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    I LAVORATORI NON SONO USA & GETTA – I RIDER DI 10 CITTÀ ITALIANE SCIOPERANO PER PROTESTARE CONTRO “UBER EATS”, CHE HA CHIUSO IL SERVIZIO DI CONSEGNA DI CIBO A DOMICILIO LASCIANDO IN MEZZO A UNA STRADA TREMILA FATTORINI CHE LAVORAVANO PER LA SOCIETÀ - OLTRE AL DANNO, LA BEFFA: ERANO IMPIEGATI COME COLLABORATORI AUTONOMI OCCASIONALI E PARTITE IVA E QUINDI NON POTRANNO USUFRUIRE DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI…


     
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    (ANSA) - "Uber Eats lascia l'Italia senza preoccuparsi del destino di circa 3.000 rider. Tutti a casa senza prospettive e senza ammortizzatori sociali, visto che erano impiegati come collaboratori autonomi occasionali e partite Iva". E' quanto scrive NIdiL Cgil in una nota in cui ricorda la giornata di mobilitazione nazionale proclamata per domani, 14 luglio, in 10 città italiane.

     

    "Il comportamento di Uber Eats è inaccettabile - commenta Roberta Turi, segretaria nazionale NIdiL CGIL - Le piattaforme e le multinazionali non possono considerare il nostro territorio e la nostra forza lavoro 'usa e getta', senza nessuna responsabilità sociale. La nostra è una battaglia per i diritti di tutti i lavoratori delle piattaforme, contro i bassi salari che non permettono alle persone di vivere, anche se lavorano; affinché non esistano più forme di cottimo legalizzato, ma tutto il tempo di lavoro venga retribuito.

     

    rider di uber eats rider di uber eats

    Chiediamo più tutele e più sicurezza: i rider non sono lavoratori di serie B." Domani i presidi e le manifestazioni a Roma, Milano, Firenze, Torino, Reggio Calabria, Perugia, Napoli, Caserta, Padova, Trieste con orari diversi.

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