VIDEO - MARIA ELENA BOSCHI PRESENTA IL LIBRO DI VESPA: ''MIO PADRE UNA PERSONA PERBENE''
dichiarazione patrimoniale della famiglia di maria elena boschi dal sito del governo
1. I SILENZI DI CASA BOSCHI SULLA "BANCA DI FAMIGLIA" - IL MINISTRO AVEVA 1.500 AZIONI DELL'ETRURIA MA NON COMMENTA. E IL RESTO DELLA FAMIGLIA NON FA CONOSCERE LA SITUAZIONE PATRIMONIALE
Paolo Bracalini e Camilla Conti per ''il Giornale''
maria elena e pier francesco boschi
Tra i piccoli azionisti di Banca Etruria, uno dei quattro istituti salvati dal governo mandando però sul lastrico titolari di azioni e obbligazioni subordinate, ce n'è una molto speciale: Maria Elena Boschi.
Il super ministro renziano, nella sua ultima dichiarazione patrimoniale disponibile (maggio 2014), attesta infatti di essere proprietaria di 1.500 azioni della Popolare dell'Etruria, per un valore complessivo di 1.100 euro. Un modesto gruzzolo in una banca molto famigliare in casa Boschi, visto che ci lavoravano sia il padre (vicepresidente) sia il fratello del ministro. Pochi mesi fa, a luglio, la Boschi mette nero su bianco che nel 2015 «non sono intervenute variazioni» della sua posizione patrimoniale.
maria elena col fratello pier francesco al matrimonio di emanuele boschi
Dunque, sembra di capire, il ministro è attualmente titolare del pacchetto di 1.500 azioni, divenute nel frattempo carta straccia dopo il decreto salva banche del governo di cui fa parte. Uno dei tanti piccoli risparmiatori tratti in inganno dalla banca aretina? Proviamo a chiedere conferme direttamente al ministro Boschi, che però tramite il portavoce ci fa sapere di non voler commentare la vicenda di Banca Etruria («Ha parlato il premier per spiegare la situazione. Sulle poche azioni del ministro rimandiamo all'amministrazione trasparente nel sito del governo, dov'è evidente il valore delle stesse azioni»).
A rigor di logica, visto che da febbraio le azioni della banca sono sospese in Borsa e quindi non potevano essere vendute, il piccolo investimento della Boschi dovrebbe essere andato in fumo. Ma il ministro non smentisce né conferma. L'11 febbraio 2015 infatti la Popolare dell'Etruria viene commissariata dal Tesoro su indicazione di Bankitalia.
maria elena boschi al matrimonio del fratello emanuele
Fino al giorno prima, vicepresidente della banca aretina è il padre di Maria Elena Boschi, Pierluigi. Su Twitter, il giorno del commissariamento, il ministro cinguetta: «Smetteranno di dire che ci sono privilegi? Dura lex sed lex». Poco più di un mese dopo, a fine marzo, il fratello Emanuele 33 anni - decide di lasciare Banca Etruria per lavorare presso uno studio legale di Firenze. Laureato in economia, era stato assunto alla Etruria nel 2007: da novembre 2012 a ottobre 2014 è stato il responsabile dell'analisi dei processi di costo della banca «attuando gli interventi volti a minimizzarne l'impatto a conto economico».
maria elena boschi al matrimonio del fratello emanuele
Resta da capire, oltre al vero destino dei risparmi di Maria Elena Boschi alla Popolare Etruria, se anche il fratello Emanuele o il padre Pierluigi avessero investito in azioni o bond subordinati della banca che hanno amministrato fino al commissariamento: entrambi, come la madre, l'altro fratello e pure la nonna, non hanno dato il loro consenso alla pubblicazione della dichiarazione patrimoniale e dei redditi. Forse il ministro ha perso mille euro, ma può darsi che la famiglia ne abbia guadagnati di più nel periodo precedente all'arrivo dei commissari. Di certo, quei titoli ora valgono zero e sono di proprietà di una società destinata alla tomba.
