Caterina Pasolini per “la Repubblica”
TOMMASO GIARTOSIO FRANCESCO GORETTI
«I nostri figli hanno un libro che racconta la loro storia, le foto delle ragazze che hanno dato gli ovociti per farli nascere, sanno a chi somiglia il loro naso o i loro occhi. E sanno anche che potranno conoscerle.
In quelle pagine ci sono le immagini di Nancy, la donna che li ha partoriti e che fa parte della loro vita: è venuta a trovarli a Roma, ha conosciuto i suoi ragazzi. Uno scambio continuo di affetti, perché nella nostra casa non ci sono segreti. I nostri bambini sanno, e secondo me tutti dovrebbero conoscere le loro origini biologiche, i donatori».
TOMMASO GIARTOSIO E FRANCESCO GORETTI
Tommaso Giartosio, scrittore e conduttore di Fahrenheit e Gianfranco Goretti, professore romano, sono insieme da vent’anni. I loro figli, avuti con la maternità surrogata in California, hanno dieci e otto anni.
Lia e Andrea sono tra i pochi bambini in Italia, delle migliaia di figli dell’eterologa o della maternità surrogata, a sapere tutto della loro nascita. Perché nel mondo l’altra, la madre surrogata, spesso scompare una volta avuto il bambino, il rapporto futuro col piccolo dipende solo da lei e dalla coppia che l’ha voluto. Non è regolamentato dalle leggi.
LE STORIE DI ETERO E GAY
UTERO IN AFFITTO
Se spesso le madri surrogate restano nella vita dei padri gay, tra le coppie eterosessuali che vanno all’estero (e sono una cinquantina al mese solo in Ucraina) quella che ha portato in grembo il bambino scompare.
«Forse per paura, per gelosia, non so. Solo io, delle decine di donne che ho incontrato in Ucraina, ho voluto incontrare la donna che aveva in pancia mia figlia, e quando lei è nata abbiamo fatto le foto insieme e mi ha chiesto di mandargliene altre. Tutte le altre coppie non hanno neanche voluto vedere chi stava per partorire il loro bambino» dice Laura seguita dall’avvocato Muccio di Bologna.
QUANDO SI CAMBIA IDEA
UTERO IN AFFITTO
In Ucraina e Russia le gestanti possono cambiare idea e tenere il bambino, sentenze lo confermano, ma sono casi rarissimi. La paura per molte è casomai di ritrovarsi con un figlio in più da mantenere, visto che per fare la surrogata devono essere già madri. E così il contratto tutela anche loro.
Partorito il neonato si va dal notaio per la rinuncia alla podestà genitoriale se e non si è fatto un contratto prima, e si torna a casa dai propri figli. In America, ogni Stato si comporta diversamente, in alcuni possono fare la surrogata anche coppie gay come in Canada, in altri no. In California, dove la donna deve avere figli ed essere economicamente autonoma, si fanno accordi.
Nei contratti si decide tutto nei dettagli: se la donna potrà avere rapporti, che fare se il feto è malato, se la donna potrà vedere il bebè dopo la nascita, il compenso per la gravidanza avuta con ovociti di un’altra
LA COPPIA VIENE SCELTA
UTERO IN AFFITTO
In Canada la maternità surrogata per legge è gratuita anche se viene dato un contributo alla donna che lascia il lavoro per mesi. Il resto si fa con contratti, tramite agenzie che mettono in contatto le parti. La coppia sceglie la donatrice ma è la madre surrogata a scegliere per chi partorirà il figlio.
«Danielle, che ha dato gli ovociti e Rebecca che ha partorita fanno parte della vita di Lara. E’ giusto che sappia, senza segreti, non ci sono fantasmi» dice Luca Posenti che si è sposato in Canada con Francesco Paolo e Rebecca come testimone. In India, dove ora è off limits agli stranieri, la maternità surrogata è permessa da una legge che suggerisce di dire ai bambini una volta maggiorenni come sono venuti al mondo.
UTERO IN AFFITTO
Tutto viene regolato con contratti privati. La donna può abortire ma una volta nato non può accampare diritti se non rompendo il contratto. «Latika ha visto nostro figlio per tutto il tempo in cui siamo stati in India, ora ci sentiamo via skype. Magari quando sarà grande lo porterò a conoscerla», dice Anna col marito accanto.
LA SURROGATA PER AMORE
In Inghilterra la maternità surrogata è consentita solo a titolo gratuito, anche tra parenti. Una storia simile è accaduta in Italia quando non era vietata dalla legge. «Avevo fatto la fecondazione assistita, avevo gli embrioni poi mi sono ammalata e mi hanno tolto tutto.
UTERO IN AFFITTO
Ero disperata. Mia madre, che aveva 39 anni, ha portato avanti la gravidanza al posto mio, purtroppo è andata male ma è stato un gesto di amore vero. Ecco, altro che utero in affitto, la surrogata per amore dovrebbe essere legale» dice Novella Esposito ostetrica napoletana.