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    I ROBOT-ASPIRAPOLVERE SONO SEMPRE PIU' TECNOLOGICI E OGGI SONO IN GRADO DI RICONOSCERE ANCHE LA CACCA DEI CANI - MA QUESTA TECNOLOGIA, LEGATA STRETTAMENTE ALL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE, SOLLEVA NON POCHI PROBLEMI DI PRIVACY - PER FUNZIONARE, INFATTI, QUESTI ELETTRODOMESTICI DEVONO FOTOGRAFARE LA CASA E INVIARE I DATI A UNA PIATTAFORMA CENTRALE - MA CHI CI ASSICURA CHE LE IMMAGINI DELLE NOSTRE CASE SARANNO AL SICURO?


     
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    Dagotraduzione da Chron

     

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    In laboratorio, i robot sono progettati per esibizioni strabilianti di percezione e agilità. Ma in casa, la tecnologia  viene utilizzata per il banale compito di individuare la cacca dei cani, una funzionalità che potenzialmente può costare parecchio in termini di privacy.

     

    “Roomba j7+”, l’ultima versione del popolare aspirapolvere domestico di iRobot, offre ai clienti «un controllo ancora maggiore sulla loro pulizia» grazie a una fotocamera in grado di identificare gli escrementi di animali domestici ed evitarli. Così, invece di spalmarli su tutto il pavimento, il dispositivo eviterà la cacca, la fotograferà e manderà l’immagine al telefono del proprietario.

     

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    L’elettrodomestico da 849 dollari, messo in commercio la scorsa settimana, ha un computer potenziato dall’intelligenza artificiale e un sistema di telecamere in grado di identificare in tempo reale gli oggetti sul pavimento. È progettato per essere un «partner di pulizia premuroso e collaborativo», adatto a persone che amano avere la tecnologia al loro servizio. Per l’azienda che ha aperto la strada ai robot aspirapolvere, rappresenta un aggiornamento importante.

     

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    Ma c’è un problema: l’accesso a queste funzionalità richiede la condivisione di dati sensibili. Secondo l’azienda, l’intelligenza di iRobot aumenta ad ogni utilizzo grazie alle telecamere e alla piattaforma di AI a cui è collegato, addestrata su decidine di migliaia di foto scattate dai dipendenti dell’azienda all’interno delle loro abitazioni. Le foto aiutano l’aspirapolvere a dare un senso a quello che incontra mentre si sposta sul pavimento e l’intelligenza artificiale gli consente di personalizzare come e quando pulisce.

     

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    Per muoversi intorno alla cacca di animali domestici, l'aspirapolvere utilizza una serie di sensori che mappano la disposizione dei mobili della stanza. Se un oggetto si trova sul suo percorso e il robot sospetta che sia una cacca di cane, scatterà delle e le invierà a un'app per smartphone.

     

    iRobot ha costruito oltre 100 modelli fisici di escrementi di animali domestici e ha addestrato gli algoritmi su oltre centomila immagini per far sì che il dispositivo eviti di fare disastri.

     

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    Se l’aspirapolvere incontra continuamente dei cavi in una parte specifica della stanza, potrebbe contrassegnare quell'area come una potenziale "zona da tenere fuori", previa conferma sull’app. Potrebbe anche imparare quando e dove vogliamo pulire e i quali sono i momenti più opportuni per iniziare.

     

    Non è solo iRobot a lanciare aspirapolveri avanzati con una visione più potente e capacità decisionali. A gennaio, Samsung ha presentato un "JetBot90 AI+" con riconoscimento degli oggetti supportato dal software AI di Intel. Il robot, che costa 1.300 dollari, funge anche da telecamera di sicurezza domestica, consentendo alle persone di controllare in streaming le loro stanze. Anche questo dispositivo, a detta della società, dovrebbe evitare escrementi di cani e cavi.

     

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    Ma secondo gli esperti i dispositivi domestici basati sull’intelligenza artificiale sollevano problematiche di privacy. «Le persone sono abituate a preoccuparsi di Alexa, e delle conversazioni che può ascoltare, ma potrebbero non rendersi conto che l’esistenza di una telecamera nell’aspirapolvere potrebbe presentare lo stesso tipo di problemi» spiega Tom Williams, assistant professor di Compter Science alla Colorado School of Mines.

     

    Mentre gli assistenti domestici che comunicano attraverso l’audio sono comuni, «una volta che il video entra in casa si ottengono molte nuove informazioni che l’audio da solo non sarebbe in grado di raccogliere» avverte Williams.

     

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    Per mappare la casa, dal 2018 Roomba utilizza dei sensori e una telecamera a bassa risoluzione puntata verso il soffitto. Ma l'ultimo modello, che è dotato di una fotocamera frontale, può riprendere tutto ciò che è rimasto sul pavimento ed evitare più facilmente gli ostacoli.

     

    Per la privacy dei clienti, l'azienda afferma che l'aspirapolvere riconosce solo tre oggetti specifici: corde, escrementi di animali domestici e la sua base di ricarica. Colin Angle, CEO di iRobot, dice che il software spegne automaticamente la fotocamera se rileva un essere umano o una foto di un essere umano in vista si sposta su altre zone della casa. Assicura anche che l'azienda non venderà mai i dati degli utenti: le immagini scattate da Roomba vengono archiviate sul dispositivo, non sul cloud, a meno che non si accetti di inviarle all'app per smartphone o a iRobot.

     

    JetBot90 AI+ JetBot90 AI+

    Se decidi di condividere le foto con l'azienda, quelle immagini vengono crittografate e inviate a iRobot, dove il personale le decrittografa e le confronta con altre immagini nel database dell'azienda e le utilizza per addestrare ulteriormente i suoi aspirapolvere robot, ha spiegato Michelle Gattuso, vicepresidente della gestione del prodotto del portafoglio e delle esperienze software presso iRobot.

     

    Ma resta la preoccupazione su cosa succederebbe se Roomba decidesse di condividere questi dati o se venisse inconsapevolmente violato.

     

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    «In teoria, potrebbero vendere informazioni granulari a un’immobiliare che vuole vedere l'interno di una casa che non è ancora in vendita», ha detto Ryan Calo, professore di legge presso l'Università di Washington.

     

    iRobot dice che tutte le immagini vengono eliminate dopo 30 giorni. Poiché le immagini scattate agli oggetti sono crittografate, se qualcuno dovesse hackerare il robot, non otterrebbero molto, afferma la società.

     

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    «Anche se venissimo hackerati e qualcuno avesse la mappa di casa tua, saprebbe che hai una cucina. Saprebbero che hai qualcosa in quella cucina chiamato tavolo. Non sarebbero in grado di vedere che aspetto ha la tua cucina», dice Angle. «Ciò che conserviamo è molto astratto. È un disegno a tratteggio».

     

    Gli esperti esterni dicono che le persone dovrebbero ricordare che ovunque ci siano dati, esiste la possibilità che qualcuno li veda e interpreti il significato.

     

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    «L'attributo dei dati è che sono osservabili perché esistono», ha detto Karl Rauscher, fondatore dell'Association of Cloud Robot Operators, una società di consulenza sulla robotica. «Se è osservabile solo dalla persona che ha la chiave di crittografia, allora ognuna di queste informazioni potrebbe essere compromessa semplicemente accedendo alla chiave».

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