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1. ROGO ROMA: RAGGI, RISCHIO AUMENTO TARI, ORA NUOVO IMPIANTO
(ANSA) - "Ne usciremo, faremo squadra, con il ministro Costa, con la prefettura e con la Regione Lazio, che ringrazio. Ci siamo mossi subito per trovare soluzioni concrete per le 800 tonnellate al giorno che fino a ieri andavano in questo Tmb". Lo dice la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in una intervista al Messaggero dopo il maxirogo nell'impianto di rifiuti sulla via Salaria. "Avevamo detto di chiuderlo entro la fine del mandato - spiega -, questa vicenda anticipa i tempi" con la conseguenza che "ora dei costi potrebbero esserci".
Sulle cifre la sindaca non si sbilancia: "Dipende dalle tariffe che ci chiederanno gli impianti fuori Roma" ma il rischio che aumenti la Tari a Roma "c'è, molto onestamente va detto: potremmo essere costretti, se qualcuno ora si approfitterà della necessità di Roma dopo l' incendio. Ovviamente cercheremo di scongiurarlo o contenerlo al massimo, l' aumento". Su dove andranno ora i rifiuti dell' ex Tmb, Raggi fa sapere: "So che l' Ama, attraverso la Regione Lazio, ha già avviato trattative, in primis con l' Abruzzo".
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Quindi annuncia la costruzione di un nuovo impianto per Roma. "Noi - dice - guardiamo al futuro, la migliore soluzione sul mercato sono le tecnologie di ultima generazione in grado di separare i materiali dell' indifferenziato, a volte anche solo dal colore, con lettori ottici o laser", "una volta individuati i siti adeguati, si partirà con le autorizzazioni". "I tempi non sono brevi - sottolinea -, ma gli impianti saranno utili, non solo oggi, ma in futuro".
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2. LA CITTÀ PRODUCE IL 10% DI TUTTA L' INDIFFERENZIATA «ADESSO QUI SI RISCHIA IL DISASTRO AMBIENTALE»
Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera”
La discarica che l' altra notte è andata a fuoco a Roma sulla via Salaria trattava 600 tonnellate al giorno, circa 200 mila tonnellate di rifiuti l' anno, indifferenziati. Ovvero circa il 20 per cento dei rifiuti indifferenziati che ogni anno vengono prodotti nella Capitale. La sua chiusura sarà tutt' altro che indolore per la vita di Roma, che già oggi per sopravvivere alla propria spazzatura si trova costretta a spedire i suoi rifiuti fuori. Oltre i confini della città. Oltre quelli della regione. Lontano dall' Italia.
Sono enormi i numeri dei rifiuti prodotti a Roma (secondo i dati di Legambiente): 4 mila e 700 tonnellate al giorno. Circa 1,7 milioni di tonnellate l' anno, di cui un milione sono i rifiuti indifferenziati che finiscono negli impianti Tmb, ovvero impianti di trattamento meccanico biologico, come quello che è andato a fuoco ieri a Roma.
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Per capire: in tutta Italia le tonnellate di rifiuti destinate agli impianti Tmb sono 11 milioni, poco più che dieci volte quelli di Roma. Gestire così tanta immondizia non è certo semplice e non è un caso che la Capitale si collochi al terzo posto tra le province con maggior numero di denunce per il trattamento illegale di rifiuti, con 180 infrazioni accertate in un anno, seconda soltanto a Napoli e a Foggia, prima di Palermo.
Non è un caso isolato l' incendio dell' impianto di via Salaria. I numeri parlano chiaro: in 18 mesi ci sono stati ben 380 roghi tra impianti di trattamento di rifiuti, discariche, isole ecologiche e aree abusive, in tutta Italia. I Verdi che hanno tracciato questa mappa degli incendi non hanno dubbi: «È una vera strategia criminale, è un problema drammatico. A Roma si rischia il disastro ecologico ma nessuna città è esente da questa strategia», dice il leader Angelo Bonelli. Intanto montano le proteste nel Lazio.
raggi costa
Subito dopo il disastro di via Salaria sono cominciate le proteste degli abitanti di Rocca Cencia, una frazione del sesto municipio di Roma dove, tra Tmb e tritovagliatore, ogni anno vengono trattati più di 600 mila tonnellate di rifiuti.
