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    I QUATTRO POLIZIOTTI INDAGATI PER IL CASO DI HASIB OMEROVIC ALMENO SI METTESSERO D'ACCORDO SULLA VERSIONE DA DARE – UNO DEGLI AGENTI PARLA CON “IL MESSAGGERO” E RACCONTA CHE IL ROM SORDOMUTO SI SAREBBE BUTTATO DALLA FINESTRA APPENA LORO SONO ENTRATI (“ABBIAMO SEGUITO TUTTE LE PROCEDURE”) – INVECE SECONDO “LA STAMPA” I POLIZIOTTI SOSTENGONO CHE OMEROVIC S’È LANCIATO QUANDO ERANO GIA' SULLA PORTA PER USCIRE…  


     
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    1 – «ABBIAMO SEGUITO TUTTE LE PROCEDURE PREVISTE PER UN INTERVENTO DI IDENTIFICAZIONE”

    il palazzo di Hasib Omerovic il palazzo di Hasib Omerovic

    Estratto dall'articolo di Camilla Mozzetti per “Il Messaggero”

    «Abbiamo seguito tutte le procedure previste per un intervento di identificazione, siamo entrati in casa, c'era un uomo e una donna, ma non c'è stato tempo di fare nulla». La voce calma, lo sguardo fermo. In t-shirt e jeans - scarpe da ginnastica d'ordinanza - risponde così Andrea, proprio di fronte al commissariato Primavalle.

     

    Lui è uno degli agenti che il 25 luglio scorso ha preso parte al controllo in via Gerolamo Aleandro a seguito del quale Hasib Omerovic, il rom di origini bosniache 36enne e sordomuto dalla nascita, è caduto dalla finestra (ora che si è risvegliato dal coma la sua testimonianza potrebbe risultare decisiva). «Si è buttato» dice subito l'agente, finito indagato con (al momento) altri tre colleghi.

     

    Senza enfasi, senza che il tono della sua voce cambi minimamente: è un poliziotto, anche navigato. Di quelli che conoscono il lavoro di strada a prescindere poi dall'insegnamento che la strada può avergli lasciato. E aggiunge, con uno sguardo che non divaga, di avere in mano le prove necessarie per dimostrarlo.

     

    polizia caso Hasib Omerovic polizia caso Hasib Omerovic

    «Foto e video dell'intervento, sì», tutti confluiti in un dossier ad hoc che racconta cosa è accaduto in quell'appartamento popolare e che «quando verranno richiesti - aggiunge l'agente - saranno forniti e messi agli atti». In quelle immagini sono descritti i 45 minuti, secondo più secondo meno, di un caso su cui la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta per tentato omicidio e falso in atto pubblico dopo che i genitori di Hasib hanno presentato un esposto con un'accusa chiara: «Nostro figlio non è caduto, è stato spinto di sotto». […]

     

    Ma lui, l'agente che accetta di parlare, rimanda indietro l'accusa: «Siamo entrati, in casa c'erano un uomo e una donna, abbiamo chiesto i documenti, la procedura era regolare e prima di intervenire abbiamo fatto un passaggio con la polizia locale per capire se queste persone fossero state già identificate ma non è risultato nulla».

     

    Hasib Omerovic Hasib Omerovic

    Nessuno era andato a cercare gli Omerovic fino al 25 luglio. E allora perché proprio quel controllo in una rovente mattinata d'estate? «Per quel post su Facebook e per alcune segnalazioni arrivate in commissariato», spiega l'agente a cui tuttavia non sono seguite denunce formali. E non è questo un aspetto di poco conto perché a chi ha autorizzato il controllo, ovvero la vice-dirigente del commissariato Primavalle (ascoltata come persona non informata sui fatti insieme ad altri agenti non indagati), è stato contestato l'ordine illegittimo. Non si comanda una verifica per il solo sentito dire.

     

    Tuttavia, l'agente insieme ad un collega arrivano in via Gerolamo Aleandro, scendono le scalette che conducono al portone. Si fanno aprire e salgono una mezza rampa di scale. Come poi si leggerà nel rapporto di servizio, bussano alla porta. Difficile credere che un sordomuto come Hasib abbia sentito e dunque abbia aperto. Ma loro, stando anche al racconto che faranno ai superiori, entrano e come spesso accade - per precauzione - vengono abbassate le tapparelle della camera dove si trovano.

    Hasib Omerovich Hasib Omerovich

     

    Non si può mai sapere che piega possa prendere un controllo, seppur apparentemente banale, ma ad ora non si può ancora decretare che quell'atto non sia in realtà servito ad altro. «Non c'è stato il tempo di identificarli», conclude l'agente dicendo che non può proseguire oltre e che comunque saranno quei filmati e quelle foto a parlare. […]

     

    2 – LA DIFESA DEGLI AGENTI "STAVAMO USCENDO E HASIB SI È BUTTATO"

    Estratto dall'articolo di Edoardo Izzo e Grazia Longo per “La Stampa”

    DENUNCIA RICCARDO MAGI Hasib Omerovich DENUNCIA RICCARDO MAGI Hasib Omerovich

    La sorella disabile di Hasib Omerovic, il sordomuto Rom di 36 anni caduto dalla finestra di casa il 25 luglio scorso a Primavalle, periferia di Roma, durante un controllo della polizia, accusa i poliziotti di averlo spinto giù? Loro si difendono sostenendo di non essere stati neppure nell'abitazione al momento del volo. «Eravamo già sulla porta per uscire», hanno rivelato ad alcuni colleghi.

     

    Tant'è che nella loro relazione di servizio hanno definito il drammatico episodio come un «tentato suicidio» e non come una fuga del giovane per paura del loro intervento, né tantomeno come l'epilogo di un loro gesto violento. «Siamo andati a casa sua perché su Facebook era stato accusato di molestie sessuali. Ma non stava scappando da noi, non lo abbiamo picchiato. E neppure lo abbiamo buttato giù. Ha cercato di uccidersi». […]

    DISABILE ROM IN COMA Hasib Omerovich DISABILE ROM IN COMA Hasib Omerovich

     

    È stata disposta una perizia sulla caduta di Hasib dalla finestra: sarà riprodotto il volo del disabile per accertare, in base ai punti di impatto con il suolo e alle ferite riportate, se è stato gettato giù o se si è lanciato volontariamente.

     

    Altre verifiche verranno poi effettuate sugli abiti indossati da Hasib la mattina del 25 luglio, sulla scopa spezzata ritrovata nella sua camera da letto e sul lenzuolo sporco di sangue. L'obiettivo è quello di accertare la presenza di impronte digitali e di Dna dei quattro poliziotti accusati di averlo picchiato a sangue prima di buttarlo giù dalla finestra.

     

    i familiari di Hasib Omerovic i familiari di Hasib Omerovic

    I magistrati punteranno inoltre, in sede di interrogatorio, ad appurare perché i quattro poliziotti hanno scattato fotografie ad Hasib con i loro telefonini. Immagini che sono state poi esibite ai colleghi. Cosa volevano dimostrare con quegli scatti? Servivano forse a dimostrare che Hasib non aveva lesioni? E perché, inoltre, gli agenti non hanno abbandonato l'appartamento non appena si sono accorti che i due fratelli disabili erano soli in casa? […]

     

     

    conferenza stampa per Hasib Omerovic conferenza stampa per Hasib Omerovic Hasib Omerovicjpg Hasib Omerovicjpg finestra di casa Omerovic finestra di casa Omerovic la finestra di casa di Hasib Omerovic la finestra di casa di Hasib Omerovic

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