Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “la Stampa”
MAURIZIO LEO ERNESTO MARIA RUFFINI
I soldi recuperati dall'Agenzia delle entrate dalla lotta all'evasione non servono a finanziare il taglio delle tasse. I 24,7 miliardi - presentati in pompa magna la settimana scorsa dal direttore Ernesto Maria Ruffini, dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e dal suo vice Maurizio Leo - rappresentano una «cifra record» che però non basta per coprire il taglio del cuneo fiscale anche nel 2025.
Non è una novità, infatti i proventi della lotta all'evasione si possono usare a copertura dei provvedimenti di legge solo se diventano entrate strutturali, e per esserlo occorre un complicato calcolo applicato al tax gap che l'esecutivo stimerà probabilmente a settembre nella Nadef, o come si chiamerà visto che al Tesoro hanno intenzione di cambiarle nome.
MAURIZIO LEO E GIANCARLO GIORGETTI
Questa quota di entrate strutturali, secondo le prime ipotesi degli uffici, si aggirerà grosso modo sui 4 miliardi di euro, la stessa cifra che lo scorso anno l'esecutivo utilizzò per finanziare il decreto Lavoro, visto che il taglio del cuneo e della riforma a tre aliquote dell'Irpef furono pagate in deficit. […] Il tax gap Tradotto dall'inglese è il "divario fiscale", ovvero l'entità del gettito non riscosso a causa di frodi, evasione, elusione, mancati versamenti e omissioni: «È sceso dagli 89,5 miliardi di euro del 2016 ai 66,5 miliardi del 2021, 23 miliardi di euro in meno», sottolinea Ruffini.
ERNESTO MARIA RUFFINI
Una stima - quella fornita alla conferenza (senza domande) di presentazione del bilancio dell'Agenzia delle entrate - che però non rappresenta una fotografia nitida dell'economia sommersa in Italia, perché non contempla accise, Imu e soprattutto i contributi. Il tax gap è stimato nella relazione del Mef sull'economia non osservata, e secondo l'aggiornamento al 2021 il totale delle entrate tributarie e contributive non riscosso arriva a 83,6 miliardi di euro, rispetto ai 107,7 del 2016. Una cifra ben diversa, anche se il trend in diminuzione è in linea con quello diffuso da Ruffini (-24 miliardi). La media dell'evasione tra il 2019 e il 2021, evidenzia il Tesoro, è di 90 miliardi. Quindi, è vero che in Italia si evade un po' meno, ma sempre molto di più che in Francia, Germania e Spagna.
maurizio leo giorgia meloni giancarlo giorgetti
[…] Basta leggere il lavoro della Commissione degli economisti che prepara la relazione sull'evasione per capire qual è la via maestra per combattere l'illegalità. Non le sanatorie e le rottamazioni, non la flat tax nè i vari regimi agevolati. Ma lo split payment e il reverse charge per frenare i furbetti dell'Iva; le pagelle Isa per valutare gli autonomi che evadono 30 miliardi di Irpef. E poi i controlli, a partire dall'uso massivo dei dati da parte dell'amministrazione fiscale. Solo l'1% delle Partite Iva a rischio, però, viene messa sotto la lente. Se da un lato è giusto offrire al contribuente la possibilità di rimediare a errori, dall'altro sembra controproducente permettere la regolarizzazione infinita della propria posizione a scapito di controlli e accertamenti. […]
ERNESTO MARIA RUFFINI