Il Tmb di Rocca Cencia (201 mila tonnellate di rifiuti smaltiti l' anno) è gestito dall' Ama, la municipalizzata dei rifiuti della Capitale, mentre il tritovagliatore è di proprietà di Manlio Cerroni, l' imprenditore sotto processo nell' ambito della maxi inchiesta sulla gestione dei rifiuti del Lazio e per il quale c' è una scadenza al 3 aprile 2019 per la gestione dei rifiuti di Malagrotta.
Nel tritovagliatore vengono trattate 400 mila tonnellate di rifiuti, con un transito di 170 compattatori e 60 tir al giorno che escono pieni di rifiuti triturati.
pinuccia montanari
Ad oggi sono quasi 150 mila le tonnellate di rifiuti che vengono spedite fuori dal Lazio.
Di queste 40 mila ad Aprili, in provincia di Latina, e oltre 100 mila in Abruzzo. In particolare 60 mila divise a metà tra Chieti e Sulmona, e oltre 40 mila ad Avezzano. Un piccolo accordo anche con la regione Puglia, per circa 4 mila e 500 tonnellate.
I rifiuti di Roma da qualche anno finiscono all' estero, in Portogallo. Ma soprattutto in Austria, ben 70 mila tonnellate sono andate nell' impianto di Evn Zwentendorf, a circa 60 chilometri da Vienna, nel termovalorizzatore dove i rifiuti sono stati convertiti in gas e hanno alimentato gli impianti di produzione elettrica tramite turbine a vapore. A noi spedire questi rifiuti è costato 136 euro a tonnellata.
3. SALVINI: «SERVONO TERMOVALORIZZATORI I RIFIUTI VANNO TRATTATI COME UNA RISORSA»
Mario Ajello per “il Messaggero”
Il piano rifiuti della Raggi è un fallimento totale. Il Campidoglio non ha capacità di governo su una delle questioni vitali della città di Roma e di tutte le altre. La Lega non ha diplomatismi in questo caso. Ed è subito scattata all' attacco della sindaca.
matteo salvini e virginia raggi 4
LA MISSIONE
Ma Matteo Salvini è lontano. È qui in Israele. Tra un elicottero con cui sorvola la zona a rischio invasione Hezbollah e gli incontri a Gerusalemme.
Quando a Roma non bruciano gli autobus - gli si chiede mentre si sta avviando al Muro del pianto - accade che bruciano gli inceneritori. «Non dovrebbe bruciare un bel niente», risponde il leader della Lega che ha messo ormai Roma tra le sue priorità non per una questione di potere, così dice, ma di considerazione per quella che è la Capitale italiana e «potrebbe funzionare meglio».
L' ITER
Gli arrivano le notizie da Roma, non solo quella dell' incendio ma anche quella dei 5 stelle all' attacco soldi della Lega, e lui: «Mi cadono le braccia».
matteo salvini e virginia raggi 12
E senza voler aggiungere polemica a polemica o attaccare la Raggi: «I rifiuti li devi valorizzare, non chiuderli in un capannone come questo della Salaria. Mi hanno detto che l' odore si sentiva fino al centro di Roma, ma è una cosa pazzesca».
Si accende una sigaretta (ha ricominciato a fumare) e continua: «Perché Roma non deve trasformare in ricchezza i rifiuti? Lo fanno tutti, o almeno lo fanno in tanti. E quando io l' ho detto a Napoli, non dicendo nulla di straordinario, si sono pure scatenate discussioni.
L' immondizia va trattata come una risorsa, e non basta di certo metterla in qualche magazzino con il rischio che finisca in fumo e che magari la brucino i delinquenti».
matteo salvini sull elicottero militare in israele
L' IMPEGNO
Lui non fa ipotesi su come siano andate le cose sulla Salaria.
Si limita a raccontare: «Quella volta che sono andato a Copenaghen e ho visto il termovalorizzatore che hanno lì sono restato ammirato. Ci si può sciare sopra. Non emana odori. Ed è pure fisicamente bello. Non siamo certo meno della Danimarca, come Paese, ma allora perché non ci impegniamo in questo campo della raccolta e del riuso dei rifiuti»
IL BUSINESS
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E Salvini continua:. «È un business molto sano. In Lombardia ci sono tredici termovalorizzatori, e devono esserci tanti ovunque, anche in Campania, nel Lazio, a Roma..».
Poi spegne la sigaretta il Capitano e si avvia dall' Hotel King David verso la Città Vecchia di Gerusalemme. Direzione Muro del pianto. E se fosse un pessimista, ma non lo è, verserebbe laggiù qualche lacrima anche per l' Italia che non sa vedere le sue ricchezze, annidate perfino nella spazzatura.