inchiesta delle iene su david rossi 1
Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”
La morte di David Rossi è un giallo sempre più fitto: ora spuntano 61 foto e due video girati dalla polizia la tragica sera del 6 marzo 2013. Si tratta di materiale inedito, perché non allegato al fascicolo che i pm senesi aprirono per indagare sulla morte del capo della comunicazione di Mps, morto dopo essere volato giù dal terzo piano del suo ufficio di Rocca Salimbeni, a Siena. Il caso è stato sollevato da Massimo Giletti a Non è l'Arena su La7.
aldo natalini
Nell'indagine della Procura, chiusa come «suicidio», risultavano già 60 fotografie, realizzate da una poliziotta della scientifica, Federica Romano, intervenuta la notte della tragedia scattando e filmando sequenze sullo stato dei luoghi nella stanza in cui lavorava Rossi. Il materiale inedito, la cui esistenza era emersa il 25 novembre durante l'audizione alla Camera della medesima Romano, è stato ora acquisito dalla commissione parlamentare istituita per far luce sui troppi punti oscuri della tragedia.
l orologio che cade accanto a david rossi mezzora dopo il volo
«Queste foto e questi video non sono stati distrutti, ma erano custoditi negli archivi della questura di Siena - spiegano fonti interne alla commissione -. Si tratta di un atto doveroso. Perché i pm senesi non allegarono questo materiale? Erano doppioni? Erano immagini giudicate non rilevanti? E perché? Troppe cose non tornano».
Ma le ultime novità, compresa la testimonianza di una blogger senese che aveva incontrato Rossi prima della tragedia ma non venne poi interrogata, hanno innescato un'accelerazione. La commissione parlamentare ha infatti deliberato la trasmissione al Csm, al procuratore generale presso la Cassazione e alla Procura di Genova di copia dei resoconti stenografici, anche nella parte segreta, dell'audizione del colonnello dei carabinieri Aglieco, di quella del luogotenente Nesticò e dei poliziotti Gigli, Marini e Romano.
PASQUALE AGLIECO
Ai medesimi destinatari saranno inviate le copie delle 121 fotografie scattate in totale da quest' ultima. «La morte di Rossi, a distanza di anni, è avvolta nel mistero. Le ombre, le omissioni e i depistaggi sull'ex manager di Mps, sono ormai evidenti. Noi di Fratelli d'Italia - dice la leader Giorgia Meloni - ci siamo sempre battuti per la ricerca della verità. Ci auguriamo che la Procura riapra presto le indagini».
I deputati della commissione, promossa appunto da FdI, hanno ricevuto una chiavetta contenente le immagini, tutte criptate e visibili solo con un complicato sistema. Più componenti chiedono ora di desecretare foto e video inediti, per poterli comparare con il materiale agli atti, già per il 21 dicembre prossimo.
ANTONINO NASTASI
Perché quel giorno, a Siena, su richiesta della commissione parlamentare verrà nuovamente simulata la caduta di Rossi per mezzo di un avveniristico sistema 3D che, grazie alla collaborazione tra il Ris dei carabinieri e l'università, è in grado di riprodurre nel dettaglio la dinamica della tragedia di quella sera, tenendo conto anche delle condizioni di buio e di pioggia.
L'esistenza di materiale inedito non allegato al faldone sulla morte di Rossi è l'ennesimo elemento che innesca dubbi su come vennero condotte le indagini 8 anni fa. Nei giorni scorsi il colonnello Aglieco aveva raccontato che, subito dopo la morte del capo della comunicazione di Mps, l'allora pm senese Antonino Nastasi (lo stesso co-titolare dell'inchiesta sulla fondazione Open di Matteo Renzi) avrebbe risposto a una chiamata sul cellulare di Rossi mentre si trovava nel suo ufficio per i primi rilievi, aprendo quindi all'ipotesi di inquinamento della scena di un possibile crimine.
ANTONINO NASTASI
Infine, ieri in commissione, è stata ascoltata la mental coach Carla Ciani, consulente di Mps, che vide Rossi poco prima della tragedia: «Non ho avuto la percezione e non sono assolutamente in grado di poter immaginare il fatto che potesse prendere una decisione del genere (il suicidio, ndr ) - ha concluso -. Ho lasciato una persona lucida e anche sul pezzo rispetto alle cose che avrebbe dovuto fare».