DAGOREPORT
GROS PIETRO CARLO MESSINA URBANO CAIRO
Volete sapere che rapporto c'è tra Carlo Messina, gran capo della prima banca italiana, Intesa-San Paolo, e Urbanetto Cairo, gran boss di Rcs? I due abitano nella stessa strada a Milano ma, quando si incrociano, uno dei due cambia marciapiede. Peggio di un vaffa.
Il legame non si è deteriorato nel tempo ma non c'è mai stato malgrado che Banca Intesa, attraverso Banca IMI presieduta da Gaetano Micciché, abbia foraggiato l'Opa di Cairo su Rcs.
gaetano miccichè
Fatto sta che Urbanetto non si è mai filato Messina preferendo la compagnia di Gaetano Micciché, compagno di Jacaranda Falck figlia di Carlo Caracciolo e di quella Anna Cataldi che è stata anche moglie di Cairo.
Una volta conquistato via Solferino, il presidente del Torino ha smarrito la bussola, non si è reso conto di stare a Milano, capitale economica-finanziaria, cestinando i rapporti con Messina ma anche con tutta la fitta rete meneghina di potere. Amorale della fava: lo ha sempre visto come un intruso.
gabriele albertini e beppe sala
La stessa trama di rapporti (Intesa, Bpm, Bocconi, Fondazioni bancarie, Politecnico, aziende farmaceutiche Bracco e Dompè) che invece ha coltivato, e bene, Beppe Sala in duplex con la sua compagna Chiara Bazoli, figlia di.
Il sindaco di Milano tra Olimpiadi invernali e il passaggio ai Verdi (con un occhio ai Verdi tedeschi che potrebbero vincere a settembre le elezioni in Germania), è l'attuale baricentro dei poteri forti milanesi. Che è la ragione per cui il povero Gabriele Albertini non se l'è sentita di sfidarlo…
La rottura definitiva tra Messina e Cairo si è consumata durante l'assalto di Intesa a Ubi banca. Dopo il blitz fallito su Generali, l'ad di Intesa non poteva permettersi un'altra sconfitta e voleva schierare tutte le pedine per l'affondo decisivo. Forse aveva immaginato che tra queste ci fosse anche il "Corriere" del debitore Cairo.
sergio erede
Invece Urbanetto, su consiglio dell'avvocato Sergio Erede (lo studio Bonelli-Erede è stato co-counsel legale di Ubi nella trattativa sull'ops di Intesa, assistita dallo studio Pedersoli), ha posizionato il quotidiano "a difesa" della banca bresciano-bergamasca dando voci a chi, dentro Ubi, non voleva essere pappato da Intesa.
Carlo Messina, che l'ha giurata a Cairo, ha intanto davanti a sé un anno per consolidare la presa su Ubi per poi partire alla grande sfida (o all'accordo) con Unicredit. E, come Dago-rivelato, ha messo gli occhi sul "Corriere della Sera". Ovviamento una banca non può controllare direttamente un quotidiano. Per questo esistono le fondazioni...
ALBERTO NAGEL CARLO MESSINA
Quel che adesso gli "addetti ai livori" milanesi si chiedono è: cosa farà Cairo dopo la sconfitta nell'arbitrato contro Blackstone? La sentenza probabilmente arriverà tra anni ma, visto che il fondo americano pretende un risarcimento-monstre di 600 milioni (300 da Rcs e 300 da Cairo che si è fatto dare la manleva, quindi paga tutto Rcs), il presidente del Torino dovrà rispondere colpo su colpo.
Una condanna va messa in conto e un accantonamento di denaro, finora evitato, sarà necessario. Soprattutto se, come sembra, la Consob guidata da Paolo Savona - tra una settimana - dovesse pretenderlo, infliggendo a Rcs anche una multa.
urbano cairo
Il fu assistente personale di Berlusconi sarà in grado di far fronte a un esborso così oneroso? La via d'uscita, forse l'unica, potrebbe (su consiglio di Sergio Erede) portare all'ingresso di nuovi soci nel capitale del gruppo editoriale di cui ora Cairo controlla quasi il 60%. Che sia Leonardo Del Vecchio, altro cliente assistito da Erede, il nuovo socio forte per Rcs?
Il fondatore di Luxottica, nel frattempo, continua la sua crociata finanziaria su Mediobanca di cui ha superato il 15% rilevando un 2% dalla Fininvest di Berlusconi. Per salire alla quota di 19,9%, autorizzata dalla Bce, potrebbe puntare al 2,1% nelle mani di Vincent Bolloré.
Carlo Messina e victor Massiah
Il "Paperone di Agordo" si muove in tandem con il suo sodale Francesco Gaetano Caltagirone. Il primo si muove su Mediobanca e il secondo rompe le uova nel paniere di Donnet in Generali. "Del Vecchio - come scrive oggi "la Stampa" - sembra destinato a consolidare la sua presa tra l'estate e l'autunno, quando entreranno nel vivo i giochi sul futuro cda delle Generali, da rinnovare ad aprile 2022". L'ad di Mediobanca, Alberto Nagel, è accerchiato dagli arzilli vecchietti: sperava nella "santa alleanza" con Carlo Messina (visto che è stato advisor dell'operazione Ubi) ma "ha rimasto solo".
paolo savona
E Andrea Orcel? L'ad di Unicredit ha altre gatte da pelare. Deve prima trangugiare, su spinta del governo, l'amaro calice Mps (magari con una sostanziosa dote). Il banchiere però sta già trattando le condizioni: vorrebbe tenere per sé le redditizie filiali Montepaschi del nord e smollare a un altro istituto quelle del centro-sud. Quel che è certo, è che nella rovente piazza finanziaria di Milano, entro un anno, nulla sarà come prima…
Leonardo Del Vecchio Alberto Nagel Andrea Orcel francesco gaetano caltagirone philippe donnet