E altrettanto certamente in Italia si può essere azionisti di una banca popolare finita in dissesto, figli di un suo amministratore (multato da Bankitalia per carenze nella gestione), partecipare alla ricostruzione di quel settore - per decreto di un governo di cui si fa parte e pure al salvataggio della banca stessa.
lorenzo rosi pier luigi boschi
Eppure quando venne votata la riforma delle popolari e l'istituto aretino finì nel mirino della Consob per i movimenti anomali del titolo in Borsa - la Boschi smentì il conflitto di interessi perché «Banca Etruria aveva già deciso di trasformarsi in spa nell'agosto 2014» (e a Piazza Affari nella seduta del 22 agosto ci fu un boom di scambi pari al 12% del capitale). Assicurando comunque di non aver «nemmeno preso parte al consiglio d'amministrazione in cui è stato votato questo provvedimento». «Consiglio d'amministrazione» e non consiglio dei ministri. Un piccolo lapsus.
2. SALVABANCHE, MARIA ELENA BOSCHI: «MIO PADRE PERSONA PERBENE, DA GOVERNO NESSUN FAVORITISMO»
maria elena boschi presenta il libro di vespa
«Mio padre è una persona perbene, se sento un senso di colpa è verso di lui». Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi difende il padre Pier Luigi, nel giorno del suicidio del pensionato che aveva perso 100mila euro depositati presso la Banca dell’Etruria. Mentre il premier Matteo Renzi ribadisce: «Impossibile salvare tutti, ma stiamo cercando una soluzione»
«NESSUN FAVORITISMO»
Il padre del ministro per otto mesi è stato vicepresidente proprio di quell’istituto di credito: «È una persona perbene, se sento del disagio è verso di lui e la mia famiglia» ha detto la Boschi alla presentazione del libro di Bruno Vespa. «È finito un po’ al centro dell’attenzione continua delle cronache non tanto per quello che fa lui ma perché è mio padre, abbiamo lo stesso cognome. So però che la mia è una famiglia molto solida, affronteremo questo momento rimanendo uniti». Banca Etruria è uno dei quattro istituti coinvolti dal decreto salva-banche, ma il ministro tiene a precisare: «Il governo ha fatto ciò che riteneva giusto e che poteva fare, non fa favoritismi personali».
renzi a cernobbio con la boschi ni
«INTEVENTO ULTERIORE PER CHI NON È TUTELATO»
E ancora, sul salvabanche, Maria Elena Boschi ha sottolineato:«Anche Banca d’Italia ha detto che ci sono delle responsabilità proprio dell’Europa rispetto alla situazione che viviamo oggi e abbiamo visto che la commissione europea in qualche modo ha replicato all’intervento di Banca d’Italia. Io credo che ci voglia in qualche modo la capacità di chi ci rappresenta a livello europeo di starci davvero». Quindi la replica agli attacchi dell’opposizione: «Sento in questi giorni tante polemiche rispetto alla situazione attuale del nostro paese però quando si trattava di affrontare queste scelte in Europa che noi oggi subiamo , non erano in Parlamento ma in qualche trasmissione televisiva».
maria elena boschi nel presepe con renzi by vespa
«Credo - ha detto il ministro delle Riforme - che ci voglia la collaborazione di tutti se vogliamo avere una soluzione diversa per il nostro Paese a cominciare dal ruolo che giochiamo in Europa, che stiamo cercando di giocare in Europa». E sui risparmiatori che avevano investito nelle quattro banche coinvolte dal decreto dice: «Stiamo studiando un intervento ulteriore per cercare di andare incontro a chi non e’ stato tutelato, gli obbligazionisti, anche perche’ sono soggetti che anche in altre esperienze straniere non hanno avuto tutele. Ci sono varie ipotesi di interventi di carattere di solidarietà: dobbiamo capire quanto intervenire a livello pubblico e quanto trovare soluzioni alternative»