvio Bartolotti - l'ipotesi di blitz o pagamento di riscatto per la liberazione della nave.
nave remas
Piuttosto, il governo somalo aveva esercitato una "forte pressione" per portare al ritiro i pirati. I marinai italiani furono trovati nel complesso in buone condizioni ma allo stremo dopo quattro mesi di dura prigionia, con casi di dissenteria e altre malattie, pochi e sporadici contatti con i familiari e sempre sotto la minaccia delle armi.
Tre anni dopo la Micoperi tornò alla ribalta delle cronache per le operazioni di recupero e trasferimento del relitto della Costa Concordia, naufragata all'isola del Giglio la sera del 13 gennaio 2012 (32 vittime tra i passeggeri, 33 con un sommozzatore che prese parte alla ricerca dei dispersi). L'operazione iniziò a maggio 2012: Titan Salvage (Usa) e Micoperi riportarono a galla l'enorme relitto adagiato su un fianco e lo trainarono lentamente a Genova con due rimorchiatori oceanici nel luglio 2014 per lo smantellamento. Il consorzio Titan-Micoperi si è poi occupato, fino a maggio 2018, della bonifica dei fondali marini al Giglio.