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    BRIAN ENO VERSUS ISRAELE – I REGALI PER I NOMINATI AGLI OSCAR, OLTRE AL LIFTING DEL SENO E AI SEX-TOY, CONTENEVANO UN VIAGGIO A CINQUE STELLE IN ISRAELE, SPONSORIZZATO DA TEL AVIV - IL MUSICISTA RICORDA GLI OLTRE 750.000 PALESTINESI ESPULSI O SCAPPATI PER LASCIARE LO SPAZIO ALLO STATO EBRAICO


     
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    Brian Eno su “Salon”

     

    david bowie brian eno david bowie brian eno

    E’ diventato normale, per i nominati agli Oscar, ricevere le “swag bag”, regali e favori da parte di varie aziende. Quest’anno, oltre al lifting del seno e ai sex-toy, c’è un insolito contributo: viaggio a cinque stelle in Israele, sponsorizzato dal governo israeliano. Israele è considerato un grande paese, almeno per metà dei suoi abitanti, quelli ebrei, che hanno sussidi e vari benefici. I palestinesi vivono una realtà diversa, che stiano in Israele, sotto occupazione israeliana o in esilio.

     

    Per decenni le Nazioni Unite hanno condannato la presa forzata della terra palestinese da parte degli occupanti israeliani, che, con un enorme esercito e sussidi governativi e statunitensi, sono emigrati a Mosca, Londra, Brooklyn, Cape Town e ovunque. E’ una storia già sentita: gli europei che si sistemarono in America fecero lo stesso con i nativi americani, gli australiani si comportarono così con gli aborigeni.

    swag bag agli oscar swag bag agli oscar

     

    In entrambi i casi abbiamo trasformato le vittime in un problema. Durante la creazione di Israele, oltre 750.000 palestinesi sono stati espulsi, o sono scappati per la paura, lasciando lo spazio allo stato ebraico. Dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, era chiaro che gli ebrei vedessero Israele come un posto sicuro in un mondo ostile. Ma che ne fu di quei profughi e delle loro famiglie? Ancora oggi non possono tornare a casa.

    la carta igienica di lusso nella swag bag degli oscar la carta igienica di lusso nella swag bag degli oscar

     

    E In Europa è in corso una crisi grandissima sul tema immigrazione. Il governo israeliano sta cercando di usare gli artisti per oscurare le sue violazioni di diritti umani, pagando molto bene chi va a suonare nel suo territorio o associando a loro “il marchio Israele”. Sulla gita in Israele regalata agli Oscar, il ministro del turismo Yariv Levin ha detto: «Siamo interessati ad ospitare questi importanti esponenti dell’industria cinematografica di Hollywood, che sanno formare le opinioni della gente».

     

    gaza sotto le bombe gaza sotto le bombe

    C’è un processo di pace, che non risolve niente. E’ una copertura mentre il governo israeliano continua ad annettersi territori. Ogni giorno, i palestinesi vedono sottrarsi un pezzo di terra. Sì, perché scegliere Israele, tra le tante cose orribili che accadono nel mondo? Bè, le nostre tasse sostengono direttamente Israele. Senza il sostegno di Stati Uniti ed Europa, le politiche israeliane di occupazione e apartheid non potrebbero sopravvivere.

     

    Non è una contraddizione simpatizzare con gli israeliani e i loro sogni di patria e condannare lo stato di Israele e la sua opera di pulizia etnica. Se Israele vuole il nostro sostegno, deve accettare le critiche. Un modo per esercitare questa critica è il “BDS” (Boycott, Divestment and Sanctions), movimento per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza dei palestinesi.

    brian eno boicotta israele brian eno boicotta israele

     

    E’ un boicottaggio culturale, dove artisti e musicisti scelgono di non partecipare ad eventi sponsorizzati dal governo israeliano e da istituti ad esso legati. Con me ci sono i nominati agli Oscar Mark Rylance e Asif Kapadia, Mike Leigh, il regista Ken Loach, e molti altri. La speranza è che altri ancora ci seguano. La borsa-omaggio degli Oscar è stata una propaganda culturale del governo israeliano.

     

    Andate lì, se proprio dovete, ma fate un salto a Susiya, dove i palestinesi vivono nelle grotte, mentre gli occupanti edificano una bella città. O a Hebron, dove i bambini palestinesi che vanno a scuola vengo presi a sassate dai bambini israeliani, incoraggiati dai genitori. O a Gaza, dove le famiglie vivono nelle tende perché le case sono state bombardate. Visitate la Terra Santa, ma non solo le zone che il governo vuole farvi vedere.

    gaza bombardata gaza bombardata

     

    Godetevi un fine settimana a base di gas lacrimogeni, un bambino che nasce in taxi al checkpoint, fate la fila per ore sotto al sole, andate ad incontrare i soldati incazzati. O, altra attività divertente, passate una favolosa notte gratis ad essere interrogati dallo Shin Bet. E riportatevi a casa la bellissima “Swag Bag” dei Territori Occupati, con dentro il kit di pronto soccorso per ferite inflitte dagli occupanti, un pezzo di ulivo sradicato, e un proiettile di gomma come souvenir. Sarà una vacanza da non dimenticare!

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