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    I RAID ISRAELIANI HANNO COLPITO DUE SCUOLE DI GAZA – 12 PERSONE SONO STATE UCCISE, 54 I FERITI, IN UN ATTACCO CHE AVEVA COME OBIETTIVO QUELLO DI FAR SALTARE IN ARIA UN ISTITUTO DELLE NAZIONI UNITE DOVE SI RIFUGIAVANO MIGLIAIA DI PALESTINESI – COLPITA ANCHE UN ISTITUTO CATTOLICO DI GAZA, DOVE NON C’ERA NESSUNO - ERDOGAN: "NETANYAHU NON È PIÙ UNA PERSONA CON CUI PARLARE"


     
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    Estratto da www.ansa.it

     

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    MINISTERO SANITÀ DI HAMAS, BILANCIO DEI MORTI SALE A 9.488

    Sale a 9.488 il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in rappresaglia agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai militanti di Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas. Dei morti 3.900 sono minori e 2.509 donne.

     

    HAMAS, 12 MORTI IN UN ATTACCO A UNA SCUOLA DELL'ONU

    Il ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che almeno 12 persone sono state uccise in un attacco israeliano a una scuola delle Nazioni Unite dove si rifugiavano migliaia di palestinesi sfollati. Il ministero ha riferito in un comunicato che almeno "12 martiri e oltre 54 feriti sono stati colpiti dall'attacco alla scuola di Al-Fakhura, che ospita migliaia di sfollati dal campo di Jabalya nel nord della Striscia di Gaza".

     

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    L'attacco alla scuola Al-Fakhura fa seguito a quelli delle ultime ore ad altre due strutture educative, tutte trasformate in rifugi improvvisati per gli sfollati da aree colpite e campi profughi, dove Israele ritiene si nascondano militanti di Hamas. In particolare la scuola al-Fakhura, fondata dalle Nazioni Unite con una donazione del Qatar e gestita dall'Unrwa (l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi), era stata già bersaglio di attacchi israeliani nel 2009 e nel 2014.

     

    Nel 2009, secondo Hamas, vi sarebbero state oltre 40 vittime, in maggior parte civili, mentre Israele disse di aver risposto a spari di militanti e che il bilancio delle vittime era di 9 militanti di Hamas e tre civili. Un'inchiesta delle Nazioni Unite ha poi accertato che non ci furono spari dall'interno della scuola e non vi erano esplosivi. Nell'attacco di oggi, secondo il ministero della Sanità di Gaza, oltre a 12 morti vi sarebbero 54 feriti.

     

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    GAZA: SUOR SALEH, COLPITA LA SCUOLA CATTOLICA

    "Questa mattina raid israeliani hanno colpito la scuola delle Suore del Rosario, del patriarcato latino di Gerusalemme, nella zona di Tel al-Hawa danneggiando il grande cortile esterno e arrecando danni alle strutture circostanti": a dare al Sir la notizia è suor Nabila Saleh, preside della scuola che aveva 1250 alunni, in larga maggioranza musulmani.

     

    "Poco fa i tre giovani che erano nella scuola a guardia per evitare saccheggi mi hanno avvisata del bombardamento", spiega la religiosa attualmente sfollata nella parrocchia della Sacra Famiglia. "Sono ancora in corso i bombardamenti ed è impossibile andare a vedere i danni subiti".

     

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    LA MOSCHEA SHEIKH ZAYED A GAZA DISTRUTTA DALLE BOMBE

    Un bombardamento israeliano ha completamente distrutto oggi a Gaza la moschea Sheikh Zayed, nota anche come moschea al-Khativa in quanto si trova in prossimità della vasta piazza al-Khatiba. Lo riferiscono fonti locali. Non si hanno notizie di vittime. La moschea è situata di fronte alla università di Al Azhar, il più influente centro teologico e universitario dell'islam sunnita.

    esercito israeliano colpisce gaza esercito israeliano colpisce gaza

     

    ERDOGAN, NETANYAHU NON È PIÙ UNA PERSONA CON CUI PARLARE

    Netanyahu "non è più una persona con cui parlare". Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. "Netanyahu non è più qualcuno con cui possiamo parlare. Abbiamo rinunciato a lui", ha detto. Erdogan, riferiscono i media turchi, ha poi chiarito che la Turchia non intende interrompere le relazioni diplomatiche con Israele. "Interrompere completamente i legami non è possibile, soprattutto nella diplomazia internazionale", ha detto.

     

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    Ha quindi spiegato che il capo dell'agenzia di intelligence, Ibrahim Kalin, sta guidando gli sforzi della Turchia per cercare di porre fine alla guerra attraverso la mediazione. "Ibrahim Kalin parla con la parte israeliana. Naturalmente, sta negoziando anche con la Palestina e con Hamas", ha precisato Erdogan. Ma a suo avviso Netanyahu è il principale responsabile delle violenze e ha "perso il sostegno dei suoi cittadini". "Quello che deve fare è fare un passo indietro e porre fine a questa situazione", ha aggiunto il presidente turco. Le osservazioni di Erdogan sono arrivate una settimana dopo che Israele ha annunciato che stava "rivalutando" i suoi rapporti con Ankara a causa della retorica sempre più accesa della Turchia sulla guerra Israele-Hamas. Israele aveva precedentemente ritirato tutti i diplomatici dalla Turchia e da altri Paesi della regione come misura di sicurezza.

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