matteo renzi giuseppe sala
Massimo Costa per “Libero Quotidiano”
Non è solo Stefano Parisi, il manager che ha riunito il centrodestra milanese, l' anti-Sala in grado di far perdere la poltrona di sindaco a mister Expo. Il vero tsunami sotto la Madonnina, è scoppiato infatti a sinistra del candidato benedetto dal premier Renzi.
curzio maltese
L' ala radicale - ovvero schegge di Rifondazione comunista, Pippo Civati, socialisti e liste civiche giustizialiste - è pronta a lanciare il suo cavallo per rubare voti al Pd: Curzio Maltese, europarlamentare della Lista Tsipras ed ex firma di Repubblica, ha già dato la sua disponibilità a correre; ma il vero sogno, per allargare consensi di un bacino che secondo i sondaggisti può arrivare al 10%, si chiama Gherardo Colombo.
L' ex simbolo di «Mani Pulite» da opporre alla scarsa trasparenza di Beppe Sala sui conti di Expo. Un totem della sinistra legalitaria contro l' ex dg di Letizia Moratti mai davvero amato dagli arancioni. Insomma, il protagonista ideale per dividere la sinistra (e girare il remake della sconfitta alle regionali della Liguria).
di pietro colombo davigo
«Quella di Gherardo sarebbe una candidatura che sconfigge i pericoli di consociativismo impliciti nelle candidature sovrapponibili» dice Basilio Rizzo, decano della sinistra milanese e presidente del Consiglio comunale. «Si avrebbe una candidatura che non può essere ridotta alla sinistra del Pd. Restituirebbe l' entusiasmo, punteremmo addirittura al ballottaggio».
GHERARDO COLOMBO BENEDETTA TOBAGI
Colombo non ha ancora sciolto la riserva, e attende le mosse dell' ex vicesindaco Francesca Balzani. La quale, da ieri, rappresenta l' altra spina nel fianco dell' ex commissario Expo. Appoggiata dal sindaco uscente Pisapia ma sconfitta alle primarie per 5mila voti, ieri la Balzani ha dato l' ultimatum a Sala: «Convochi subito un incontro, ho posto condizioni chiare.
MILANO CANDIDATI SALA BALZANI MAJORINO
È importante restituire il giusto protagonismo a chi mi ha votato». Il «giusto protagonismo», tradotto in soldoni, vorrebbe dire un posto da capolista nella lista con Sel e gli arancioni oltre alla conferma della poltrona di vicesindaco.
Anche Sel, che lunedì sera ha votato a maggioranza l' appoggio a Sala, pone come condizione una lista che veda nella Balzani «un punto di equilibrio e rappresentanza». Il problema è che Sala, che ieri ha lodato la «serietà» di Sel, non ha nessuna intenzione di affidare a scatola chiusa alla Balzani il ruolo di vice.
Anzi, secondo il candidato Pd è la Balzani che ora deve dimostrare di essere davvero «leale» con chi ha vinto le primarie. Stasera è in programma il vertice decisivo tra Sala e la Balzani, ma sarà presente anche Giuliano Pisapia.
BALZANI SALA PISAPIA RENZI
Lo stesso sindaco uscente, profeta dell' alleanza «ampia e inclusiva», cinque anni fa non cedette ai ricatti dello sfidante dem Stefano Boeri (per il quale il Pd voleva il ruolo ritagliato su misura di «prosindaco»). Minaccia la Balzani: «Ho la fortuna di non vivere di politica, non si deve costruire una proposta meramente elettorale ma una proposta seria in cui i punti programmatici dei miei elettori vedano riconoscimento».
balzani pisapia
Insomma, il duello sul ring è solo al primo round dopo le primarie. Sala per ora tiene duro, ma non può permettersi un' altra emorragia a sinistra, visto che Parisi ha ricompattato tutto il centrodestra da Lupi a Salvini.
Sfondare al centro ed evitare che l' anti-Sala (che sia Maltese o Colombo) cresca sopra il 5%: la missione del Pd, tra mille liti interne, è un pertugio molto stretto da percorrere. Altrimenti, si potrebbe materializzare una disfatta impensabile fino alle primarie che hanno incoronato l' uomo di Renzi.
RENZI SALA