Estratto dell’articolo di Roberto Gressi per il “Corriere della Sera”
giorgia meloni licia ronzulli.
[…] Non stupisce allora che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, abbia parlato con il neocapogruppo alla Camera, Paolo Barelli, quello che ha sostituito Alessandro Cattaneo, il fedelissimo di Licia Ronzulli, durato nel ruolo meno di un amen. Il colloquio è stato cordiale, tra due persone che si conoscono da tempo, con Meloni che ci ha tenuto a dire: «Ho bisogno di voi. Al governo serve che il vostro partito sia stabile». […] Il suo obiettivo, piuttosto, oltre alla tenuta della coalizione, è una alleanza che leghi in Europa Ppe e Conservatori, marginalizzando i socialisti, ad appena un anno dalle elezioni.
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Peraltro nuovi sondaggi, a poco più di due settimane dalla svolta governista di Forza Italia, […] segnalano passi in avanti. Gli azzurri si attestano all’8,1%, con un segno più dello 0,7. […] Anche questa prospettiva fa dire ad Antonio Tajani che un congresso adesso non avrebbe senso […] Ed è questa l’idea dell’intero pacchetto di mischia che ha intenzione di sventare ogni tentazione di golpe: Tajani certo, con Marina Berlusconi e l’intera famiglia, Marta Fascina compresa, e con la bussola della politica di nuovo in mano a Gianni Letta […]
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Resta forte l’intenzione di tutelare il governo, con il gruppo del Senato, 18 componenti fondamentali per la tenuta, ancora guidato da Ronzulli. E Con Alessandro Cattaneo e Giorgio Mulè che contano di almeno sollecitare l’interesse di una pattuglia di possibili malmostosi. Le cronache segnalano Alberto Barachini, che pare già sfilarsi. E poi Fabrizio Sala, Dario Damiani, Roberto Pella, Giuseppe Mangiavalori, Nazario Pagano, Francesco Paolo Sisto, che però non paiono avere intenzione di strappare.
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Anche perché, ai vertici di Fratelli d’Italia, si dubita che, in via Bellerio, si abbia voglia di imbarcare qualcuno […] E poi la famiglia. Non ha perdonato che il giorno di festa del ritorno di Berlusconi a Palazzo Madama, tanto atteso, fosse rovinato dalla brutta figura rimediata per difendere l’interesse personale di Licia Ronzulli. Accusata anche di arroganza e di tentativi di ingerenza, perfino nelle vicende aziendali. Più complessa la situazione del Terzo polo, dove sta avvenendo un fatto singolare.
L’ansia di sgranocchiare persone e voti dalla teorica diaspora di Forza Italia sta sortendo un effetto dirompente e contrario. Non solo per il rapporto tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, ridotto ormai ai minimi termini. Ma anche per la curiosità di Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, che guardano alla casa del Padre, non certo con l’intenzione di tornarci, ma osservando che molte delle ragioni gerarchiche che hanno portato al loro allontanamento sono venute meno, comprese quelle politiche legate a un’inaccettabile vicinanza con Putin, che sotto la guida di Antonio Tajani si sono fortemente stemperate.
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